La Rosa, regina dei fiori, occupa un posto d’onore nei giardini. Da secoli è coltivata, riprodotta ed ibridata, così che moltissime sono ormai le varietà a disposizione. I loro arbusti, per ripetere ogni anno fioriture copiose, portamenti aggraziati e sani, richiedono una potatura ciclica annuale da effettuarsi durante la fase di dormienza, appena prima della ripresa vegetativa.
Questa breve guida intende fornire alcune informazioni utili su come procedere di fronte ad una Rosa, mentre vi accingete a piantarla nel vostro giardino e a potarla per prepararla alla fioritura della prossima primavera.
La potatura è un’operazione fondamentale, variabile a seconda del gruppo di appartenenza della Rosa stessa. Vedremo allora i comportamenti da tenere con le antiche Gallica, Damascene, Alba, fino alle ultime produzioni, passando inevitabilmente per le Cinesi e Tè, che hanno segnato la storia di questo amato arbusto con la loro rifiorenza e concluderemo con alcune note riguardanti le Climber e le Rambler.
Spesso i meno esperti non sanno come procedere, ed allora la prima cosa da fare è chiedersi quale sia la Rosa che si ha davanti. Se siete riusciti a rispondere a questa domanda, iniziate con l’operazione generale di pulizia, limitando l’intervento a togliere tutte le ramificazioni danneggiate, secche e palesemente deboli.
Sappiate comunque che, nel dubbio, dovrete procedere con cautela nei tagli, tanto si fa sempre a tempo a ripetersi fino al risultato finale. Già così vi si presenterà un arbusto meno intricato e vi sarà più facile proseguire nell’intervento particolare, così come noi abbiamo pensato di illustrarvelo.
Sarà l’esperienza poi e le prove sul campo a darvi sicurezza nei movimenti.
Impianto
Le rose a radice nuda vanno scelte per tempo. Possono essere acquistate a partire da novembre fino a febbraio, ma – clima permettendo – meglio muoversi in anticipo.
Il lavoro d’impianto è necessario farlo appena le piante sono entrate in dormienza. In autunno più o meno inoltrato quindi, a seconda della zona e quando di giorno le temperature sono ancora tiepide, dando modo alle radici di lavorare nel terreno, affrancandosi e predisponendosi per una ottimale ripresa vegetativa primaverile.
L’ideale è preparare il terreno già nell’estate precedente all’impianto, lavorandolo con letame ben maturo. Un terreno che deve essere argilloso, pesante, ma ricco di humus e privo di ristagni idrici.
Qualora non si possa lavorare con anticipo, è buona norma preparare una buca capiente di almeno 50 cm di profondità e larghezza, possibilmente qualche giorno prima dell’ impianto, alleggerendo il terreno sul fondo, rompendo la crosta per agevolare l’attecchimento delle radici.
Quindi posizionare la pianta nella buca che, se innestata, non deve avere radici disposte verso l’alto, poiché in questo caso si favoriscono i polloni del portainnesto. Vanno quindi guidate verso il fondo o tagliate, come quelle danneggiate e troppo lunghe. Operate anche sulle ramificazioni, quando non è già stato fatto alla vendita. Scegliendo 3 o 4 rami sani e bendisposti e accorciandoli a 2/3 gemme o a 4/5 se più vigorosi.
La buca deve essere riempita sul fondo con uno strato di materiale inerte per il drenaggio (ghiaia, argilla espansa, cocci di vaso , ecc.), poi con terra di riporto dello scavo, compost, sostanza organica (letame maturo, ottimo quello prodotto dalle deiezioni equine) ben mescolati per rendere il substrato omogeneo, fornendo alla giovane pianta l’ambiente adatto per sviluppare un buon apparato radicale e meglio superare lo stress da trapianto.
Quando inserite il rosaio nella buca fate attenzione anche all’altezza del punto d’innesto, che normalmente deve essere a livello del terreno, sempre che non vogliate favorire la crescita di polloni della varietà scelta, qualora sia una sua caratteristica. Riempite la buca e pressate la terra con i piedi, partendo dall’esterno verso l’interno. Risulta essere consigliabile fare tre fori nel terreno, profondi quanto la buca, per far penetrare l’acqua fin nel fondo e direttamente alle radici, dove avviene il processo di radicazione.
