In questa guida spieghiamo come coltivare la maggiorana.
La maggiorana, maggiorana dolce o maggiorana dei giardini (Majorana hortensis Moench, sin. Origanum majorana L.), è un suffrutice alto 40-50 cm, appartenente alla famiglia delle Labiatae. La radice è fascicolata ed esile. Il fusto è pubescente, quadrangolare, ramificato, qualche volta ramificato dalla base. Le foglie sono opposte, da tondeggianti ad ovate, piccole, lunghe fino ad un massimo di 35 mm, e larghe fino a 30 mm, grigiastre e tomentose. I fiori sono raggruppati in spicastri di forma globosa, ovoidale, lunghi fino a 20 mm e larghi circa 3 mm, posti all’apice dei rami secondari portati all’ascella delle foglie. Hanno calice e corolla bilabiate; la corolla è bianca alla fioritura ed in seguito diventa giallastra. Fiorisce in luglio-agosto. Il frutto è un tetrachenio ed i semi singoli sono sferici, lisci e di colore marrone. Il peso di 1000 “semi” è di 0,20-0,25 g. La capacità di germinabilità del seme di maggiorana è di circa 2-3 anni.
CLIMA E TERRENO
La maggiorana è una pianta originaria del Nord-Africa e del Medio Oriente. Secondo Pignatti (1982), si troverebbe come sub-spontanea, presso gli orti, negli incolti ed ai bordi delle vie, in tutto il territorio italiano. Comunemente è coltivata in orti e giardini di pianura e collina ed è coltivata soprattutto in Francia, Egitto, Grecia, Ungheria, Stati Uniti e in altri paesi dell’area mediterranea. Preferisce terreni sciolti anche calcarei, ricchi in sostanza organica, e soleggiati. E’ perenne nel suo areale di origine e nelle regioni calde del Sud Europa, mentre è annuale nelle zone fredde e nell’Europa centrale. Per germinare necessita di temperature alte, sebbene i semi iniziano a germinare a 12-15 °C, l’optimum è 20-25 °C. Sono necessari circa 600-650 mm di pioggia durante la stagione vegetativa.
TECNICA COLTURALE
Scelta varietale
In Italia non esistono varietà selezionate, ma ci sono ditte sementiere che commercializzano seme rappresentato da popolazioni. All’estero le varietà più conosciute sono Uszodi, di provenienza ungherese, con prevalente attitudine a produrre steli a fiore; Francia, di provenienza ungherese, con prevalente attitudine alla produzione di foglie; Marcelka, di provenienza ceca; Mirasch, di provenienza polacca
Durata della coltura
3-4 anni nei climi temperati, annuale nel Nord Italia.
Preparazione del terreno
La preparazione del terreno si effettua mediante aratura autunnale, seguita da lavorazioni di amminutamento del terreno primaverili, al fine di ottenere una struttura idonea ad ospitare i semi o le piantine
Concimazione
Nell’anno di impianto si distribuiscono 60-70 kg/ha di N e altrettanti di P2O5 e K20, mentre negli anni successivi, alla ripresa vegetativa, si aggiungono solo 40-50 kg/ha di N. In colture irrigue queste dosi possono essere quadruplicate ed in questo modo si ottiene un analogo incremento delle rese rispetto a quelle ottenibili in colture asciutte.
Impianto
A causa delle piccole dimensioni del seme e della lentezza di crescita delle piantine nelle prime fasi, si fa generalmente per trapianto di piantine provenienti da semenzaio. In genere in semenzaio si utilizzano 100-150 grammi di “seme” per 70-80 m2 di superficie, che di solito sono sufficienti a produrre le piante necessarie ad un ettaro di coltura. La semina in semenzaio si esegue alla fine di febbraio e il trapianto delle piantine così ottenute, alte circa 10-12 cm, avviene in aprile-maggio. La semina si esegue a file distanti 30-40 cm, in modo da avere una densità di circa 30-40 piante per m2 , e non minore perché si svilupperebbero le porzioni legnose della pianta con conseguente diminuzione delle rese.
