In questa guida spieghiamo come scegliere una vanga.
Tra gli attrezzi agricoli manuali, che servono per la lavorazione del suolo, c’è la vanga. Si tratta di un attrezzo che ti permette di lavorare con attenzione il tuo orticello angolo per angolo, zolla per zolla. La vanga, infatti, è uno strumento che ti permette di fare dei lavori che non sempre è possibile realizzare con un mezzo agricolo. E poi la piloti con estrema facilità e precisione dove occorre, senza danneggiare le piantine che cominciano ad espandere le foglioline al di sopra delle zolle. Del resto la vanga, data la sua forma particolare e la sua robustezza, è un attrezzo che puoi affondare anche nella crosta più resistente. Infatti, qualora non dovesse bastare la forza delle braccia, la puoi sempre far penetrare spingendola con il peso del corpo e appoggiandoci sopra il piede.
E infine il suo manico robusto e il suo anello privo di saldature ti permettono di sollevare comodamente la zolla dopo averla spaccata. Una lavorazione che diventa indispensabile se vuoi che la terra sia sufficientemente soffice da lasciare crescere le tue piantine. E poi la vanga ti può servire a fare anche altri servizi, come spostare la terra di riporto e collocarla dove ti viene più comodo. Certo per fare questi lavori c’è anche il badile, ma una volta che impugni una vanga, dopo che hai rotto la crosta del terreno, ci fai tutto quello che ti serve. Quindi la usi per preparare le semine e i trapianti, per arieggiare le zolle e per ripianare i fossi. A questo punto cerchiamo di capire meglio a quante cose può servire una vanga.
Utilità della Vanga nell’Orto
La vanga è destinata principalmente alla lavorazione di terreni da dissodare particolarmente duri e prepararli per le attività agricole. Vediamo almeno i principali scopi.
-Dissodare la terra
Un terreno non lavorato si indurisce e non è facile rompere la crosta senza l’aiuto di una vanga. La vanga invece appena poggiata al suolo penetra con facilità tra le zolle, le apre, le scosta e ti consente di proseguire la lavorazione con gli altri attrezzi, come la zappa.
-Concimazione sotto crosta
La concimazione sotto crosta serve a mischiare il concime con la terra, in modo che possa azotare le zolle in maniera più efficace. Quando il concime va sotto crosta la pianta lo assorbe con maggiore facilità ogni volta che effettui un ciclo di irrigazione. La vanga è lo strumento più adatto per rivoltare la terra insieme al concime e farlo andare sotto il livello del terreno.
-Mantenimento del terreno
La vanga contribuisce insieme ad altri attrezzi a mantenere il terreno libero dalle erbacce. Ma il mantenimento della pulizia del terreno non si limita all’eliminazione delle erbe non gradite, ma anche ad altri detriti, come le pietre troppo grosse o i resti non decomposti delle coltivazioni precedenti. A questo punto vediamo di capire com’è fatta una vanga.
Struttura della Vanga e Differenza con il Badile
La vanga è fatta con una lamina di metallo resistente, leggermente arcuato, per poter contenere la terra. Una specie di scudo dotato di una punta più o meno appuntita e tagliente, che le serve a rompere la crosta del suolo. Tutta la parte metallica generalmente è realizzata con un unico pezzo, compreso l’anello che serve a inserire il manico, perché qualsiasi saldatura risulterebbe un punto debole, in grado di rompersi sotto gli sforzi. Poi c’è il manico, che quasi sempre è in legno o in plastica antiscivolo. Anche il manico è un pezzo unico e deve essere molto robusto. Alcuni manici sono leggermente arcuati per favorire il movimento di leva quando sollevi la terra. Infine è anche importante capire, proprio perché si tratta di due attrezzi molto simili, qual è la differenza tra una vanga e il badile.
Il badile serve soprattutto a spostare il materiale di risulta da un posto ad un altro ed è utile per sollevare roba pesante come calce e calcestruzzo, Ma il badile non ha la capacità di penetrare il terreno che ha la vanga perché non ha la punta. E non ha neanche il bordo rinforzato, che invece ti permette di spingere la vanga nel terreno, aiutandoti con lo stivale con la suola rinforzata. Quindi la vanga nasce proprio per lavorare la terra, mentre il badile può esserti utile solo quando devi spostare la terra già smossa. La vanga invece ha un’estremità appuntita e affilata che le permette di penetrare facilmente anche i terreni più duri. E, infine, lo spessore della sua lama metallica è maggiore di quella di un semplice badile.
Come Scegliere la Vanga
La vanga serve soprattutto per lavori agricoli. Ovviamente in agricoltura cambiano le situazioni e di conseguenza anche le esigenze. Ma la vanga si adatta un po’ a tutti i contesti, con modelli che, dove occorre, hanno uno spessore maggiore, o sono più robusti. E può cambiare anche il tipo di conformazione dell’estremità, più o meno appuntita e affilata. Si tratta di caratteristiche che cambiano per adeguarsi sia al tipo di lavorazione che al terreno. Un terreno più friabile e sabbioso si lavora anche con una vanga leggera. Se, invece, è argilloso o pietroso, serve una vanga più affilata o più robusta. E poi ci sono anche tipi di lama differenti.
