In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore concime azotato.
L’apporto dei giusti nutrienti è essenziale alla crescita, allo sviluppo e al mantenimento delle funzioni vitali di qualsiasi essere vivente.
In particolare, per la vitalità di vegetali e piante, uno degli elementi nutritivi che assume un ruolo fondamentale è l’azoto e, per questo motivo, si sceglie spesso di fertilizzare il terreno con concimi azotati.
Vediamo, dunque, perché l’azoto è così importante per la crescita delle piante, quali sono gli effetti che produce su di esse e quale tipologia di concime azotato scegliere per supportare lo sviluppo delle diverse colture.
Vantaggi e Svantaggi del Concime Azotato per Orto e Prato
Uno dei componenti che rientra nel ciclo biologico degli esseri viventi, quindi anche delle piante, è l’azoto, indicato in chimica con il simbolo N. Entrando in sinergia con altre sostanze, come le vitamine, gli aminoacidi, gli ormoni e gli enzimi, questo elemento influenza e stimola il metabolismo basale dei vegetali, favorendo lo sviluppo dei tessuti cellulari.
Dal momento che le piante esplicano le loro esigenze alimentari attraverso l’elaborazione dei nutrienti contenuti nel terreno, la presenza dell’azoto nel substrato diventa essenziale.
Spesso, infatti, in natura l’azoto non si trova in quantità sufficienti, da qui la necessità di integrare la consistenza di azoto nel terreno di coltivazione, attraverso un aiuto costituito, appunto, dal concime azotato.
Mentre i sostenitori di questa tipologia di concime ne esaltano le qualità, i suoi detrattori ne sconsigliano l’utilizzo, specie a causa dei nitrati, potenziali inquinanti, che il concime azotato sviluppa in quantità notevoli.
Come in tutte le cose, la verità sta nel mezzo, è utile fare ricorso ai concimi azotati, ma nella giusta misura.
Anche se aumentano la produzione e incrementano la vegetazione, infatti, i concimi azotati presentano una forte criticità dal punto di vista ambientale e nutrizionale.
Questo perché i nitrati, che rappresentano l’ultimo stadio di ossidazione dei composti azotati, possono fissarsi sulle parti edibili di un vegetale, con rischi per la salute di chi se ne nutre.
Calibrare l’utilizzo dei concimi a base di azoto significa informarsi preventivamente su quali usare, su quali piante sono più indicati e come utilizzarli per ottimizzarne l’efficienza.
Come Funziona il Concime Azotato
Il concime a base azotata contiene un elemento essenziale per la produzione degli zuccheri nei vegetali e stimola la loro crescita. Nelle piante giovani la percentuale di azoto presente a livello cellulare è circa del 6%, una quantità che tende a diminuire man mano che sopravviene la maturità, arrivando a stabilizzarsi su livelli pari all’1 o 3% nei vegetali adulti.
Se una pianta non riceve il giusto apporto di azoto, può crescere in maniera stentata e discontinua, può riportare un ingiallimento del fogliame e avere un aspetto visibilmente poco sano. Inoltre, risponde male alle sollecitazioni esterne, anche ambientali, perché non possiede una buona resistenza statica e difese immunitarie efficaci.
Al contrario, un eccesso dell’apporto di azoto può provocare un rigoglio vegetativo irregolare e sproporzionato, mentre i tessuti legnosi risultano scarsamente sviluppati.
Risulta essere proprio quando l’azoto viene fornito alla pianta in quantità superiori al necessario che si può verificare un aumento dei nitrati nelle sue parti commestibili, facendole diventare nocive per la salute del consumatore.
Inoltre, i nitrati, finendo nelle falde acquifere, possono inquinarle e provocare gravi squilibri a livello ambientale.
Come Scegliere il Concime Azotato
Le piante assorbono l’azoto attraverso l’apparato radicale, trovandolo nel terreno sotto forma di componente organica elaborata da batteri, funghi e piccoli animali.
Questi micro organismi sono in grado di reperire l’azoto anche nell’atmosfera, sottraendolo all’aria e fissandolo al suolo.
Quando l’apporto naturale di azoto non è sufficiente per il corretto sviluppo della pianta, si rende necessario un intervento esterno, realizzabile attraverso le concimazioni azotate, che possono avere forme diverse
-nitrica
-ammoniacale
-mista, cioè nitrica ammoniacale
-organica.
Concime azotato in forma nitrica
Molto solubile, ha un’azione rapida ed efficace. Non solo nutre i vegetali e ne rafforza le difese contro gli agenti esterni, ma aumenta anche la concentrazione di linfa nelle foglie.
Quest’ultima caratteristica può rendere le piante più soggette all’attacco di parassiti; inoltre, le concimazioni azotate a componente nitrica, essendo molto dilavabili, vanno effettuate nelle stagioni poco piovose e devono essere frazionate e ripetute nel tempo.