In climi freddi è importante colmare con ulteriore terriccio per proteggere dalla disidratazione le gemme basali presenti nelle ramificazioni dovuta all’esposizione al vento invernale. Sappiate anche che il peggior nemico in questi impianti non è il gelo, bensì la disidratazione, che può colpire le piante nelle secche e ventose giornate invernali.
Potatura Rose
La potatura delle rose si esegue normalmente nel mese di febbraio, quando la pianta è in fase dormiente ed è passato il periodo delle forti gelate. Le ragioni della potatura sono molteplici. Viene eseguita per eliminare i rami deboli, malati o secchi, oltre a parte dei rami che tendono a crescere verso l’interno incrociandosi fra loro. Con la potatura si mantengono piante giovani e produttive, si mantiene la rosa sana e le si da forma, accompagnando e talvolta guidando il suo sviluppo. È utile sapere che nella potatura è necessario
-Utilizzare guanti adatti, forbici con lame a becco pulite e disinfettate (ad esempio con acqua e candeggina), forbici con lame “a becco” a manici lunghi per rami più grossi, seghetto a lama ricurva
-Pulire la base della pianta per poter meglio osservare l’attaccatura dei rami e la presenza di eventuali polloni radicali del portainnesto
-Eliminare i rami danneggiati, malati e secchi
-Eliminare parte dei rami più vecchi
-Accorciare i rami dell’anno (prodotti nella stagione precedente) a 2–3 gemme o a seconda della vigoria, tenendo presente che più un ramo è vigoroso più deve essere lasciato lungo (4–5 gemme), e che questa regola vale per i rami più corti all’apice dei rami portanti, ma non per quelli nuovi che partono dal basso o da metà e che possono costituire nuovi rami portanti. In pratica, i nuovi getti lunghi e vigorosi si devono mantenere all’altezza della pianta.
-Indirizzare i rami con legature, per coprire eventualmente i vuoti dell’arbusto
A questo punto si presenta un arbusto notevolmente alleggerito ed è più semplice procedere ed ultimare il lavoro scegliendo i rami da potare per costituire la forma finale desiderata.
Eseguite le indicazioni generali di potatura, si procede alla potatura particolare diversificata a seconda della rosa sulla quale dobbiamo operare. È necessario quindi sapere se è rifiorente o non rifiorente, il portamento (arbustivo, rampicante o sarmentoso), la vigoria, il gruppo di appartenenza, la forma o l’utilizzo desiderato.
Rose antiche non rifiorenti
Le Rose antiche non rifiorenti (gallica, x alba, x damascena e x centifolia) hanno la proprietà di fiorire solamente sui rami cresciuti nell’anno precedente, cioè i rami laterali. Pertanto, eseguite le operazioni generali di potatura, proseguite evitando tagli drastici delle ramificazioni che porteranno i fiori, operando quindi con la speronatura dei rami laterali, potati corti a 2–3 gemme o 4-5 a seconda della vigoria, per incentivare la formazione di nuovi getti sani e forti, capaci di portare il fiore.
Potete potare anche i sublaterali, cioè i rami che portano i laterali, per regolare la forma dell’arbusto allo scopo di ottenere una forma armoniosa tendente ad avere le ramificazioni centrali più alte delle ramificazioni esterne, ma comunque sempre tesa ad ottenere la forma desiderata. Il taglio drastico delle ramificazioni deve quindi essere effettuato solamente per togliere rami visibilmente danneggiati o particolarmente deboli, o per togliere alcuni dei rami più vecchi, da sostituire con i nuovi più produttivi.
In particolare le rose gallica si distinguono per l’abbondante produzione di nuova vegetazione con molti polloni della cultivar. Pertanto, negli anni si rende necessario svuotare il centro dell’arbusto, togliendo alcuni rami vecchi, nel tentativo di alleggerire la vegetazione all’interno dell’arbusto, fornendo maggior luce ed aria e prevenendo maggiormente gli attacchi fungini. Proseguire speronando i laterali e sublaterali. Poi osservare la forma della pianta e indirizzare ulteriori tagli per creare un arbusto dalla forma desiderata. Avvaletevi anche di legature per coprire eventuali vuoti dell’arbusto con rami giovani, dopo lo svecchiamento della pianta.