I tipi di lama di una vanga
Le lame di una vanga differiscono soprattutto per la forma della punta. Questa, infatti, può essere appuntita oppure tondeggiante e con un’estremità appena accennata. Poi ci sono dei modelli che si distinguono per qualche particolarità. Tra queste ultime c’è la vanga a forca, di cui è anche giusto dare qualche cenno. Vediamole.
-Vanga rettangolare
La vanga rettangolare ha una lama di forma quasi quadrata e una estremità appena tondeggiante. Anzi in alcuni modelli è totalmente dritta e viene usata nei terreni particolarmente friabili. Ma la puoi utilizzare anche per i terreni che sono stati già frantumati e lavorati con le macchine. Il suo utilizzo invece non va bene se ti trovi a doverla affondare tra i sassi e le radici robuste. Però, quando devi trattare una superficie molto morbida, la vanga rettangolare scende veloce e precisa e solleva la zolla in maniera perfettamente regolare.
-Vanga a punta
La vanga a punta ha una lama che assomiglia ad uno scudo. I suoi bordi laterali sono appena rivolti all’insù e sono tondeggianti. La capacità che possiede la vanga a punta di penetrare qualsiasi tipologia di terreno è davvero unica. Basta poggiare la sua punta al suolo e spingerla dentro con lo stivale perché scenda incurante di pietre e radici. Generalmente lo spessore di questa lama è un po’ più accennato delle vanghe normali ed è rinforzato sia al centro che nei pressi dell’anello del manico. Di fatto si tratta del tipo di vanga più conosciuto ed usato, proprio perché va bene per qualsiasi tipologia di terreno e si adatta a tutte le coltivazioni. L’unica accortezza che devi avere è quella di non affondarla pesantemente troppo vicino al fusto delle piantine, ma farla lavorare sempre alla giusta distanza di sicurezza.
-Vanga a forca
La vanga a forca invece della lama ha due o tre rebbi molto robusti. Si tratta di spuntoni di ferro di sezione quadrata che terminano con delle punte simili a quella di un piccone da muratore. La vanga a forca è fondamentale per spaccare il terreno inaridito e bruciato dal sole, quando non riesce a scalfirlo neanche la vanga a punta. Ovviamente la vanga a forca, essendo vuota tra un rebbi e l’altro, non ha la capacità di spostare le zolle, ma il lavoro di frantumazione che è in grado di fare è davvero impareggiabile.
Quando scegli una vanga devi tenere conto sia dell’uso che ne devi fare che delle sue caratteristiche.
-Il materiale della lama
Generalmente la vanga è realizzata in ferro o con una lega acciaiosa a buona concentrazione di carbonio. Il ferro è meno rigido, quindi meno soggetto a rottura, ma si piega più facilmente e perde il filo. Alcune pale sono anche trattate con resine epossidiche che le rendono inattaccabili alle ossidazioni.
-Lunghezza della lama
La lunghezza di una lama si aggira tra i 25 e i 30 centimetri. Più corta di così non andrebbe bene perché non avrebbe sufficiente capacità di penetrazione. Troppo lunga invece verrebbe difficile da maneggiare quando fai leva per smuovere la zolla.
-Spessore della lama
Anche in questo caso dipende dal lavoro che devi fare. La vanga a punta generalmente è un po’ più spessa perché questo la rende più forte sia in fase di penetrazione che per il sollevamento del materiale rimosso. Però considera anche che più la lama è robusta più diventa pesante.
-Il materiale del manico
Il manico deve avere la robustezza sufficiente a permetterti di lavorare sia di spinta che di leva. Il manico classico è in legno. Un materiale che ha il pregio di essere tanto robusto quanto elastico e maneggevole. Alcune vanghe hanno il manico in acciaio, decisamente più robusto e solidale con la lama, ma anche più costoso.
-La lunghezza del manico
La lunghezza del manico dipende dall’altezza di chi usa l’attrezzo. Se è troppo corto costringe l’operatore ad una posizione innaturale e stancante. Se, invece, è troppo lungo ti impedisce di muoverti e aumenta lo sforzo dato dall’effetto sfavorevole della leva.
-La maniglia nel manico
Alcuni manici hanno alla fine una maniglia che serve a tenere diritta la vanga. Questa maniglia riesce estremamente utile quando fai leva o usi la vanga per sollevare del materiale. Si tratta di un accorgimento che è molto usato per migliorare la presa degli strumenti edili e che ti torna utile quando usi la vanga per spostare o ripianare la terra già smossa.
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