In questa guida spieghiamo come coltivare l’aloe vera.
L’aloe vera (Aloe barbadensis) è una pianta appartenente alla famiglia delle Aloacee, di origine subtropicale. E’ famosa per essere usata a livello industriale per la produzione di cosmetici e prodotti erboristici. La coltivazione dell’aloe vera è possibile anche in Italia, avendo cura di ripararla nei periodi più freddi dell’anno.
ESIGENZE AMBIENTALI
L’aloe è una pianta rustica, in grado di adattarsi a diverse condizioni ambientali. L’unico limite è rappresentato dalle base temperature in quanto è una pianta con foglie “succulente” (cioè con una elevata quantità d’acqua). Infatti già quando la temperatura arriva a 5°C si possono avere danni irreversibili, mentre a 0°C si ha la morte certa della pianta. E’ quindi necessario avere una serra riscaldata, oppure, nel caso della coltivazione in vaso, porla al riparo durante l’inverno.
Si adatta bene a qualsiasi terreno, purchè non presenti problemi di ristagno idrico e sia ben areato. Ideali sono i terreni sub – acidi.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Per la coltivazione dell’aloe vera a scopo amatoriale è sufficiente impiegare del terriccio per piante grasse, acquistabile in qualsiasi negozio di agricoltura o giardinaggio.
Propagazione
L’aloe può essere propagata per talea o per seme. Il periodo migliore per piantare l’aloe vera è la primavera. Il vaso dovra avere un diametro di almeno 60 cm per permettere alla pianta di svilupparsi senza costrizioni.
-Talea: partendo da una pianta già cresciuta, nel periodo estivo si prelevano i germogli laterali, che la pianta forma alla base. Questi vanno tagliati alla base con un coltello ben affilato e fatti riposare 4 – 5 giorni al buio per permettere alla ferita di cicatrizzarsi. A questo punto possono essere poste a radicare in un vaso contenente sabbia e torba e dopo circa un anno avrete una pianta adulta.
-Seme: a marzo i semi vanno posti in vasi o cassette con terriccio per piante grasse. Inumidite e poneteli ad una temperatura di circa 21°C. Mantenete il terriccio umido ma senza esagerare.
Irrigazione
L’aloe teme molto i ristagni idrici che causano fenomeni di asfissia radicali con conseguenti marciumi alle radici e alla base della pianta. E’ quindi importante non esagerare con l’irrigazione: sono sufficienti volumi di adacquamento di 1,5 litri/pianta. In inverno è consigliabile ridurre gli apporti idrici perché è una specie di origine subtropicale dove c’è un’alternanza della stagione piovosa con quella secca. In questo modo si causa uno stress che la pianta subirebbe comunque nel suo habitat naturale e permette un rallentamento dell’attività vegetativa con conseguente ripresa vegetativa all’arrivo della bella stagione, con maggior sintesi di metaboliti secondari utili in fitoterapia.
Concimazione
La coltivazione dell’aloe vera non richiede grandi apporti di concime, in quanto è una pianta dalle scarse esigenze. E’ consigliabile una concimazione con letame maturo all dose di 1 – 2 kg per metro quadro ogni due anni. Un eccesso di concimazione predispone la pianta ad attacchi parassitari.
Cure colturali
Nella coltivazione dell’aloe vera in serra è consigliabile intervenire con teli o ombreggianti in modo da ridurre l’intensità luminosa di circa il 30%, durante i mesi estivi. Questo perché le ore di luce in Italia, durante l’estate, sono maggiori di quelle della zona subtropicale di origine della pianta. L’eccessiva esposizione alla luce può causare sulle foglie la presenza di scottature, con imbrunimenti che riducono la capacità fotosintetica della pianta.
L’eliminazione delle piante infestanti è manuale.
RACCOLTA E CONSUMO
Anche se l’aloe viene usata in molte preparazioni cosmetiche ed erboristiche, contiene una sostanza con un forte effetto lassativo. I produttori farmaceutici eliminano questa sostanza, ma è bene non consumare le foglie dell’aloe coltivata in casa.