In questa guida spieghiamo come coltivare la patata dolce nell’orto.
La patata americana o patata dolce o batata (Ipomea batatas) è una pianta appartenente alla famiglia delle convolvolacee. Nonostante il nome non ha molto a che fare con la patata classica che appartiene alla famiglia delle Solanacee. La coltivazione della batata può essere attuata con successo in un orto familiare. Come nella patata classica ad essere consumato è il tubero – radice.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Ad essere consumati sono i tuberi (che in realtà sono radici) che si formano nella parte superiore dell’apparato radicale. Da essi si dipartono numerose radici molto sottili che si approfondiscono nel terreno per assorbire acqua ed elementi nutritivi.
I fusti sono lunghi mediamente 80 – 90 centimetri, ma possono raggiungere lunghezze di alcuni metri. Sono striscianti ed emettono nuove radici a contatto con il terreno.
Le foglie sono di colore verde scuro e sono sorrette da lunghi piccioli.
I fiori campanulati sono di colore viola – rosa, ma nei climi dell’Italia settentrionale vengono prodotti raramente.
Il ciclo dall’impianto alla raccolta dura 5 – 6 mesi.
ESIGENZE AMBIENTALI
La batata è tipica dei climi tropicali e sub – tropicali ma può essere coltivata in tutta Italia. Nelle regioni settentrionali il ciclo va da maggio ad ottobre, in modo da evitare i freddi mesi invernali.
Per la germogliazione dei tuberi sono richiesti almeno 15 °C, mentre per l’attività vegetativa è ideale una temperatura media di 20 – 25 °C.
La batata esige terreni non compatti, preferibilmente sciolti, senza ristagni idrici e ben dotati di sostanza organica. Ha elevate esigenze in potassio e in azoto.
COLTIVAZIONE
Scelta varietale
In Italia sono coltivate soprattutto le varietà a buccia chiara e polpa bianca. Esistono anche varietà con buccia rosa, rossastra o violetta e polpa gialla, arancione e violetta ma sono meno diffuse. I tuberi radice possono essere di tipo rotondeggiante o allungato. L’impianto viene fatto in primavera ma possono essere acquistati in inverno ed essere conservati in un luogo buio, fresco e asciutto.
Preparazione del terreno
Per quanto riguarda la lavorazione e preparazione del terreno si possono seguire le indicazioni riportate nell’articolo per la patata comune. E’ però consigliabile coltivare la patata americana senza apportare al terreno letame o compost, ma farla seguire ad una coltura che viene abbondantemente concimata (pomodoro, peperone, melone, zucchino, etc). Solo in caso di terreni molto poveri è bene apportare 2 – 3 chili di letame o compost per metro quadrato.
Semina
La batata può essere propagata per talea, lunga 20 – 40 centimetri e che viene ricavata dalla parte terminale degli steli. Nelle zone calde viene messa direttamente a dimora. In alternativa è possibile la propagazione per seme ma più spesso avviene tramite tubero, come nel caso della patata comune.
I tuberi devono essere posti a germogliare in un locale caldo (circa 20 °C) e luminoso. Quando i germogli hanno raggiunto una lunghezza di 20 – 25 cm, si distaccano e si interrano. Le distanze consigliate sono di 40 cm sulla fila e 50 cm tra le file.
Cure colturali
La vegetazione della batata ha portamento strisciante, ma può essere mantenuta eretta con l’impiego di tutori. Durante il ciclo di coltura è necessaria una rincalzatura seguendo le regole riportate per la patata comune.
L’acqua non deve mai mancare, ma bisogna prestare attenzione a non creare ristagni idrici nel terreno che farebbero marcire la pianta.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La maturazione dei tuberi avviene in circa 150 – 160 giorni dalla semina. Il momento ideale per la raccolta è quando la parte aerea è ormai quasi completamente ingiallita. Da 100 metri quadrati di coltura si possono ottenere 200 – 300 chili di tuberi.
Dopo la raccolta i tuberi devono essere puliti dalla terra e possono essere conservati, come la patata, in locali freschi, asciutti, ventilati e senza luce. Il tubero ha un sapore dolciastro ed è impiegato in cucina in numerose ricette.