In questa guida spieghiamo come scegliere una trapiantatrice manuale.
Quando monti un orto inizi dal vivaio. Risulta essere vero che oggi le piantine si acquistano già cresciute, ma puoi sempre farle crescere tu partendo dai semi. Alla fine però dovrai comunque trasferirle nella terra e curarle affinché crescano. Per trasferire le piantine nella terra una volta si aprivano i solchi con vanga e zappa, oggi invece è sufficiente una trapiantatrice. Basta infatti usare questo attrezzo per ricavare tra le zolle lo spazio sufficiente a mettere a dimora la radichetta, compreso il pane di terra, e poi richiudere e aspettare che cresca. Di trapiantatrici ce ne sono di vari tipi, ma per un orto domestico o un piccolo giardino una trapiantatrice manuale è più che sufficiente.
Come Funziona la Trapiantatrice Manuale
La trapiantatrice manuale è un attrezzo agricolo a tutti gli effetti, al quale dovrai riservare la stessa cura e attenzione che porti ai vari strumenti da campo. A differenza delle macchine agricole, che fanno questo lavoro in modo meccanico e che servono soprattutto per grandi estensioni, la trapiantatrice manuale ti permette di interrare piantina per piantina, radice per radice, scegliendo con cura dove posizionarla. Però, mentre la macchina agricola rivolta e ricompone il solco per tutta la sua lunghezza, questa attrezzatura si limita a estrarre la porzione equivalente al pane di terra da trapiantare, senza distruggere l’ecosistema circostante. Certo dovrai fare a mano tutto il lavoro, ma costi, ingombro e manutenzione di una piantatrice manuale non sono assolutamente paragonabili a quelli di una macchina complessa e di grandi dimensioni. Infatti si tratta di un attrezzo abbastanza semplice, sia nella conformazione che nell’uso, che potrai riporre, a lavoro terminato, in un angolo del magazzino, dopo averlo liberato dalla terra residua.
La trapiantatrice manuale è una specie di picchetto a forma di tubo, dotato di due meccanismi che ti permettono di interrare la piantina. Questi due meccanismi sono collocati alle due estremità, mentre il tubo è cavo ed è realizzato con un metallo non facilmente ossidabile, oppure in plastica molto resistente. Il primo dei due meccanismi, per la precisione quello collocato sulla cima del bastone, serve a inserire la piantina da trapiantare per intero. Quindi radice e pane di terra indirizzate verso il basso e il fusto con le prime foglioline in alto. Il secondo meccanismo, invece, serve a realizzare il buco nel terreno ed è collocato in basso, all’altra estremità del bastone. Quindi, a parte il meccanismo di inserimento della piantina, ti trovi uno strumento che comprende un tubo di plastica, o di metallo, una punta perforante e una leva di apertura che agisce direttamente sulla punta perforante.
Il funzionamento, come già detto, è molto semplice. Infatti è sufficiente appoggiare a terra la punta perforante e agire sulla leva di apertura per aprirla. Vediamo in sintesi i vari passaggi.
-Inserimento della piantina
Per inserire la piantina devi aprire il primo meccanismo, cioè quello collocato in cima all’asta, e mettere la piantina con la radice verso il basso. Generalmente il pane di terra è più largo del resto della pianta per cui non dovresti avere difficoltà a inserirla tutta, foglioline comprese.
-Posizionamento della piantina
Dopo avere inserito la piantina devi chiudere il primo meccanismo. A questo punto la piantina scivolerà lungo la cavità del tubo fino a raggiungere il fondo, mettendosi in posizione per essere trapiantata, appena sopra la punta perforante.
-Realizzazione del fosso di trapianto
Appena la piantina è in posizione devi poggiare la punta perforante della trapiantatrice manuale sulla terra e farla affondare nel suolo. Fino a quando la punta è chiusa la piantina rimane dentro il tubo.
-Trapianto della piantina
Una volta che la punta è penetrata nel terreno quanto basta a ricoprire il pane di terra, devi azionare il suo meccanismo di apertura premendo sulla leva. Questa operazione farà allargare verso l’esterno i denti della punta che spingeranno la terra e lasceranno alla piantina lo spazio per il trapianto. La piantina, una volta aperto il meccanismo, scivolerà nel buco poggiandosi dolcemente.
-Rincalzo del pane di terra della piantina
Appena la piantina è a dimora ti basterà tirare fuori il bastone dalla terra. Questo movimento farà uscire i denti della punta perforante che libereranno la terra intorno alla radice, e le permetteranno di coprirla quanto basta per essere rincalzata velocemente e delicatamente con lo stivale.
Come Scegliere una Trapiantatrice Manuale
Se sei abituato ad usare gli strumenti tradizionali potresti pensare che l’acquisto di una piantatrice manuale sia superfluo o, addirittura, inutile. Ma c’è più di una ragione che dimostra il contrario. Innanzi tutto, almeno rispetto alla zappa tradizionale, non lavorerai con la schiena curva, evitando i danni che ne derivano. Questa postura, infatti, soprattutto se è continua, mette sotto pressione la colonna vertebrale e i muscoli lombari che premono sulla parte inferiore della schiena. Poi costringe le articolazioni delle ginocchia ad un super lavoro, e infine dovrai anche chinarti per collocare la piantina e rimanere chinato per finire di sistemarla. Con la piantatrice manuale, invece, lavori in posizione eretta, eserciti uno sforzo decisamente inferiore e la piantina scende da sola nel fosso.
