In questa guida spieghiamo come coltivare il ramiè nell’orto.
Il Ramiè (Bohemeria nivea) è una pianta appartenente alla famiglia delle Urticacee (come l’ortica) che viene coltivata per l’estrazione della fibra. Le fibre di ramiè sono impiegate per fabbricare corde, carta per banconote e stoffe. Risulta essere originario della Cina, dove prima dell’avvento del cotone (circa nel 1300) rappresentava una delle principali fibre impiegate per la produzione degli abiti.
In un orto familiare il ramiè può essere coltivato come curiosità botanica, per avere qualcosa di raro e insolito, in quanto non presenta utilizzazioni pratiche a livello domestico.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il ramiè è una pianta erbacea perenne che cresce molto rapidamente, non ramificata, che può raggiungere un’altezza di 2 metri. Gli steli sono verdi, con un diametro alla base di circa 1 centimetro.
L’apparato radicale è costituito da rizomi che raramente scendono oltre i 25 cm di profondità. I rizomi possono essere utilizzati per moltiplicare la pianta. Le foglie sono verdi nella pagina superiore e bianco – argento nella pagina inferiore. I fiori sono poco appariscenti, di colore bianco – verdastro e sono portati in piccole pannocchie. I frutti sono molto piccoli (circa 1 mm) e di colore marrone scuro.
ESIGENZE AMBIENTALI
Il ramiè presenta una grande capacità di adattamento ambientale, ma non vegeta se le temperature scendono sotto i 10 °C. Le zone ideali sono quelle subtropicali dove è molto più produttivo, ma può crescere tranquillamente anche nelle zone temperate. Richiede terreni fertili e ricchi di sostanza organica e che non presentino problemi di ristagno idrico. Non tollera un pH del terreno superiore a 8 e teme i venti forti che possono spezzare la pianta.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Risulta essere importante preparare bene il terreno sul quale si effettuerà l’impianto; se il terreno è soffice sono sufficienti lavorazioni ad una profondita di 25 cm. In un orto familiare l’ideale è una zappatura o vangatura con un buon livellamento del terreno e rottura delle zolle. Se il terreno è argilloso o compatto è necessario fare lavorazioni più profonde.
Propagazione
L’impianto del ramiè non viene effettuato tramite seme ma impiegando porzioni di radice oppure talee prelevate dagli steli della pianta. Il materiale per la propagazione deve essere prelevato da piante di almeno 3 anni.
I rizomi vengono tagliati in pezzi di circa 15 cm di lunghezza e interrati ad una profondità di 5 cm. La distanza tra le file è di 80 cm circa, mentre tra una pianta e l’altra mantenete una distanza di 40 cm.
Cure colturali
L’eliminazione manuale delle piante infestanti è importante nei primi stadi di sviluppo della pianta; in seguito il ramiè diventa molto competitivo, e ombreggiando il terreno sottostante limita lo sviluppo delle malerbe.
Risulta essere inoltre importante non far mai mancare l’acqua, essendo originario di aree con elevata piovosità. Nelle coltivazioni a scopo produttivo, l’irrigazione viene sospesa una settimana prima del taglio, per poi effettuarne una molto abbondante subito dopo per permettere alla pianta di crescere nuovamente.
RACCOLTA E UTILIZZO
In un orto familiare non vi sono impieghi pratici per la coltura del ramiè. A livello industriale, nei climi ideali, viene sfalciato ogni 2 mesi e ne vengono ricavate le fibre. Il momento ideale per il taglio è quando le foglie si staccano facilmente e la parte inferiore dello stelo assume una colorazione rosso – brunastra. In questa fase la resa quantitativa e qualitativa in fibre è maggiore.
AVVERSITA’ E DIFESA
Risulta essere una pianta rustica e resistente e in una coltivazione hobbistica in un orto familiare non sono necessari interventi di difesa dai parassiti.