Irrigazione
Nonostante la maggiorana sia una specie mediterranea e quindi resistente alla siccità, è bene irrigare per favorire lo sviluppo vegetativo della pianta. L’irrigazione va effettuata dopo la semina o il trapianto, per favorire la germinazione o l’attecchimento delle piantine, in primavera e dopo il primo taglio per favorire il ricaccio, e in altri casi solo come irrigazione di soccorso in periodi siccitosi.
Cure colturali Per il controllo delle malerbe si può diserbare
-in pre emergenza con metobromuron (1,5 kg/ha) e lenacil (0,8 kg/ha)
-in post emergenza con phenmedipham (1 kg/ha), quando le piante infestanti hanno 2-3 foglie vere, isoproturon (1 kg/ha) dopo lo stadio di 2 foglie vere della coltura, dinoseb acetato (1 kg/ha) dopo lo stadio di 6 foglie vere e alloxydim-sodium (0,7 kg/ha) in tutti gli stadi della coltura fino ad una settimana prima della fioritura.
Se non si fa ricorso al diserbo, nel corso della coltura si devono eseguire 3-4 lavorazioni meccaniche nell’interfila e manuali sulla fila.
MALATTIE E PARASSITI
Tra gli insetti, che danneggiano le foglie, ci sono delle larve di un coleotteri (Chrysomela menthastri Suff.), larve di lepidotteri minatori ed i cicadellidi che, in caso di forte infestazione, possono essere controllati con insetticidi a base di piretrine o di rotenone. Tra le patologie principali ci sono le ruggini (Puccinia menthae Pers. e P. rubsaameni Magn.) e la Septoria origanicola Allesch. var. marjoranae Bres. che provocano delle macchie dal giallastro al rossastro scuro sulle foglie, mentre l’Alternaria spp. provoca nei semenzai e nelle giovani piantine marciumi radicali, mentre determina il disseccamento delle piante adulte. E’ preferibile fare un trattamento fungicida preventivo sui semi con Thiram alla dose di 4 g per Kg di seme ed eseguire un trattamento in serra contro l’Alternaria spp., a base di iprodione alla dose di 1,5 kg/ha.
RACCOLTA
Epoca
Se il prodotto è destinato all’impiego erboristico (droga essiccata), l’epoca di raccolta corrisponde all’inizio della fioritura. Se il prodotto è destinato all’impiego industriale (olio essenziale), l’epoca di raccolta corrisponde alla piena fioritura.
Tecnica
Si sfalciano le sommità fiorite a circa 10 cm da terra, al fine di raccogliere solo le parti più tenere e favorire la ripresa vegetativa della pianta.
Sia nel 1° che nel 2° anno si possono effettuare due tagli, il primo in giugno luglio e il secondo in settembre-ottobre.
RESE
Già nel primo anno di coltivazione si possono eseguire due tagli, la resa per 100 m2 di superficie è di circa 50 – 100 kg di prodotto fresco, pianta intera, che corrispondono a 15 – 33 kg di prodotto secco. Nel 2° e 3° anno di coltivazione, la resa sale a circa 100 – 150 kg (prodotto fresco, pianta intera), che corrispondono a 33 – 50 kg di prodotto secco ed a 16 – 25 kg (sole foglie secche). La percentuale in olio essenziale oscilla tra lo 0.2 % e lo 0.4 % sul fresco per la pianta intera e 0.9 % per la droga essiccata. La resa in seme é molto variabile a seconda dell’andamento stagionale e della durata della fioritura e può oscillare da 150 a 800 kg/ha.
ESSICCAMENTO
Le sommità fiorite si essiccano in locali ben arieggiati e all’ombra, oppure a 35 – 40 °C in stufe affinché si ottenga una droga di migliore qualità per colore e aroma. La droga va conservata in contenitori chiusi al riparo dalla luce e dall’umidità.