In questa guida spieghiamo come coltivare il tarassaco.
II tarassaco è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Compositae, che raggiunge un’altezza di 10-40 cm. Le foglie formano una rosetta basale, sono profondamente allungate e lanceolate, incise in modo irregolare. II fusto è liscio, cavo, non ramificato e porta un capolino di colore giallo vivo costituito di fiori tutti ligulati. La fioritura avviene fra aprile e maggio. Produce un gran numero di semi provvisti di pappo che si disperdono molto velocemente col vento. La radice è bruna, rugosa, di tipo fittonante, spesso ramificata. Tutte le parti del T. contengono del lattice. Risulta essere una pianta eurosiberiana divenuta cosmopolita e presente in tutta Italia. Vegeta durante l’intero anno ed in primavera fiorisce massicciamente nei campi coltivati, negli incolti e lungo le strade.
Esigenze Culturali
Risulta essere una pianta che dispone di una grande capacita di adattamento alle più diverse condizioni: prospera nei suoli da umidi a secchi, purché profondi e ricchi di elementi fertilizzanti, non troppo argillosi e leggeri ma non acidi. La sua presenza indica che il terreno che la ospita è ricco di calcio.
Coltivazione
Avvicendamento
Segue bene un cereale oppure un prato stabile.
Preparazione del terreno e concimazione
– Aratura autunnale.
– Fresatura primaverile.
– Rullatura del terreno sia prima che dopo la semina.
Esige una concimazione da media ad elevata.
Risulta essere una pianta nitrofila e si avvantaggia di somministrazioni abbondanti di letame maturo.
Impianto
La semina va effettuata in marzo-aprile in fila continua alla distanza di 60 cm tra le file.
L’emergenza è anticipata se si ricopre il terreno con tessuto non tessuto per forzatura.
Cure colturali
Occorre tenere il campo pulito dalle malerbe per mezzo di frese tra le file ed a mano sulla fila, soprattutto nelle fasi successive alla semina.
MALATTIE E PARASSITI
Le foglie di tarassaco vengono spesso colpite da un fungo (Erysiphe cichoracearum) che le ricopre di una patina biancastra.
RACCOLTA E RESE
La raccolta delle radici si esegue alla fine del primo anno, al momento del riposo vegetative (ottobre-novembre), a mano (zappa) o con macchine scavatuberi.
Le radici raccolte vanno lavate e tagliate a pezzi per favorirne l’essiccazione.
Le rese in radici secche si aggirano sui 25-50 kg/100 m2.