Per molte varietà di rose antiche non rifiorenti è possibile applicare la tecnica del pegging-down (che rimane però sconsigliata per le Gallica), laddove i nuovi rami sono particolarmente lunghi e flessibili. Si piegano cioè i rami verso terra fissandoli mediante picchetti, rami, canne, paletti o intelaiature. Con questa tecnica si rallenta l’ascesa della linfa verso le gemme apicali e si contribuisce alla formazione di molti più getti laterali capaci quindi di portare più fiori distribuiti su tutto l’arco del ramo. Si otterranno così abbondanti fioriture, anche se dopo un periodo di un paio d’anni è meglio sospendere tale pratica per un pari periodo, altrimenti si rischia di esaurire le forze della rosa con un deperimento generale. La tecnica del pegging-down si pratica solo ed esclusivamente in rose estremamente vigorose, pena l’indebolimento della pianta.
La potatura delle damasco e delle centifolia possono essere eseguite allo stesso modo della descrizione precedente.
Le Rose x alba, diversamente dalle gallica, non emettono molta nuova vegetazione alla base, con conseguente invecchiamento e svuotamento. Quindi pur non potendo effettuare potature drastiche, che ne compromettono la fioritura, si deve incentivare lo sviluppo di nuovi getti basali mediante l’utilizzo del “taglio di ritorno” (importante: sempre dove possibile), ringiovanendo così la pianta anno dopo anno. Proseguite quindi con la speronatura dei laterali e sublaterali sempre per incentivare la formazione di getti che porteranno il fiore, dosando i tagli sempre in base alla vigoria e ad una forma armoniosa, che assecondi il naturale portamento dell’arbusto.
Rose antiche rifiorenti
Le rose antiche rifiorenti (come gli ibridi di moschata, ibridi di spinosissima, ibride perpetue, bourbon) fioriscono sia sui rami dell’anno precedente, sia sui rami nuovi della stagione in corso, pertanto la potatura drastica di alcune ramificazioni crea meno problemi sul risultato finale.
Vengono usualmente divise in
-Rose con pochi getti basali
-Rose con molti getti basali
Le rose con pochi getti basali, come le ibride di moschata, di spinosissima e di rugosa, devono essere incentivate alla formazione di nuovi getti per mezzo di tagli di ritorno quando possibile. Considerata la scarsità di getti basali nuovi, lo svecchiamento deve essere graduale anno dopo anno. Proseguire quindi con la speronatura dei laterali e sublaterali.
In particolare le ibride di moschata, che solitamente portano rami lunghi ed arcuati, se non per un taglio di ritorno, devono essere tagliate dopo la curvatura del ramo, per evitare ricacci antiestetici in prossimità del taglio. Possono anche sostenere una potatura corta drastica dei rami per farli ricrescere ex-novo. Proseguire quindi con la speronatura dei rami al solito a 2-3 gemme o 4-5 a seconda della vigoria. Completare l’operazione assecondando il comportamento naturale dell’arbusto.
Le rose bourbon e le ibride perpetue sono vigorose e producono molti nuovi getti basali. È perciò meno difficoltoso mantenere giovane l’arbusto, avendo a disposizione molta nuova vegetazione da utilizzare per sostituire i rami più vecchi. Speronare i laterali e sublaterali. I getti nuovi sono solitamente lunghi e flessibili e si prestano anch’essi alla tecnica del pegging down.
Risulta essere buona norma effettuare una potatura verde dopo ogni ciclo di fioritura, potando tutti i giovani rami a fiore solitamente dopo 3 foglie dal fiore, per stimolare maggiormente la rifiorenza. In questa occasione effettuate delle potature se osservate alcuni rami fuori controllo, sempre per ottenere una forma armoniosa.
Rose Tè e Rose Cinesi
Le Rose tè e le chinensis si caratterizzano per la rifiorenza e un portamento “spigoloso”, con il quale i rami tendono ad incrociarsi, rendendo l’arbusto disordinato.
Anche per questi gruppi di rose valgono le indicazioni generali di potatura, per rimuovere ramificazioni malate, deboli, troppo vecchie ed improduttive ma, nel particolare, la potatura rimane leggera, tesa a regolare la forma dell’arbusto, più che a massimizzare la fioritura, che rimane generalmente copiosa.
