In questa guida spieghiamo come coltivare la liquirizia nell’orto.
La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) è una pianta della famiglia delle fabacee, quindi parente stretta di arachidi, ceci, fagioli e piselli. Le sue radici vengono usate in tutto il mondo per la produzione di bastoncini da masticare e per insaporire dolci, bevande, caramelle e gelati. La sua coltivazione è molto semplice in quanto non richiede grandi cure e può avvenire anche in un piccolo orto familiare.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La liquirizia è una pianta perenne che una volta piantata continuerà a vegetare per molti anni. I fusti sono eretti e possono raggiungere un’altezza di 150 cm, ma la caratteristica peculiare della specie sono le radici, che possono presentare uno sviluppo notevole, con rizomi che possono raggiungere i due metri di lunghezza. Da questi rizomi si formano delle gemme che originano delle nuove piante. I fiori sono poco appariscenti, di colore azzurro e riuniti in gruppi. La pianta produce anche dei piccoli baccelli, lunghi 2 – 3 cm e contenenti da 2 a 6 semini. La liquirizia viene in genere divisa in 3 varietà botaniche
-Varietà typica: detta liquirizia di Spagna, cresce spontanea nell’area mediterranea ed è la più comunemente coltivata.
-Varietà glandulifera: detta liquirizia di Russia, è diffusa nella Russia meridionale
-Varietà violacea: detta liquirizia di Persia, ha radici molto spesse che possono raggiungere gli 8 cm di diametro.
ESIGENZE AMBIENTALI
Predilige terreni calcarei, con pH basico. Questi terreni non sono in genere adatti per la coltivazione di altre specie, quindi può essere usata per sfruttare terreni marginali e improduttivi. Per essere coltivata necessita di una esposizione preferibilmente da Esta Sud quindi piuttosto calda e soleggiata, la riproduzione avviene di solito utilizzando pezzi di radici, benché possibile la riproduzione per semina non è diffusa anche perché dal seme le piante crescono abbastanza lentamente
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
In un orto familiare è sufficiente una zappatura o vangatura, per rendere il terreno soffice e agevolare la preparazione dei solchi per l’impianto dei rizomi. In questa fase è consigliabile incorporare al terreno 3 – 4 kg di letame o compost per metro quadrato.
Propagazione
La tecnica più utilizzata per la propagazione della liquirizia è l’impiego di porzioni di rizoma, che garantisce ottimi risultati. In autunno bisogna prelevare i rizomi da piante madri di almeno 3 anni di età. I rizomi vanno tagliati in pezzi lunghi 10 – 15 cm con almeno 3 gemme.
Impianto
I rizomi così prelevati possono essere impiantati subito oppure nella primavera successiva. In questo caso vanno conservati sotto uno strato di sabbia poco umida.
Per la messa a dimora bisogna scavare dei solchi profondi 20 – 30 cm, sul fondo dei quali vanno deposti i rizomi ad una distanza di 50 cm l’uno dall’altro. Tra una fila e l’altra occorrono 60 – 70 cm di distanza. I solchi vanno poi ricoperti e mantenuti umidi. Quando le temperature esterne raggiungono i 12 – 13 cm i rizomi germoglieranno, originando nuovi fusti.
Irrigazione
La fase più delicata si ha nel primo dell’impianto, quando il terreno deve essere mantenuto umido ma senza creare ristagni idrici che potrebbero favorire i marciumi radicali. Negli anni successivi la liquirizia diventa abbastanza resistente nei confronti della siccità.
Cure colturali
L’eliminazione delle infestanti è importante in particolare nel primo anno dall’impianto, e in un orto familiare tale operazione può avvenire manualmente. La liquirizia non è molto esigente in termini di elementi nutritivi e dopo la fertilizzazione organica alla preparazione del terreno non è più necessario apportare concimi o fertilizzanti. La coltivazione di questa pianta presenta il vantaggio di non richiedere cure particolari, ma sembra che condizioni leggermente alcaline producano piante migliori. Nonostante tutti siano concordi nel riferire che la concimazione favorisca lo sviluppo della pianta alcuni sostengono che questa pratica dia origine ad un prodotto meno ricco di principi attivi.
RACCOLTA E UTILIZZAZIONE
La raccolta si effettua nei mesi di ottobre, quando le foglie iniziano a seccare ed è massimo il contenuto di glicirrizina. Per raccogliere le radici bisogna scavare a circa 30 – 40 cm di profondità e raccogliere le radici che vanno poi pulite dai residui di terreno. I pezzi di radice che inevitabilmente rimangono nel terreno sono in genere sufficienti per permettere la ripresa vegetativa della coltura nell’anno successivo, ma fate comunque attenzione a non raccoglierle proprio tutte.
Il succo di liquirizia è ampiamente usato in fitoterapia per le sue proprietà espettoranti ed antiinfiammatorie. Il principio attivo più importante, la glicirrizina, ha un potere dolcificante di circa 50 volte superiore a quello dello zucchero comune.
AVVERSITA’ E DIFESA
La pianta della liquirizia non è soggetta a particolari malattie o attacchi parassitari. In un orto familiare non sono quindi necessari interventi con fitofarmaci o particolari accorgimenti di difesa.