In questa guida spieghiamo come coltivare la segale.
La segale (Secale cereale) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle graminacee, coltivata nelle zone troppo fredde per poter coltivare il frumento.
La coltivazione della segale è possibile anche su piccole superfici o in aree marginali, in quanto rustica e resistente alle malattie. Viene in genere coltivata per la produzione di granella, ma è interessante anche per ottenere foraggio verde oppure per la fienagione.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La segale è un cereale che può raggiungere un altezza di 150 cm, con una spiga lunga e compatta che porta chicchi (detti cariossidi) stretti ed allungati. Il colore della cariosside può essere olivastro, giallo oppure grigio, con una grande varietà di sfumature intermedie. Esistono molte forme coltivate di segale ed anche molte varietà infestanti e selvatiche.
-Culmo: più lungo e più spesso di quelli degli altri cereali autunno vernini, offre alla pianta una altezza superiore a 1,50 m flessibile e elastico con 5-7 internodi, con indice di accestimento 1/1,2, inferiore al frumento. La sua caratteristica di elevata lunghezza consente usi artigianali di fibre naturali intrecciate (artigianato) e per realizzare coperture (tetti di paglia in Trentino e Cuneese). Esse sono molto flessibili, elastiche e non assorbono acqua. Pertanto la caratteristica negativa di potenziale allettamento, viene sfruttata positivamente.
-Le foglie: tipiche dei cereali a paglia sono alterne e lanceolate con 11-13 nervature e ligula priva di auricole.
-Infiorescenza: è una spiga lunga e compatta che porta alternativamente su due file opposte una spighetta a ciascun nodo del rachide (39-40/spiga). La spighetta ha tre fiori, due fertili (due cariossidi/spighetta) e uno abortito, ed è protetta da due glume strette. La lemma è larga con carena e frequentemente presenta una resta terminale e pelosa nella parte carenata; la palea è sottile con due carene. L’impollinazione è anemofila (allogama), per cui si incrocia facilmente
-Frutto: ha una cariosside più stretta e lunga il doppio del frumento, giallo, bruno-olivastra con una estremità appuntita (con embrione), e l’altra troncata e pelosa. Ha un peso di 1000 semi circa 30g e un peso ettolitrico 65-70 kg/h..
Coltivata in zone non adatte al frumento (particolarmente fredde) è destinata: sia alla produzione di granella per la panificazione e per l’erbaio autunno primaverile, sia per la produzione di foraggio verde ad anche per la fienagione.
Occupa una superficie mondiale di circa 10 milioni di ettari (21 milioni t) di cui il produttore principale sono la Russia, Polonia, Bielorussia Germania, Ucraina, Cina. In Italia si ha 4000 ha (12.000 t). È interessante per il suo potenziale alimentare.
ESIGENZE AMBIENTALI
La segale ha un ciclo biologico simile a quello del frumento ed è una pianta a fecondazione incrociata; l’auto fecondazione è impedita da meccanismi di incompatibilità soprattutto di tipo gametofitico per cui la sterilità è frequente e spesso si hanno casi in cui un terzo dei fiori non produce seme (bassa temperatura e piovosità persistente).
La specie ha esigenze termiche più limitate del frumento (coltivata fino a 2000 m di altitudine); germina abbastanza rapidamente anche a bassa temperatura [(0-1 °C) a 5 °C in 7-8giorni], l’accestimento è prevalentemente autunnale (4-5 °C) e in genere inferiore a quello del frumento, la levata invece più precoce e più veloce, la fioritura (12-13 °C). sopporta male le temperature alte e oltre i 25°C c’è pericolo per la granigione. Ha basse esigenze idriche (350-400 l/kg ss12), molto rustica, è adattabile a diversi terreni, anche dopo pascoli e boschi; non sopporta il ristagno idrico e nemmeno il caldo durante la maturazione (stretta). Essendo una coltura sfruttatrice (come tutti gli cereali vernini) è idoneo per la messa a coltura di terreni incolti, con residui colturali grossolani (dopo pascoli; vegetazione arbustivo/arborea) dopo i rinnovi (ottima la patata13) ma è sconsigliata dopo una leguminosa (che provocherebbe l’allettamento, grazie al contenuto di N). La produzione più elevata si registra in terreni di media granulometria, ben drenati, con pH tra 5 e 7.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Spesso la segale viene seminata senza effettuare alcuna lavorazione del terreno. In alternativa si può eseguire un’aratura seguita da un’erpicatura. In genere non viene fatta alcuna concimazione.
Semina
La semina può essere effettuata in autunno tra fine agosto e primi di ottobre (preferibile) o a fine inverno seminando tra 130-160 kg/ha (300-400 semi germinabili/m2 ) con un aumento del 10% su terreni mal preparati o con semine tardive e 25-30% dei casi di erbaio, rispettando l’intervallo tra le file compreso tra 12-15 cm a una profondità di 2-3 cm. Per la scelta varietale, avendo un miglioramento genetico molto limitato e poche varietà iscritte al registro in Italia, vengono coltivati soprattutto gli ecotipi mentre molte varietà sono disponibili in Germania e nei Paesi Nordici. Le varietà devono essere resistenti alle malattie, al freddo, con una riduzione di taglia (contro allettamento) e un miglioramento dell’indice di raccolto
Concimazione
Obbedisce ai criteri analoghi a quelli di altri cereali a paglia tenendo conto del potenziale produttivo cioè per 100 kg di granella: N (2.5-3 Kg); P2O5 (1.4-1.6 Kg) K2O (2.5-3 Kg) e per 3 t/ha di granella: N 100-120 kg/ha; P2O5 55-65 Kg/ha; K2O 100-120 Kg/ha. Lo stesso vale per l’epoca di somministrazione, cioè per P2O5 e K2O viene effettuata tutta alla semina mentre l’azoto si può dare due a tre volte: la prima quando si è a 3-4 foglie (in pratica all’accestimento); la seconda al viraggio e la terza alla levata
Cure colturali
La coltivazione di questo cereale non è molto impegnativa perché è una pianta rustica e con poche esigenze. La lotta alle infestanti non è quasi mai necessaria in quanto molto competitiva e le malerbe non si svilupperanno.
RACCOLTA
La raccolta della granella, verso fine giugno, avviene con lo stesso tipo di mietitrebbiatrici impiegate per il frumento. La produzione non è molto elevata e si aggira sui 20 quintali ad ettaro.
Con la granella di segale si può produrre un pane molle, piuttosto scuro che si può conservare a lungo ed è indicato per i diabetici. In genere, durante la panificazione, la farina di segale viene miscelata con quella di frumento in propozione variabile dal 25 al 50%. Inoltre può essere utilizzata per produrre whisky.
Essendo una specie molto rustica, la coltivazione della segale, non prevede interventi con agrofarmaci o di lotta ai parassiti.