E ci sono anche altri benefici, di cui potresti non accorgerti immediatamente. Innanzi tutto le operazioni di trapianto avvengono molto più velocemente. Poi puoi usare questo strumento per le operazioni di semina, oltre che di trapianto, anche su superfici di media estensione. E, infine, non avrai problemi con la natura e la lavorabilità del suolo, dato che la punta perforante penetra in qualsiasi terreno, anche argille, sassi e ghiaia. Considera, tra l’altro, che in media si arrivano a effettuare una quindicina di trapianti al minuto e che tutto il lavoro è a carico della punta perforante che fa il fosso, deposita la pianta e richiude gli argini. E, ovviamente, quando si parla di piantine si includono tutti i tipi di arbusti da trapiantare, dallo spicchio d’aglio alla pianta di pomodoro, dalla lattuga al fagiolino. E poi anche i semi del prato o quelli per realizzare un semenzaio. A questo punto non rimane che analizzare le sue caratteristiche, al fine di scegliere il modello più adatto alle tue necessità.
Tra i diversi modelli e tipi di piantatrice manuale presenti sul mercato gli aspetti da valutare sono soprattutto cinque. In pratica devi controllare il diametro del tubo di scorrimento della piantina, le tipologie di terreno sul quale dovrai fare i fori, le varie tipologie di leva, la comodità d’uso e gli accessori che è possibile montare. Vediamoli.
Il diametro del tubo della piantatrice manuale
Il diametro del tubo della piantatrice manuale è un parametro fondamentale. È questo dato infatti a indicarti quali piantine puoi interrare in dipendenza del loro diametro. Un diametro che non considera solo la grandezza del pane di terra della radice ma anche l’estensione dell’apparato fogliare. Infatti ti serve una piantatrice con un diametro ridotto se devi mettere a dimora piantine di qualche centimetro appena, oppure più grande se queste sono già sviluppate. Ovviamente devi considerare anche un margine di tolleranza o la larghezza eccessiva. Infatti per una zolla di 6 centimetri, o 6 e mezzo, dovrai prendere un attrezzo con un diametro da 7 centimetri. Mentre per piantine da 3 centimetri non devi superare i 4 cm, o la pianta potrebbe non scivolare in posizione corretta.
Tipologie di terreno
Altra cosa cui fare attenzione è il tipo di terreno nel quale trapianterai le piantine. La capacità di farsi largo tra le zolle, infatti, dipende dalla robustezza della punta perforante. Se questa è troppo leggera e flessibile potrai affondarla solo in terreni friabili e sabbiosi. Se invece devi farti spazio tra le pietre o sfondare l’argilla, allora dovrai scegliere uno strumento che abbia una punta rinforzata molto resistente e con un meccanismo di apertura robusto e capace di spostare i sassi. In alternativa, se usi una piantatrice economica, dovrai dissodare il terreno prima di usarla.
Tipologie di leva
Anche la leva che agisce sulla punta perforante ha la sua importanza. Molti dei modelli in commercio hanno un sistema con una impugnatura a mano unica, tipo pistola. Però ci sono anche dei dispositivi che richiedono l’uso di ambedue le mani. Mentre quelli a pistola sono più veloci e anche più comodi, perché lasciano libera una mano, le leve a due mani ti permettono una maggiore efficacia nelle operazioni di trapianto. E poi influisce anche la struttura e la sua robustezza. Infatti se scegli una piantatrice robusta, per affrontare meglio i terreni più difficili, avrai anche tra le mani un attrezzo più pesante e tenerlo con due mani sarà certamente più facile.
Comodità d’uso
A prescindere dal fatto che un attrezzo più pesante è anche meno maneggevole, devi fare molta attenzione alla praticità del manico e alla facilità di impugnarlo. Questa caratteristica può rendere un attrezzo più o meno comodo e agevole, anche se è molto pesante. E poi è altrettanto importante controllare che sia ben equilibrato, per non costringerti a sforzi inutili per tenerlo diritto. Infine, almeno per quello che riguarda il peso, è vero che quelli più leggeri sono più comodi, ma è anche vero che ti fanno fare più fatica per affondarli nella terra.
Accessori
Gli accessori di una piantatrice manuale non sono molti, ma possono fare la differenza. Uno tra tutti, ad esempio, è il vassoio porta platò universale. Questo accessorio ti serve per portarti dietro molte piantine contemporaneamente, evitando di doverle prendere ad una ad una dalla carriola o dal semenzaio. E poi ci sono degli altri accorgimenti, molto comodi. Uno di questi è il piedino che serve a regolare la profondità alla quale deve arrivare la punta perforante, in modo da piantare tutte le piantine alla stessa altezza. E poi c’è anche l’asta per regolare la distanza tra una pianta e l’altra, che ti permette di creare filare sempre perfette e distanziate.
Trapiantatrici Manuali più Vendute
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