In questa guida spieghiamo come coltivare l’alloro nell’orto.
L’alloro (Laurus nobilis) è una pianta della famiglia delle Lauracee, impiegata in cucina come aromatica per insaporire numerosi piatti, in particolare a base di carne. Nell’antichità questa pianta era dedicata ad Apollo ed i suoi rami intrecciati venivano usati per fare delle corone con le quali premiare i vincitori delle competizioni sportive e i personaggi illustri.
L’alloro è una pianta facile da coltivare, rustica e con poche esigenze. Risulta essere quindi molto adatta per un orto familiare o un piccolo giardino e ci consentirà di avere a disposizione foglie fresche per aromatizzare i nostri piatti.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
L’alloro è una specie dioica, esiste cioè una pianta maschio che produce solo fiori femminili e una pianta femmina che produce solo fiori femminili, che una volta fecondati dal polline dei fiori maschili produrranno il frutto. Ai nostri fini però, questo non ha importanza poiché utilizzeremo solo le foglie.
Si presenta sotto forma di arbusto cespuglioso o di albero alto fino a 10-20 m.c on chioma di forma piramidale a rami molto fitti, eretti; il tronco è diritto, talora sinuoso, liscio. La corteccia dei rami giovani è verde, in quelli adulti nerastra.
Le foglie hanno un odore dolce, fortemente aromatico soprattutto se vengono schiacciate, sapore leggermente amaro; queste proprietà si conservano anche con la cottura. Bruciando producono un crepitio particolare dovuto alla combustione dell’olio essenziale in esse contenuto. Si raccolgono tutto l’anno; ma tra Luglio ed Agosto presentano maggiore concentrazione di sostanze aromatiche. Sono alterne (una per ogni nodo), coriacee, persistenti ed appressate al fusto. Il picciolodi 6-10mm. è arcuato.Le lamine fogliari, lunghe fino a 20 cm., hanno forma ellittico lanceolata, acuminate all’estremità, leggermente ondulate ai margini, lucide nella pagina superiore, opache in quella inferiore, senza peli.
I fiori sono piccoli, profumati, di colore bianco giallastro, riuniti in piccole infiorescenze situate all’ascella delle foglie. Sono a sessi separati (fiori diclini): i fiori maschili portano solo stami, produttori di polline; quelli femminili soltanto il pistillo, da cui avrà origine il frutto contenente l’unico seme. La specie presenta fiori maschili o femminili su individui diversi: esistono, quindi, piante di Alloro che portano solo fiori maschili ed esemplari che portano solo fiori femminili. Con una lente d’ingrandimento è possibile osservare la loro morfologia. I fiori maschili presentano 4 petali ed 8-12 gruppi di stami, ciascuno con la sua antera gialla, appariscente. Sono classificate come “ penninervie”; hanno, quindi, una nervatura principale centrale da cui si dipartono nervature laterali secondarie come le barbe dall’asse di una penna. Quelli femminili, più piccoli di quelli maschili, sono particolari: hanno 4 petali, un pistillo fertile e 4 staminodi.
I frutti sono prodotti solo da individui che portano fiori femminili. Ovoidali, neri a maturità, lucidi, aromatici; contengono un solo seme di forma sferica. Sono classificati come drupe, quindi, con struttura paragonabile a quella di una ciliegia, una pesca, un’oliva, una buccia esterna, una porzione carnosa che racchiude, come scrigno, un unico, prezioso seme protetto da un involucro duro, legnoso. Maturano tra Ottobre-Novembre e rimangono sulla pianta tutto l’Inverno, talvolta fino a Primavera inoltrata, quando cominciano a sbocciare i nuovi fiori.
ESIGENZE AMBIENTALI
Predilige i terreni profondi, ricchi di silice e gli ambienti caldi in posizione soleggiata. E’ uno dei vegetali spontanei che formano la macchia mediterranea, ed in particolare il Lauretum che si forma nelle zone meno aride delle aree centro-meridionali dell’Italia. Nonostante sia tipica delle zone meridionali, può essere coltivata anche al Nord, essendo molto resistente. E’ meglio coltivarla in un luogo riparato perché le lunghe gelate invernali possono essere dannose.
