In questa guida spieghiamo come coltivare l’Anthurium nell’orto.
L’Anthurium, spesso chiamato Anturio è una pianta ornamentale della famiglia delle Aracee, originaria del Sudamerica. Risulta essere coltivata in vaso per la bellissima fioritura, con fiori molto vistosi e dalla forma caratteristica.
La coltivazione dell’Anthurium può dare grandi soddisfazioni per la bellezza del suo fiore. Vediamo quindi i segreti per far crescere al meglio questa meravigliosa pianta.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La caratteristica più evidente dell’Anthurium sono i fiori, che hanno una struttura simile a quelli della calla. Sono infatti costituiti da una spata, di colore intenso e lucido e da uno spadice, una sorta di spiga centrale che porta i fiori ermafroditi. Esistono diverse specie di Anthurium, coltivate a scopo ornamentale. Vediamo le principali
-Anturium andreanum: è la specie più comune, molto usata come pianta da appartamento. Il colore è rosso intenso, ma sono state create varietà con colori diversi, dal bianco al fucsia. Cresce spontaneamente in Colombia.
-Anturium crystallinum: ha delle foglie caratteristiche, verdi, larghe e cuoriformi con nervature argentee.
-Anthurium scherzianum: raggiunge un’altezza di circa 50 cm, tollera abbastanza bene una bassa umidità atmosferica ed è quindi più facile da coltivare nei nostri ambienti.
-Anthurium veitchii: detto anche “king”, re, per la sua bellezza e maestosità. Anch’esso originario dell’America centrale, presenta foglie lunghe quasi un metro, molto lucide e di colore verde glauco. Può raggiungere il metro di altezza e produce fiori gialli molto belli.
ESIGENZE AMBIENTALI
Essendo una pianta tropicale, l’anthurium è molto sensibile al freddo e non dovrebbe mai essere sottoposto a temperature inferiori a 13 °C. L’ideale è una temperatura di circa 18 °C e durante l’estate possono essere tenute all’esterno, avendo cura di ritirarle in autunno o comunque qualora dovessero verificarsi forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. L’esposizione ideale è un ambiente luminoso ma al riparo dai raggi diretti del sole. Cresce bene in terrene subacidi e porosi
COLTIVAZIONE
Terreno
Per ottenere un perfetto substrato di coltivazione si può mescolare torba, terra di foglie e sabbia o agriperlite come materiale drenante.
Propagazione
In genere queste piante vengono acquistate già pronte in vivaio, ma i più appassionati di giardinaggio possono provare a propagarlo. L’anthurium può essere moltiplicato tramite divisione dei cespi, effettuando l’operazione in febbraio, avendo cura che ogni porzione abbia un po’ di radici ed almeno un germoglio. Le nuove piantine vanno tenute a 22 °C, ma attenzione: la pianta madre potrebbe non sopravvivere a questa operazione, quindi effettuatela soltanto con piante robuste e cespi di notevoli dimensioni.
Risulta essere possibile effettuare la talea, prelevando una porzione di foglia, incidendo in corrispondenza delle venature, o un frammento di stelo. Le talee vanno poste in un substrato leggero e poroso, che va mantenuto umido e ad una temperatura di 25 °C. Per favorire la radicazione si possono usare delle polveri a base di ormoni radicanti.
Cure colturali
Per avere una pianta in perfetta salute, è importante asportare periodicamente i fiori appassiti e le foglie danneggiate. Evitiamo inoltre di porre il vaso in una zona soggetta a sbalzi termici o a correnti d’aria, poiché potrebbero essere molto dannosi per l’anturio.
-Concimazione: per avere una bella fioritura è consigliabile concimare ogni 10 – 15 giorni dalla primavera all’autunno. In commercio esistono ottimi concimi liquidi per piante da appartamento, da diluire nell’acqua di irrigazione.
-Rinvasi: l’Anturio va rinvasato ogni 3 anni, alla fine dell’inverno (febbraio – marzo). Il nuovo contenitore deve essere un po’ più grande del precedente.
-Irrigazione: le annaffiature devono essere regolari, ma senza esagerare: bagniamo quando il terreno è asciutto, ma senza lasciarlo secco per periodi prolungati.
AVVERSITA’ E DIFESA
Tra le avversità non causate da parassiti, ricordiamo l’ingiallimento delle foglie, che puo essere causato da un eccesso di irrigazione, con conseguente asfissia delle radici. Se l’ingiallimento comincia dai bordi della foglia può invece trattarsi di una carenza d’acqua o di un eccesso di concime.
Tra i parassiti, i più comuni sono gli afidi, anche detti pidocchi delle piante. Esistono insetticidi a base di ortica, del tutto naturali che sono abbastanza efficaci sulle piante da appartamento.
Anche la cocciniglia può causare qualche problema, ma spesso è sufficiente ripulire le piante con sapone neutro (eliminando poi i residui) o con un cotton fioc imbevuto di alcol.
Tra le malattie fungine, le più comuni sono i marciumi radicali o del colletto. Data la difficoltà nel combatterli, è opportuno prevenirli evitando di eccedere con l’irrigazione ed impiegando un substrato drenante.