La Rosa chinensis ‘Mutabilis’, ad esempio, può essere lasciata libera di espandersi per 3-4 anni, poi si renderà necessaria una potatura, per evitare che l’arbusto perda la sua forma sotto il peso dell’eccessivo sviluppo delle ramificazioni. Agite allora per togliere le ramificazioni che hanno portato i mazzi florali, incentivandone di nuove e procedendo al ringiovanimento della pianta.
Rose HT, Rose Floribunde, Rose moderne rifiorenti
Sono Rose che si caratterizzano per un portamento vigoroso, rigido nelle HT, con la tendenza ad invecchiare velocemente, creando ramificazioni robuste che però si esauriscono rapidamente.
Si rende necessario quindi potarle drasticamente ogni anno lasciando 3-4 speroni tagliati corti e a seconda della vigoria. Anche in questo caso lasciare più lunghi i rami vigorosi (4-5 gemme) e più corti quelli meno vigorosi (2-3 gemme).
Rose di ultima generazione
Essendo un mondo in continua evoluzione, non è facile fornire indicazioni sempre valevoli. Tratteremo qui solo un paio di produzioni, per le altre l’esperienza aiuterà a riconoscere discendenza e somiglianza nel comportamento ad altri gruppi. Generalmente queste ultime rose tendono ad invecchiare velocemente, pertanto lavorare sul ringiovanimento della pianta è una buona scelta.
La tendenza in queste rose è quella di unire la rifiorenza delle moderne alla forma e al profumo delle antiche. Famose sono le Inglesi di Austin, che nel nostro clima assumono un portamento piuttosto allungato e lasso. Per questo motivo devono essere potate formando un’ossatura principale dell’arbusto con alcuni rami, che sosterranno la produzione di vegetazione attraverso la loro impalcatura, mantenendo un arbusto con un portamento globoso o sostenendo comunque il portamento desiderato. Alcune varietà di queste Rose, proprio per la loro capacità di allungarsi con rami esili, possono essere utilizzate come piccoli rampicanti.
Risulta essere facile osservare nelle inglesi come ‘Teasing Georgia’ o ‘Golden Celebration’ la crescita di nuovi rami molto lunghi che cadono al suolo sotto il peso dei fiori. Si sceglieranno quindi i rami più vigorosi e li si lasceranno potati lunghi (80-100 cm o metà circa della loro lunghezza), eliminando come sempre i rami malati danneggiati ed esili.
Diverso invece è il lavoro da effettuare sulla rose come le ‘Generosa’ di Guillot, che potrete potare drasticamente ogni anno a 2-3 gemme o 4-5 i rami più vigorosi, così avrete una pianta sempre giovane con gran capacità produttive, che garantisce continue fioriture.
Rose Climber
Sono le rose rampicanti dal portamento allungato e rigido, come generalmente ibridi di tè, noisette, ibridi moderni rifiorenti, adatte per essere addossate a pareti o sostenute da impalcature realizzate appositamente.
Solitamente sono rose con un portamento che si distingue per i pochi nuovi getti basali, pertanto è necessario incentivarne la produzione praticando i tagli di ritorno, sostituendo vecchie ramificazioni con nuovi rami, favorendo nel contempo la crescita di nuovi getti basali.
Accorciare a 2/3 gemme i rami laterali della stagione precedente, che hanno fiorito, quindi utilizzare i rami giovani e flessibili piegandoli e legandoli per favorire la fioritura su tutta la lunghezza del ramo, per coprire zone svuotate a seguito della potatura di ringiovanimento e per favorire la crescita di nuove ramificazioni.
Rose Rambler
Sono le rose sarmentose dalle ramificazioni lunghe e flessuose, come le ibride di wichurana e le botaniche come la banksiae o la ‘Mermaid’. Sono prevalentemente non rifiorenti e producono molti rami giovani. Sono adatte ad arrampicarsi su alberi o per coprire pergolati dai quali decombono.
Evitare potature drastiche, a meno che non si stia operando un ringiovanimento della pianta, poiché potando a 3-4 gemme i rami vigorosi si correi il serio rischio di avere un riscoppio vegetativo incontrollabile, col risultato di ottenere una foresta! La potatura deve essere di tipo mantenitivo e davvero poco drastica, altrimenti si perde anche in abbondanza di fioritura. È invece consigliabile praticare una pulizia e un riordino dell’intera pianta.