In questa guida spieghiamo come coltivare la cimicifuga racemosa.
La cimicifuga è una pianta erbacea perenne originaria delle foreste decidue del Nord America orientale. Il nome “Cimicifuga” si riferisce al fatto che l’odore del fogliame di alcune sue specie è sgradevole per gli insetti. In verità le foglie ed i fiori di C. racemosa non hanno un cattivo odore così forte. La pianta di cimicifuga presenta uno stelo eretto, liscio, alto generalmente 120- 180 cm. L’apparato radicale è costituito da rizomi di colore marrone scuro, con superficie irregolare, rugosa e con un odore particolare amaro, forte ed astringente. Le foglie, grandi ed alternate, sono composte e triternate. I fiori, con corolla a petali ridotti e calice composto da 4-5 sepali bianchi, sono piccoli, piumosi, bianchi, riuniti in lunghi racemi terminali simili a spighe ramificate. La fioritura avviene da giugno ad agosto. I frutti sono dei follicoli ovali provvisti di 8-10 semi di colore marrone, piatti ed a forma triangolare o di mezzaluna. Il peso di 1000 semi è di circa 2 g. In Europa è arrivata come pianta ornamentale intorno al 1752, ed è ancora utilizzata come tale nelle bordure e nei giardini, in particolare nelle zone ombrose od a mezza ombra, e solo agli inizi del 1800 è stata impiegata come specie medicinale.
CLIMA E TERRENO
La C. resiste al freddo e richiede una condizione di parziale o completa ombra.
Può essere coltivata in pieno sole, ma con esposizione a Nord o ad Est. ichiede un terreno fresco, mediamente umido e ben drenato, a reazione acida o subacida, ma cresce anche su terreni argillosi.
TECNICA COLTURALE
Propagazione ed epoca d’impianto
La propagazione avviene per seme e per divisione di cespi. Quest’ultima tecnica, grazie alla presenza dei rizomi, risulta più facile e veloce. Da una pianta adulta si riescono ad ottenere una ventina di rizomi, dai quali si otterranno altrettante piante. La propagazione per seme è più delicata e difficile da realizzare, in quanto i semi conservano la germinabilità solo per pochi mesi ed inoltre non sono ancora disponibili tecniche che ne migliorino e prolunghino la germinabilità.
Sono state descritte varie metodiche per superare la dormienza dei semi che tuttavia non risolvono il problema. Per esempio, trattare il seme per periodi prolungati, alternando freddo e caldo, seminare in estate, stratificare il seme appena raccolto a circa 20°C per 3 mesi, per poi passare a circa 5°C o anche meno durante l’inverno, adottare la semina diretta autunnale.
In generale le piantine nate da seme si sviluppano più lentamente, rispetto a quelle ottenute per divisione dei cespi ed iniziano a fiorire al 2° anno. Solo nel corso del 3° la pianta è ben sviluppata, robusta e sopporta bene il pieno sole; la radice ha già varie gemme e può sopportare una moltiplicazione vegetativa.
Le piante più vecchie di tre anni presentano una certa legnosità all’interno del cespo radicale che ne rende difficile la divisione.
Densità d’impianto
Le densità d’impianto adottabili sono varie: 60 x 60 cm =28.000 p./ha ; 75 x 30 cm = 44.000 p./ha; 50 x 50 cm = 40.000 p./ha; 75 x 50 cm = 25.000 p/ha; 75 x 75 cm = 18.000 p./ha. Altre prove hanno provato 50 cm tra le file e 4-8 piante/m2.
Lavorazioni, Fertilizzazione, Controllo delle malerbe e Irrigazione
Si dovrà prevedere un’aratura profonda (30-40 cm) per favorire lo sviluppo radicale, ed in seguito si interverrà con fresature tra le file e scerbature sulle file per quanto riguarda l’eliminazione delle infestanti.
Scelta varietale
Non ci sono in commercio cultivar di C. selezionate per uso medicinale, mentre si trovano sul mercato un certo numero di cv. ornamentali, offerte dai vivaisti, soprattutto americani.
MALATTIE E PARASSITI
Non sono stati segnalati gravi problemi al riguardo.
RACCOLTA E RESE
In genere è autunnale (settembre-ottobre) alla maturazione dei frutti. Per quanto riguarda il materiale derivante da raccolta spontanea, le piante sono adulte, ma in genere non se ne conosce l’età. Per le piante coltivate si può ipotizzare la raccolta dopo il terzo anno. La pulizia dei rizomi e radici di C. non è agevole ed a causa della loro conformazione non vengono tagliate, ma spezzate e ripulite sommariamente.
La raccolta delle piante spontanee si fa a mano, ma in campo si ipotizza l’impiego di una scavabietole o scavapatate.
Si riportano rese di circa 3,4 t/ha rizomi secchi con un investimento di 30.000 piante/ha. Il rapporto fra radice fresca e secca è di 4:1.
Essiccazione
La temperatura di essiccazione varia da 32 a 48°C.