Il terreno non è un un materiale inerte e fermo, nel quale solo la componente minerale svolge una funzione. Al contrario il terreno è ricco di vita e le varie componenti del suolo – fisiche, chimiche e biologiche si influenzano a vicenda in cicli anche molto complessi, a volte rapidi, a volte lentissimi. L’agricoltura è influenzata da tali cicli e al tempo stesso li influenza.
La conoscenza della biologia del terreno e delle sue forme di vita è quindi molto importante per la comprensione dei meccanismi che stanno alla base della produzione agraria, sia in un orto o giardino familiare, sia nell’agricoltura professionale da reddito.
Vediamo quindi, in modo semplice e sintetico, i principali gruppi di organismi che possiamo trovare in un terreno agrario.
La fauna del suolo
La fauna del suolo (detta fauna tellurica) ha un ruolo fondamentale nel terreno agrario.
Tra i mammiferi troviamo topi e arvicole che ricoprono un ruolo quasi sempre dannoso sia perché si nutrono a spese delle piante, sia perché la gallerie che scavano nel suolo possono danneggiare le radici dei vegetali. Anche le talpe scavano gallerie che danneggiano le radici ma al contempo svolgono un’azione utile nutrendosi di insetti dannosi alle colture.
I lombrichi hanno un ruolo sempre positivo per la benefica azione esercitata sulla struttura del suolo. Se il terreno è ricco di lombrichi è più adatto per la vita delle piante e per la produzione agraria.
Molte specie di insetti svolgono tutto o una parte del loro ciclo nel suolo. L’argomento è vastissimo: ogni specie ha un ciclo diverso e svolge un’azione diversa nei confronti del terreno e dell’agricoltura. Molte specie sono dannose in quanto si nutrono di vegetali coltivati; altre sono utili perchè predatrici di specie dannose o perché partecipano direttamente ai processi di formazione del suolo (ad esempio termiti, collemboli, molti coleotteri).
Tra gli altri organismi presenti nel suolo ricordiamo i nematodi, vermi microscopici spesso parassiti delle piante.
I protozoi sono organismi unicellulari abbondantemente presenti nel suolo. Basti pensare che in un grammo di terreno possiamo trovare, mediamente, da 1000 a 100.000 di questi microrganismi. Il loro ruolo nel terreno non è ancora del tutto chiaro, ma sono sicuramente molto importanti nel mantenimento degli equilibri biologici in quanto possono essere predatori di batteri, alghe e funghi del suolo.
La microflora del suolo
Risulta essere formata da batteri, attinomiceti, funghi, alghe e licheni.
I batteri sono microrganismi unicellulari e sono importantissimi da un punto di vista agrario.
I batteri infatti prendono parte ai cicli degli elementi chimici del suolo (in particolare ciclo dell’azoto, dello zolfo, del ferro e del carbonio), sono convolti nella degradazione della sostanza organica, possono vivere nelle condizioni più disparate (alcuni vivono bene in assenza di ossigeno) e possono essere patogeni per le piante coltivate oltre che per gli animali e per l’uomo.
Gli attinomiceti sono considerati un gruppo di batteri con alcune caratteristiche peculiari. Hanno un ruolo molto importante nella trasformazione della sostanza organica attaccando sostanze non degradabili da altri organismi. Possono inoltre produrre sostanze ad azione stimolante o inibente sulle piante coltivate.
I funghi sono presenti in grandi quantità in tutti i tipi di terreno e svolgono ruoli molto vari. L’azione più importante e conosciuta è quella sulle piante: funghi appartenenti ai generi Pythium, Phytophthora, Rhizoctonia, Fusarium, Sclerotinia e altri sono importanti patogeni dei vegetali e possono arrecare danni anche molto ingenti alle coltivazioni. Nonostante questo non devono essere visti come dei nemici poiché altre specie sono coinvolte nella degradazione della sostanza organica e nelle simbiosi micorriziche, dove facilitano l’assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle piante.
Le alghe sono organismi uni o pluricellulari che vivono specialmente nello strato superiore del suolo, in quanto hanno bisogno della luce solare per la fotosintesi. Possono vivere in simbiosi con i funghi ( i licheni) e producono sostanze ad azione stimolante o inibente per gli altri organismi del terreno e per le piante.
Le piante infestanti
Le piante infestanti o malerbe, sono quelle piante che nascono spontaneamente tra le colture provocando un danno alla produzione in termini quantitativi e qualitativi. I danni provocati sono dovuti ad un insieme di fattori che possiamo distinguere in:
-Parassitismo: è il più raro e si verifica quando un’infestante trae il suo nutrimento direttamente dalla pianta coltivata. E’ il caso del vischio, della cuscuta e delle orobanche.
-Competizione: le infestanti competono con le piante coltivate per l’acqua, lo spazio, la luce e gli elementi nutritivi. In questo modo si ha una riduzione della produzione, in particolare con alcune specie di malerbe come la gramigna e l’avena selvatica, che sono molto aggressive.
-Allelopatia: è la produzione da parte delle piante di sostanze che inibiscono altri vegetali. L’azione dell’allelopatia si manifesta soprattutto su piante nei primi stadi di sviluppo.
-Avvelenamento dei prodotti: in alcuni prati possono svilupparsi piante che producono sostanze tossiche. Se l’erba viene usata per l’alimentazione degli animali da allevamento, si possono verificare degli avvelenamenti. Tra queste piante possiamo citare la Cicuta virosa, il Colchicum autumnale e il Lolium temulentum.
-Propagazione di parassiti: alcune piante infestanti possono essere soggette alle stesse malattie delle piante coltivate. Quindi possono essere una sorta di serbatoio della malattia o del parassita anche quando la coltura principale non è presente.
terreno biologia
Organi sotterranei delle piante coltivate
Il terreno ospita anche le radici delle piante coltivate e delle piante spontanee. Gli apparati radicali che possono essere anche molto profondi ed estesi svolgono un’azione molto forte sulla struttura del terreno durante la loro esplorazione del suolo. Inoltre interagiscono con tutte le altre componenti biologiche che abbiamo visto fino ad ora. Vediamo quindi quali sono le principali funzioni svolte dalle radici delle piante
-Assorbimento di acqua e di elementi nutritivi: fondamentale per la vita e la crescita delle pianta, avvengono in contemporanea, in quanto gli elementi nutritivi vengono assorbiti solo quando sono disciolti nell’acqua del terreno (che viene in questo caso definita soluzione circolante).
-Accumulo di sostanze di riserva: questa particolarità è sfruttata in agricoltura nel caso del rapanello, della bietola, della patata e di altre colture a scopo alimentare.
-Funzione di ancoraggio: le radici servono anche a far mantenere la stabilità alla pianta. Pensiamo alle piante ad alto fusto (alcune sequoie possono raggiungere 80 – 90 metri di altezza) che hanno radici molto profonde ed estese per garantire un ancoraggio così forte da garantire loro di resistere anche per millenni.
Il terreno presenta quindi numerose caratteristiche biologiche importanti da conoscere.