In questa guida spieghiamo come coltivare il coriandolo.
Il coriandolo è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiacee (o Ombrellifere) come la carota, il prezzemolo e l’angelica. In italiano viene chiamato anche erba cimicina. E’ usato nell’industria farmaceutica, erboristica e liquoristica. Viene impiegato anche per insaporire i cibi in particolare salumi e carni, ma anche birre e biscotti. Il suo aroma però non piace a tutti, alcune persone infatti lo trovano assolutamente sgradevole. In erboristeria è utilizzato come digestivo e contro le emicranie. La coltivazione del coriandolo è possibile anche in un orto familiare, nella zona destinata alle erbe aromatiche.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Le radici sono poco ramificate, sottili e fittonanti. I fiori, di colore bianco, formano delle strutture che vengono chiamate ombrelle. Fioriscono da maggio a luglio. Il frutto è sferico e contiene numerosi semi scuri. Di colore dapprima verde, diventa poi marrone a maturazione completa. Le foglie sono suddivise in tre foglioline frastagliate, mentre il fusto erbaceo è molto ramificato nella parte superiore e può raggiungere un’altezza di 40 – 50 cm.
Il peso di 1000 semi varia da 4.0 a 10.0 g, perché esistono due varietà:
-Coriandrum sativum L. var vulgare Alef., tipico dei paesi tropicali e subtropicali, che si caratterizza per i frutti grossi (diametro di 3–6 mm; peso di1000 semi pari a 7-10 g).
-Coriandrum sativum L. var microcarpum (DC.) Hegi, tipico dei paesi delle zone temperate, che si caratterizza per i frutti piccoli (diametro di 1.5–3 mm; peso di 1000 “semi” pari a 4-6 g).
I semi conservano la capacità di germinabilità dai 2 ai 5 anni.
ESIGENZE AMBIENTALI
La coltivazione del coriandolo è perfetta sui terreni sabbiosi che non presentano problemi di ristagno idrico. Si adatta comunque bene a qualsiasi terreno, purchè non presenti ristagni idrici che porterebbero la pianta a non crescere. Le piante tollerano un pH compreso tra 4,9 e 8,3. La temperatura ottimale per la germinazione dei semi è di 12 – 15 °C, ma possono germinare già a 5 °C, sebbene più lentamente. Risulta essere una pianta rustica che si adatta bene a diversi climi.
COLTIVAZIONE
La coltivazione del coriandolo è molto semplice ed ha un ciclo di poco più di 4 mesi. Non è richiesto molto impegno e nessuna attrezzatura particolare.
Scelta varietale
Grazie al lavoro di miglioramento genetico, esiste una vasta scelta varietale
-Le varietà bulgare sono adatte alla produzione di frutti («S. 15» ed «S. 20») o alla produzione di olio («S. 2») o alla produzione di foglia («S. 28» ed «S. 52») o alla produzione di olio e frutti («S. 23»).
-Le varietà indiane («RC.2» ed «RC.4») sono soprattutto adatte alla produzione del frutto.
-Le varietà russe sono resistenti al freddo («Smena», «Novyi», «Rus», «A. 247», «Luch», «Voznesenkii», «Jantar»).
In particolare
-la varietà «Luch», russa, contiene circa l’1.3 di olio ed il peso di 1000 semi si aggira attorno a 6.2 – 6.7 g.
-la varietà «Csillag», ungherese, contiene circa l’1.6% di olio, molto ricco di linaiolo (80-82%).
-la varietà «Jantar», russa, ha un contenuto in olio molto alto: 2.4-2.6% ed il linalolo nell’olio oscilla dal 72 al 74%.
Le rese in frutti oscillano da 1,1 – 1,6 t/ha.
Preparazione del terreno
In un orto familiare si consiglia di eseguire una zappatura o vangatura in autunno, seguite da un successivo affinamento con rottura delle zolle in primavera. In questo modo l’azione del gelo favorisce la disgregazione delle zolle di terreno per la preparazione di un perfetto letto di semina.
Concimazione
Si consigliano come concimazione di base alla profondità di 25-30 cm 60 – 70 kg/ha di N; 80 – 100 kg/ha di P2O5; 40 – 50 kg/ha di K2O
Mentre alla preparazione del terreno in primavera prima della semina, si consigliano 10-15 kg/ha di N + 15-20 kg/ha di P2O5.