COLTIVAZIONE
La coltivazione dell’alloro è molto semplice e non è richiesta una preparazione particolare del terreno. Un solo albero, che vivrà per molti anni, è sufficiente a garantire un numero di foglie per insaporire tutti i piatti che vorrete. Ricordiamo che essendo una pianta dioica, se vorremo avere i frutti dovremo avere sia la pianta maschio che quella femmina. La pianta ha una buona capacità pollonifera e se lasciata libera tende ad espandersi naturalmente. Vediamo quindi come propagarlo.
-Propagazione per seme
L’alloro può essere propagato facilmente tramite semi, che vanno interrati in primavera in un vaso con terriccio a base di argilla, torba e sabbia. Quindi, i vasi vanno posti in un luogo soleggiato ma non troppo caldo e il terreno deve essere mantenuto umido ma senza essere zuppo d’acqua. Dopo circa 2 anni, le piantine potranno essere trapiantate definitivamente nel luogo prescelto per la loro crescita.
-Propagazione per talea
La propagazione tramite talea, semplice e rapida, è quella più impiegata. Verso la fine dell’estate vanno prelevati dei germogli giovani dalle piante madri e posti a radicare in un vaso contenente terriccio fertile e leggero misto a sabbia. Dopo circa un anno le piantine, ormai radicate, possono essere trapiantate in piena terra oppure in un vaso più grande.
-Piantine da vivaio
In alternativa si possono acquistare in un vivaio le piantine già radicate e trapiantate in piena terra nel periodo autunnale.
Cure colturali
La coltivazione dell’alloro non è molto impegnativa, in quanto è una pianta rustica che richiede poche cure. Non ha un grande fabbisogno di acqua, quindi non bisogna eccedere con l’irrigazione, ma innaffiare regolarmente a piccole dosi. Ogni 3 mesi circa si può intervenire con un concime liquido a base di azoto da diluire nell’acqua di irrigazione.
La potatura viene sopportata molto bene e può essere impiegata per dare alla pianta la forma voluta oltre che per prelevare i rami destinati all’impiego in cucina.
Con delle potature adeguate, atte a contenere le dimensioni della pianta, la coltivazione dell’alloro può avvenire con successo anche in un vaso di dimensioni adeguate.
https://www.youtube.com/watch?v=UPrT42QUMog
RACCOLTA E UTILIZZO
Le foglie possono essere raccolte e usate in cucina in qualsiasi momento dell’anno, essendo una pianta sempreverde. Una volta essiccate e sminuzzate possono essere conservate in un barattolo di vetro in un luogo buio, fresco ed asciutto ed usate per insaporire i cibi. Anche le bacche possono essere usate in cucina, ma per ottenerle dobbiamo coltivare una pianta femmina (che produrrà i frutti) e una maschio.
Gli utilizzi alternativi sono diversi. Per scacciare mosche e zanzare, e profumare piacevolmente la casa, bruciare in un piccolo braciere o nel camino una manciata di foglie essiccate. Per disinfettare caminetti, focolari o barbecue, strofinare la griglia con foglie fresche, quindi buttarle sulla brace e appoggiarvi sopra la griglia. Per liberarsi di farfalline del cibo, tarme dei vestiti e tarli dei mobili, spargere foglie fresche di alloro in dispensa, nell’armadio e nei cassetti, rinnovandole ogni tre mesi. Per scacciare i parassiti dalle cucce di cani e gatti, spargervi una manciata di foglie fresche, da rinnovare ogni settimana.
AVVERSITA’ E DIFESA
La coltivazione dell’alloro in un orto familiare non richiede, di norma, interventi di difesa in quanto non è molto suscettibile a parassiti e malattie fungine. Questo è un grande vantaggio perché ci consente di usare le sue foglie in cucina in assoluta tranquillità, senza temere che siano contaminate da fitofarmaci. Sarà sufficiente eliminare le eventuali foglie rosicchiate dagli insetti o rovinate da sporadiche infezioni fungine.