In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore terriccio per piante in vaso.
Esistono quattro tipi basilari di terriccio da vaso, ma come riconoscere quello che vi serve? Qual è il migliore per le piante longeve? Qual è l’importanza della torba? I terricci senza torba sono altrettanto buoni? Ecco i vantaggi e gli svantaggi.
Terriccio grasso
Risulta essere costituito da terriccio sterilizzato, e i più noti sono i John Innes. Sono disponibili con contenuti e concentrazioni diverse: dal n. 1, per semi e talee, al n. 3, che contiene la maggior quantità di fertilizzante, per piante grandi e longeve come gli arbusti. Iniziate a concimare le piante in vaso dopo 3 mesi, quando i nutrienti sono esauriti.
Vantaggi
La gamma John Innes è formulata per tipi di piante differenti.
Trattiene bene l’acqua.
Contiene una buona quantità di nutrienti.
Svantaggi
I sacchi sono pesanti.
Incorpora piccole quantità di torba.
Qualità variabile.
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Terriccio a base di torba
Include varietà multiuso per semi e invasature generiche ed è più adatto a piante stagionali o a vita breve. È leggero e ben areato, e alla mancanza di nutrienti si sopperisce facilmente con l’uso di fertilizzanti a lento rilascio. Quando la torba secca, si restringe e diventa difficile da inumidire.
Vantaggi
Facile da maneggiare.
Qualità costante e affidabile.
Svantaggi
Secca velocemente.
È soggetto a ristagno d’acqua.
Basso livello di nutrienti.
Le piante devono essere nutrite ogni 4 settimane (semi) o 6 (piante).
Terriccio senza torba
La crescente preoccupazione per gli habitat devastati dall’estrazione di torba ha fatto incrementare la vendita di terricci che ne sono privi. I John Innes tradizionali non lo sono completamente, ma ne contengono meno di quelli a base di torba. Tra i migliori e meno dannosi per l’ambiente c’è il compost a base di scarti vegetali: ricavato dal riciclo di rifiuti domestici e spesso venduto da aziende locali, è scuro, nero e pesante, adatto alle esigenze della maggior parte dei giardini e delle piante in vaso. Altrimenti provate con il terriccio in fibra di cocco o la corteccia compostata (tranne che per i semi e le piantine).
Vantaggi
Buon livello di sostanze nutritive.
Trattiene bene l’umidità.
Economico.
Il trattamento a caldo ne ha eliminato parassiti, malattie e infestanti.
Svantaggi
Con certe piante alcuni terricci senza torba danno risultati migliori di altri.
Terriccio a base di fibra di cocco
La fibra di cocco si ottiene triturando la scorza delle noci di cocco e si vende sfusa o in blocchi, questi ultimi da ammollare per circa 20 minuti prima dell’uso. Priva di nutrienti, viene in genere mescolata a un terriccio universale o al John Innes (1/3 di fibra di cocco per 2/3 di terriccio). Usatela per piante annuali in vaso o, quando serve un terriccio leggero, per fioriere da davanzale, vasi a muro e sui balconi. Secca rapidamente, quindi le piante necessitano di annaffiature frequenti.
Vantaggi
Economico.
Leggero.
Svantaggi
Non troppo ecologico, considerando le migliaia di km del trasporto.
Non adatto per composizioni di piante permanenti.
La prestazione della pianta può variare.