In questa guida spieghiamo come coltivare il cotone.
Il cotone (Gossypium) è una pianta della famiglia delle Malvacee. E’ una delle più importanti piante industriali del mondo in quanto viene coltivata sia per la fibra che per l’olio ottenuto dal seme. La fibra ottenuta dal cotone è perfetta per la fabbricazione dei tessuti e per l’ottenimento della cellulosa.
In un orto familiare la coltivazione del cotone ha interesse unicamente a scopo hobbistico, come curiosità botanica, in quanto per ottenere un reddito dalla produzione di fibra sono necessarie grandi superfici e un notevole investimento in termini di tempo e di attrezzature.
Esistono inoltre varietà di cotone che raggiungono un’altezza di circa 50 cm e possono essere seminate in vaso.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Le specie di cotone coltivate sono diverse ma presentano caratteristiche botaniche simili. Si tratta di piante erbacee a ciclo annuale con radici molto sviluppate che possono raggiungere una profondità di 3 metri. Il fusto è eretto, con una lieve peluria e diverse ramificazioni. I fiori, dotati di peduncolo, sono molto appariscenti e sono generalmente di colore bianco – crema.
ESIGENZE AMBIENTALI
Il cotone può adattarsi abbastanza bene alla siccità, anche se si avvantaggia di una discreta disponibilità di acqua, in particolare nel periodo che va dalla germinazione alla formazione dei boccioli fiorali. Essendo originario di zone tropicali richiede temperature di almeno 15 °C per la germinazione; durante il ciclo vitale le richieste di temperature elevate aumentano per arrivare a temperature ideali di circa 28 °C per le fasi finali della vita della pianta. Un’eventuale gelata uccide la pianta.
Per quanto riguarda il terreno è molto adattabile, ma soffre in terreni con troppo ristagno idrico o troppo aridi. Resiste inoltre abbastanza bene alla salinità del terreno.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Per la coltivazione da reddito la preparazione del terreno prevede un’aratura profonda nel periodo estivo seguita uno o due passaggi con l’erpice in autunno, per rompere le zolle. Prima della semina vengono fatti altri interventi con l’erpice. In un orto familiare è sufficiente una zappatura o l’utilizzo di un frangizolle sarchiatore, per rendere il terreno soffice e adatto alla semina.
Semina
Tenendo conto, specialmente al Nord, del rischio di gelate tardive che sarebbero deleterie per la pianta, la semina viene in genere effettuata in primavera tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Il seme deve essere interrato alla profondità di 5 cm. E’ consigliabile seminare a file, distanziando i semi di 20 cm sulla fila e 1 metro tra le file.
Cure colturali
Il cotone è una pianta rustica e poco esigente in termini di elementi nutritivi; non sono quindi necessarie concimazioni o apporti di letame. Per quanto riguarda le infestanti, sono da temere solo nelle prime fasi di sviluppo della pianta. In un orto familiare comunque, è abbastanza facile rimuoverle manualmente.
Irrigazione
Come detto in precedenza, il cotone sopporta bene la siccità, ma è opportuno che l’acqua non sia troppo scarsa alla germinazione e poco prima della fioritura. In un orto familiare è opportuno irrigare quando il terreno è troppo asciutto, considerando che l’unico momento cruciale è la germinazione del seme. E’ importante aver cura di non fare ristagnare troppo l’acqua per evitare la formazione di marciumi radicali.
RACCOLTA E UTILIZZAZIONE
In un orto familiare il cotone viene coltivato unicamente a scopo ornamentale, in quanto per ricavare un reddito servirebbero grandi superfici e attrezzature, nonché conoscenze molto più approfondite. Il fiore è comunque molto bello e dopo essere sbocciato forma una capsula che verso settembre, si apre mostrando le fibre di cotone, di colore bianco. Sarà sicuramente una curiosità interessante da mostrare agli amici o ai bambini che capiranno così da dove viene il cotone, comunemente usato in casa. Anche i semi sono utili: da essi infatti si ricava un olio impiegato nella fabbricazione dei saponi.
AVVERSITA’ E DIFESA
Le coltivazioni industriali di cotone possono essere soggette all’attacco di insetti che distruggono il fiore, diminuendo quindi drasticamente la produzione di fibra. In un orto familiare però, dato l’interesse esclusivamente hobbistico della coltura, non sono consigliati interventi antiparassitari e ci si può limitare all’eliminazione manuale di eventuali parassiti o con blandi insetticidi disponibili nei negozi di giardinaggio.