In questa guida spieghiamo come coltivare la fava.
La fava (Faba vulgaris) è una pianta appartenente alla famiglia delle fabacee, come il fagiolo, il cece e il pisello. Originaria dell’area mediterranea e medio – orientale è attualmente molto coltivata in Asia e in particolare in Cina.
La coltivazione della fava è adatta anche per un piccolo orto familiare e seguendo alcuni semplici consigli si potrà ottenere una buona produzione.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La fava è una pianta erbacea annuale con una radice fittonante ben sviluppata e con numerose ramificazioni laterali. Gli steli sono robusti, di forma quadrangolare, senza presenza di peluria.
Il frutto è un baccello, di forma cilindrica o appiattita. Può presentare una lieve peluria e contiene da 2 a 5 semi che possono avere colore verde, marrone, violetto oppure nero, a seconda della varietà.
ESIGENZE AMBIENTALI
La fava è una pianta a basse esigenze termiche e predilige climi temperati. Risulta essere resistente al freddo, sopporta temperature fino a – 4°, ma non oltre a -6° C. La temperatura minima per: la germinazione 5° – 6° C, la fioritura 8° C, la maturazione 15°C.
Nel periodo dello sviluppo teme piogge prolungate e soffre per i ristagni idrici, causa principale di asfissia radicale; soffre, per contro, molto la siccità dopo la fioritura.
Si adatta bene a tutti i terreni, anche argillosi, purché drenati bene. Predilige i terreni di medio impasto, argillosi calcarei, freschi e profondi con un buon contenuto in sostanza organica; si adatta anche alle terre rosse più o meno compatte.
COLTIVAZIONE
La fava è una pianta miglioratrice della fertilità del terreno, grazie alla simbiosi con alcuni batteri che le permette di fissare l’azoto atmosferico arricchendo il terreno. La rotazione è molto importante sia per consentire alla coltura successiva di sfruttare la fertilità residua, sia per limitare l’insorgenza di malattie e parassiti.
Preparazione del terreno
Per la coltivazione della fava in un orto familiare non sono necessarie lavorazioni profonde e ripetute, che comunque favorirebbero la produzione; è sufficiente affinare bene il terreno con zappature e vangature per permettere alle radici di approfondirsi. In questa fase è consigliabile apportare letame maturo o compost alla dose di 3 – 4 kg per metro quadrato.
Concimazione
Le asportazioni, con riferimento alla coltivazione per la produzione di granella secca, sono, ad ettaro, pari a circa
Kg. 160 N (azoto)
Kg. 140 K2O (potassio)
Kg. 50 P2O (fosforo)
Kg. 60 Ca (calcio)
Considerato che, come tutte le leguminose, la fava fissa l’azoto atmosferico con l’aiuto dei batteri viventi nei suoi tubercoli, si consiglia, in assenza di un’analisi chimica del terreno, una concimazione di fondo, per ettaro, così composta
Q.li 250 di letame (in modo particolare nei terreni compatti)
Kg. 20 di azoto (un eccesso va a danno della fruttificazione)
Kg. 100 di fosforo
Kg. 100 di potassio se necessario.
Semina
Nelle zone dell’Italia meridionale viene in genere seminata in autunno, a ottobre – novembre, per sfuggire alla siccità e al caldo eccessivo.
Al Nord si effettua invece la semina primaverile, da marzo fino a inizio giugno, anche se un ritardo nella semina comporta in genere una riduzione nella produzione.
In un orto familiare è consigliabile seminare a file distanti 50 – 80 cm, lasciando 15-20 cm tra una pianta e l’altra. La profondità di semina ideale è di 2 – 3 cm, ma i semi di fava più grossi sono in grado di germinare anche se posti ad una profondità maggiore.
Cure colturali
Oltre alla lotta alle infestanti che vanno estirpate manualmente è consigliabile effettuare una rincalzatura, prelevando il terreno tra le file e addossandolo alle piante. Questo, oltre a favorire la formazione di radici, protegge la pianta da eventuali ritorni di freddo.
Irrigazione: è importante in particolare a partire dalla fioritura. La siccità può influire negativamente sulla produzione ma anche un eccesso di acqua può essere dannoso, poiché induce un aumento della vegetazione (foglie, rami) a scapito del baccello.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
In un orto familiare la raccolta viene effettuata a mano, quando i semi all’interno dei baccelli hanno raggiunto le dimensioni finali ma sono ancora teneri. A questo stadio sono ottimi per il consumo fresco e possono essere conservati tramite surgelazione.
Per utilizzare la granella secca, la raccolta va effettuata quando i baccelli sono di colore scuro, ma non eccessivamente secchi, per evitare che si aprano e lascino cadere i semi al suolo.
La fava è inoltre un ottimo alimento per gli animali da allevamento e può essere coltivata come foraggio sia fresco che secco.
AVVERSITA’ E DIFESA
La fava può subire l’attacco di afidi (Aphis fabae), anche conosciuti come pidocchi delle piante e dal tonchio, che attacca i semi. In un orto familiare non sono comunque richiesti interventi antiparassitari e le produzioni sono in genere soddisfacenti per l’autoconsumo.