In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore terriccio per piante grasse.
Forse. consapevole di non possedere un pollice verde particolarmente efficiente, hai preso con te una bella piantina grassa, avendo sentito dire che non ha bisogno di cure e che cresce senza problemi.
Vero, ma solo fino a un certo punto. Le succulente sono piante forti e indipendenti, ma sono vive e, come tutti gli esseri viventi, per stare bene hanno bisogno di attenzioni.
Vediamo quali sono le cure da dedicare alla tua pianta grassa, a partire dalla scelta del terriccio più adatto.
Le piante grasse sono dette anche succulente per via del loro aspetto, hanno foglie belle e consistenti, oltre a steli vigorosi, all’interno dei quali fanno scorta di acqua e sostanze nutrienti.
Per questo motivo possono crescere anche su terreni rocciosi e sopravvivere al clima difficile delle zone aride, dove la pioggia scarseggia.
La coltivazione domestica delle succulente, diversamente da quella che avviene in modo spontaneo, ha bisogno di alcune cure, non particolarmente numerose, ma mirate.
Si possono piantare nelle aiuole in giardino, oppure anche in vaso, purché in entrambi i casi il terriccio sia quello giusto per loro: non troppo ricco di sostanza organica e, soprattutto, ben drenante, perché il peggior nemico delle piante succulente è il ristagno idrico.
Nel substrato devono essere presenti le opportune sostanze nutritive, in quantità adeguata alla costituzione della pianta: un eccessivo apporto di nutrienti potrebbe, infatti, accelerarne lo sviluppo, causando uno squilibrio nella crescita e rendendola esteticamente poco armoniosa.
In base al clima e alle situazioni ambientali, la pianta grassa deve essere esposta all’aria e al vento e poter usufruire dell’acqua piovana.
A questo proposito, dato che, secondo una regola generalmente valida, non è conveniente cambiare spesso la collocazione delle piante, meglio scegliere per la tua succulenta una posizione intermedia tra interno ed esterno.
Starà benissimo, quindi, sul davanzale di una finestra, oppure in prossimità di un balcone o di una veranda: in questo modo, quando vorrai permettere alla tua piantina di godere della pioggia, il passaggio dall’ambiente chiuso all’aria aperta sarà per lei meno traumatico.
Anche se le piante grasse non hanno bisogno di ricevere attenzioni particolari a cadenza, devono comunque essere rinvasate nel periodo immediatamente precedente l’inizio della primavera, ovvero nel mese di febbraio e all’inizio di marzo.
Comunque, se è vero che non bisogna trascurare le piante grasse, ignorando le loro necessità, è altrettanto vero che troppe attenzioni sono altrettanto deleterie.
Come sempre succede, il giusto modo sta nel mezzo: poche attenzioni mirate, specifiche e costanti, basteranno alla tua pianta succulenta per vivere bene e a lungo.
Se una pianta grassa vive in un ambiente troppo umido, andrà inevitabilmente incontro a inconvenienti fatali per la sua sopravvivenza, come il marciume radicale e il deperimento strutturale.
Le succulente coltivate in casa sono piante che non richiedono di essere annaffiate spesso: a seconda delle diverse specie, l’acqua deve essere fornita loro con una frequenza che varia da una a due settimane.
Da questo punto di vista, anche il terriccio nel quale crescono svolge un compito importante, perché deve consentire alle radici di reperire il giusto nutrimento e, allo stesso tempo, assorbire l’umidità necessaria alla pianta, veicolando rapidamente l’acqua delle irrigazioni verso l’interno del terreno, in modo che non ristagni in superficie.
Come Scegliere il Terriccio per Piante Grasse
Indipendentemente dal fatto che vengano coltivate in vaso o che si trovino in giardino, le piante grasse mantengono identiche le loro caratteristiche. Tuttavia, per assecondare le loro esigenze vitali, è essenziale posizionarle in un substrato nel quale trovino sempre acqua e nutrimento sufficienti.