Semina
Normalmente si semina in successione a frumento invernale, mais, bietola o legumi e la coltura non dovrebbe ritornare sullo stesso appezzamento prima di 4-5 anni.
Il periodo più indicato per la semina è fine marzo – inizio aprile. Si semina direttamente nell’orto , a file distanti 20 – 30 cm. La distanza tra un seme è l’altro è di circa 2 – 3 cm e i semi vanno ricoperti con uno strato di circa 1 cm di terreno. Quindi inumidire il terreno ma senza esagerare.
Qualora la semente sia costituita da diacheni, è opportuno provvedere alla loro separazione mediante una leggera pressione.
Dalla semina alla germinazione ci vogliono circa 15 giorni.
Cure colturali
Non sono richiesti particolari interventi. Non è richiesta irrigazione, tranne nel caso di periodi prolungati di siccità (irrigazione di soccorso). L’eliminazione delle infestanti, in un orto familiare, viene effettuata manualmente.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
I frutti si raccolgono ad agosto, quando sono completamente maturi. Le ombrelle (le strutture formate dai fiori, ormai diventati frutti) devono avere un colore marrone e un aspetto secco e bruciato.
Si sfalciano le piante intere con delicatezza, al mattino presto quando il coriandolo è ancora umido di rugiada e si portano in azienda, sistemandole in un’aia o sotto un capannone arieggiato. Dopo alcuni giorni, quando le piante sono completamente secche, si procede alla trebbiatura. In un orto familiare la raccolta è manuale. All’interno dei frutti essiccati si trovano i semi che vanno conservati per usarli poi in cucina.
La resa in seme oscilla tra 0,8 e 1,5 t/ha, ma può superare le 2 t/ha.
La resa in foglie essiccate può essere di 1,5-2 t/ha.
La resa in piante intere fresche oscilla intorno alle 10 t/ha se si raccoglie in pre fioritura ed alle 12 t/ha se si raccoglie alla maturazione cerosa dei frutti.
La resa in olio è variabile a seconda delle cultivar, in quelle da olio è frequente raggiungere valori compresi tra l’1 ed il 2%; negli altri tipi il contenuto in olio oscilla tra lo 0,2 e 0,5%.
Il contenuto in olio essenziale delle piante fresche è dello 0,12 – 0,15 %.
La pianta fresca è caratterizzata da sapore piccante e odore sgradevole di cimice, da cui il termine “erba cimicina”, con l’essiccazione però acquista un aroma penetrante e gradevole.
I semi possono essere conservati in vasi di porcellana o di vetro scuro. Non devono prendere umidità altrimenti tendono ad ammuffire.
Anche le foglie possono essere usate in cucina. Impiegate fresche si usano per insaporire a fine cottura alcuni piatti, in particolare nella cucina greca e dei paesi Arabi. Rispetto ai semi hanno un sapore più intenso e piccante.
L’olio essenziale è costituito principalmente (60-70%) da linalolo, che raggiunge il massimo della sua presenza nella fase di maturazione “cerosa”.
Altri costituenti sono: borneolo (1-4%), gerianolo (3-5%), geranil-acetato (1-5%), cimene, pinene, limonene e fellandrene. Inoltre i frutti contengono il 20% di acidi grassi, principalmente petrolinico (50%), oleico (30%) e palmitico (8%).
La resa in olio essenziale che si ottiene dalle foglie è più bassa ed i componenti principali sono decil- e nonil- aldeide e linalolo.
AVVERSITA’ E DIFESA
Tra gli insetti fitofagi sono stati segnalati: il lepidottero Spodoptera litura F., il tisanottero Scirtothrips dorsalis Hood, l’imenottero Systole coriandri Gus.
Tra le avversità patologiche sono da segnalare:
-danni all’apparato radicale nei primi stadi di sviluppo delle piante da parte di Pythium irregulare Buis., Alternaria alternata Keis., Fusarium oxysporium Schl. ecc.
-danni su fusti e foglie da parte di Erysiphe polygoni DC., Oidium erysiphoides Fr., Puccinia spp., Sclerotinia sclerotiorum (Lib.) de By. ecc.
-danni sulle parti apicali della pianta (frutti) da parte di Aspergillus flavus Lk. e di alcuni batteri del genere Pseudomonas ed Erwinia sp..
Risulta essere preferibile fare un trattamento fungicida preventivo ai semi con TMTD o mancozeb.