In alcuni casi lo ione nitrato contenuto nel concime azotato si accompagna allo ione sodico, questo tipo di concimazione, nonostante si riveli molto utile per arricchire il substrato poroso, va effettuata con particolare cautela quando l’acqua irrigua possiede notevoli percentuali di salinità.
Fisiologicamente alcalino, questa tipologia di concime nitrico tende a produrre un’elevazione del pH del terreno.
Altre volte, nel concime a base di ione nitrato si riscontra la presenza dello ione calcio, una compresenza che migliora la struttura del terreno, favorisce l’aggregazione cellulare della pianta e corregge il pH di un suolo acido, essendo fortemente alcalinizzante.
Concime azotato in forma ammoniacale
Diversamente dal concime in forma nitrica, quella ammoniacale è una tipologia di concime azotato non facilmente dilavabile, che viene trattenuta molto bene dal terreno.
Il limite del concime ammoniacale è, invece, relativo alla perdita della sua efficacia performante a causa della volatilizzazione dell’ammoniaca. Per questo motivo le concimazioni azotate in forma ammoniacale vanno interrate profondamente, attraverso l’uso di specifiche attrezzature.
Il composto ammoniacale ha un effetto meno rapido rispetto al concime azotato in forma nitrica perché, per agire, lo ione ammonio deve prima subire un processo di nitrificazione, servendosi dei micro organismi presenti nel terreno.
Quando è addizionato con solfato ammonico, il concime ammoniacale è ricco di zolfo, un importante elemento nutritivo delle piante che, però, abbassa notevolmente il pH del suolo.
Concime azotato nitro ammoniacale
Risulta essere una tipologia di concime a struttura mista, perché composta da azoto sia in forma nitrica che in forma ammoniacale. Di conseguenza, anche le sue caratteristiche funzionali si possono qualificare come intermedie tra i due tipi di concime azotato.
Avendo un pH neutro, non altera la fisiologia naturale del terreno.
Concime azotato organico
Contiene sostanze simili ai composti ammoniacali, non è rapidamente dilavabile e ha un’efficacia a lento rilascio: per questo, il concime azotato in forma organica viene spesso impiegato prima della semina o durante le operazioni di impianto.
Una tipologia speciale, e molto diffusa, di concime azotato organico è l’urea. Estremamente solubile e dilavabile, contiene ammoniaca, pertanto il suo principio attivo è molto volatile, specialmente in presenza di alte temperature.
Per essere efficace, quindi, l’urea fertilizzante non va mai lasciata sullo strato più superficiale del terreno, ma, anzi, deve essere interrata in profondità e distribuita in totale assenza di umidità.
Esiste, infine, una tipologia peculiare di concime azotato, la calcioanammide, un fertilizzante sintetico a lenta cessione, che funziona anche come diserbante, disinfestante e correttore di acidità del terreno.
Si trova in commercio in forma di polvere dal colore grigio scuro e ha diverse funzionalità a livello di stimolazione della crescita, alcune delle quali simili a quelle dei concimi a base organica.
Interagendo molto bene con i micro organismi del terreno, questo concime a base azotata è molto utilizzato nelle colture orticole, in quelle cerealicole e nelle coltivazioni di alberi da frutto, perché facile da distribuire, oltre che potente ed efficace.
La maggioranza delle colture apprezza in il concime azotato in forma nitrica, anche se in alcune specie, come i cereali e le leguminose, trova un ottimo riscontro anche il concime ammoniacale.
I concimi azotati che, in linea di massima, vengono considerati maggiormente assimilabili sono quelli a lenta o a media cessione, 45 o 50 giorni, quindi il nitrato di sodio, il nitrato di calcio e l’azoto ammoniacale.
Nelle piantagioni di alberi da frutto tutti questi composti azotati vengono usati spesso in copertura, ossia durante il periodo in cui la pianta germoglia e sempre prima che avvenga la fruttificazione.
Ogni concime azotato risponde bene a caratteristiche diverse del terreno. L’azoto ureico, per esempio, essendo a rilascio molto lento, è ideale per le concimazioni di pre impianto, perché aumenta la fertilità biologica e apporta un grande numero di nutrienti naturali.
Adatto alla concimazione di fondo anche il concime ammonico, sia in forma di solfato che di nitrato, specialmente adatto alle colture estensive.
Infine, per le piante in vaso, sia verdi che da fiori, il concime a elevato tenore di azoto è davvero fondamentale. Meglio scegliere quello a lungo rilascio e in forma liquida, granulare o microgranulare, che mette al riparo dal rischio di eccessiva concimazione e garantisce alla pianta il corretto apporto di nutrienti essenziali.
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