Una delle poche, ma indispensabili, attenzioni da dedicare alle succulente, consiste nell’impiantarle nel terreno più adatto a loro, ovvero soffice, drenante, arieggiato e mediamente fornito di sostanze organiche e inorganiche insieme, presenti nella giusta proporzione.
In pratica, le materie che compongono il terriccio ideale per le piante grasse devono essere miscelate in modo da assicurare alle radici la possibilità di affondare in un substrato facilmente accessibile, nel quale reperire il nutrimento per vivere a lungo e in salute.
Meglio quindi, in fase di impianto, scegliere un terreno lievemente acido, che potrai comunque addolcire in seguito, modificandone il pH con l’aggiunta di sostanze come la calce. Al contrario, se vuoi rendere il terriccio meno alcalino, potrai bagnarlo con una soluzione di acqua e aceto bianco in proporzione 1/5, un cucchiaio di aceto per 5 litri d’acqua.
Per fare in modo che il terreno risulti drenante al punto giusto, puoi addizionarlo con della sabbia, oppure cospargerlo in superficie con una manciata di ghiaia o sassolini.
Attenzione anche ai fertilizzanti. Per esempio, per quanto possa sembrare strano, il concime azotato, uno dei più diffusi e impiegati nelle coltivazioni, non è adatto alle piante grasse.
L’azoto in esso contenuto, infatti, è un elemento che può accelerare troppo lo sviluppo delle foglie, rendendole più appetibili per i parassiti, che le attaccheranno più facilmente.
Anche se il mercato offre numerose soluzioni di terriccio specifico per piante succulente, puoi provare a creare un ottimo substrato fai da te, scegliendo personalmente le sostanze naturali da inserire nella miscela.
Del resto, così come è importante per gli esseri umani conoscere gli ingredienti contenuti nelle pietanze che fanno parte della loro dieta, anche le piante hanno esigenze nutrizionali che vanno monitorate con attenzione, scegliendo gli elementi più adatti per ogni specie.
Per realizzare il tuo substrato ti serviranno alcuni ingredienti
–terriccio universale. Deve essere fresco e di buona qualità, leggero abbastanza da creare un ambiente arieggiato e poroso, nel quale installare le piantine. Meglio evitare la terra comune da giardino, che potrebbe risultare pesante perché troppo ricca di minerali, oltre che inadeguata all’esigenza di un perfetto drenaggio.
-sabbia poco calcarea a grana grossa, come quella silicea di fiume. Serve a massimizzare la capacità drenante del terriccio e, quindi, a evitare dannosi ristagni idrici.
–perlite. Risulta essere un blando ammendante che soddisfa efficacemente le poche esigenze nutritive delle succulente e, in più, non trattiene l’umidità. In alternativa, puoi sostituire la perlite con la pietra pomice, entrambe facilmente reperibili sul mercato, anche on line, dedicato al giardinaggio.
Dosa gli ingredienti senza esagerare con le quantità, facendo in modo che il prodotto finale risulti poroso e leggero: a questo scopo, a due parti di terriccio è consigliabile unire due parti di sabbia (che facilita il drenaggio dell’acqua) e una parte di perlite, che funge anche da fertilizzante.
Per arricchire il terriccio con sostanze organiche naturali puoi aggiungere della torba, che favorisce il corretto sviluppo delle radici e, successivamente, nutre la pianta senza appesantire il substrato.
Dopo avere amalgamato bene tutti i componenti, otterrai un risultato finale omogeneo e poco compatto, nel quale potrai interrare la piantina e innaffiarla con moderazione, in modo che il terreno rimanga appena umido in superficie.
Per ottimizzare il drenaggio del terriccio, puoi addizionarlo con corteccia di pino silvestre o di abete rosso: questa sostanza, assolutamente naturale e sostenibile, realizza un’efficace pacciamatura che impedisce le infestazioni e contribuisce ad arieggiare il substrato.
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