In questa guida spieghiamo come coltivare il garofano.
Il garofano (Dianthus spp.) è un fiore della famiglia Cariophyllacee, coltivato come ornamentale in vaso, giardino, aiuole e bordure.
Alcune specie possono essere rinvenute allo stato spontaneo anche in Europa, altre sono diffuse in gran parte delle zone temperate della Terra.
In questa guida scopriremo come coltivare il garofano in vaso o nel giardino, per avere una fioritura bella ed abbondante.
La coltivazione del garofano non è molto impegnativa e il suo fiore ha un grande effetto ornamentale e può abbellire qualsiasi aiuola, terrazzo o balcone.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Esistono circa 300 specie di garofano e moltissime varietà che si differenziano per forma, colore del fiore e dimensione.
Il ciclo, a seconda della specie, può essere annuale, biennale, oppure perenne.
L’altezza è molto variabile a seconda della specie e della cultivar: le varietà da fiore reciso possono raggiungere i 50 cm.
I fiori possono avere colori e forme diverse; possono inoltre essere singoli o doppi.
Le foglie sono lanceolate, di colore verde o tendente al bianco in alcune specie.
Vediamo ora le principali specie di garofano
-Dianthus barbatus: chiamato comunemente garofano dei poeti è una specie perenne, ma dopo il secondo anno di coltivazione la fioritura inizia a scarseggiare. Fiorisce da maggio a luglio ed ha un’altezza variabile dai 15 ai 60 cm.
-Dianthus carophyllus: coltivato come pianta per fiore reciso, nei giardini è coltivato prevalentemente in vaso. Può aver bisogno di tutori data l’altezza raggiunta ed è abbastanza sensibile al freddo.
-Dianthus chinensis: originario dell’Asia, raggiunge un’altezza di 20 cm. Ha una fioritura molto bella e prolungata.
-Dianthus plumarius: i fiori sono profumati, di colore variabile dal bianco al rosso. Molto resistente, si propaga facilmente per divisione del cespo. Perfetto per il giardino roccioso e come tappezzante, poichè si espande molto in fretta.
Il garofano predilige un’esposizione soleggiata e senza la competizione di altre piante. Non tollera i ristagni idrici, quindi il terreno deve essere ben drenato sia che venga coltivato in vaso, sia che venga coltivato in piena terra.
Sopporta bene la siccità estiva e può crescere anche in terreni calcarei.
COLTIVAZIONE
I garofani vengono generalmente venduti in vaso e possono essere trapiantati da settembre a maggio. Se il clima è caldo – secco si consiglia di piantarli durante l’inverno, mentre nelle zone più fredde è meglio attendere la primavera.
Preparazione del terreno e trapianto
Se vogliamo trapiantare i garofani acquistati in vaso nel nostro giardino, dobbiamo procedere come segue.
Il terreno va ripulito accuratamente da eventuali erbacce presenti con un estirpatore per erbacce e vangato o zappato con cura. In caso di terreno povero si può incorporare letame maturo o compost alla dose di 3 – 4 kg per metro quadro.
Le piante vanno quindi estratte dal vaso, cercando di non rompere il pane di terra. Si prepara quindi una buca grande circa 2 volte il vaso, nella quale va posta la zolla, in modo che la parte superiore sia a livello del terreno.
Bisogna quindi riempire la buca e comprimere bene il terreno alla base della pianta. A questo punto si può innaffiare, bagnando bene ma senza far ristagnare l’acqua. Nei giorni successivi bisognerà continuare a mantenere la terra umida, per favorire l’attecchimento.
Propagare i garofani
-Semina: possono essere seminati ad inizio primavera o in autunno in serra, anche non riscaldata.
Una volta seminati il terriccio dovrà essere mantenuto costantemente umido ma senza ristagni d’acqua. La germinazione dei semi dovrebbe avvenire in circa 15 giorni.
Quando avranno emesso 4 – 5 foglie potranno essere trapiantati in vasi più grandi o in un’aiuola.
-Talea: è un metodo molto comune per moltiplicare il garofano. Le talee vengono prelevate in estate, dai getti che non producono fiori. Il substrato ideale è una miscela di torba, sabbia e perlite, mantenute sempre umide. L’attecchimento e la radicazione avvengono in circa 30 giorni.
Cure colturali
-Irrigazione: il garofano non ha elevate esigenze idriche e si adatta bene anche alla scarsità di acqua. Molto pericoloso è invece il ristagno idrico che provoca marciumi radicali con conseguente morte della pianta.
-Concimare il garofano: può essere utile una concimazione con un prodotto granulare all’inizio della stagione vegetativa, per esaltare la fioritura. Non bisogna però esagerare perchè il garofano è piuttosto sensibile agli eccessi di concimazione.
-Potatura: non sono richiesti interventi particolari. I fiori secchi o appassiti vanno eliminati, in questo modo si stimolano ulteriori fioriture. A fine inverno si può effettuare una pulizia, eliminando le parti secche.
LE MALATTIE DEL GAROFANO
Il garofano può essere colpito da alcune malattie ed essere attaccato da insetti. Vediamo quali sono le principali avversità alle quali questo fiore può andare incontro per capire come coltivare il garofano al meglio e difenderlo dalle malattie.
Malattie radicali: alcuni funghi attaccano le radici o la parte basale della pianta, causando marciumi che provocano la morte della pianta. Tra questi patogeni possiamo citare Rhizoctonia solani, Sclerotium rolfsii, Phytophthora spp., Pythium spp. e Fusarium oxysporum. Queste malattie sono spesso causate da un eccesso di acqua nel terreno, quindi si consiglia di non esagerare con l’irrigazione. Possono anche essere usati fungicidi specifici acquistabili nei negozi di agricoltura e giardinaggio.
Malattie fogliari: queste malattie, causate da funghi, colpiscono le foglie fino a fale seccare e cadere. Le più importanti sono:
Ruggine: causa la comparsa di pustole simili a macchie di ruggine. Queste macchie possono estendersi e confluire, fino a rovinare l’intero fogliame. La difesa si basa essenzialmente su prodotti chimici.
Alternaria: anch’essa provoca la comparsa di macchie, di colore marrone – brunastro, sulle foglie. E’ favorita da un eccesso di umidità.
Occhio di pavone: malattia del garofano molto nota, è causata dal fungo Heterosporium echinulatum. Colpisce tutte le parti verdi della pianta, con formazione di macchie tondeggianti marroni che possono confluire e provocare il disseccamento delle parti colpite. Si combatte con fungicidi specifici.
RACCOLTA
Il fiore viene raccolto recidendo con un coltellino (o con la mano all’altezza di un nodo, se lo stelo è abbastanza turgido) in prossimità di un nodo a 3-4 cm dalla base dello stelo. Il fiore può essere raccolto quando i petali più esterni si distanziano da quelli più interni e si aprono (“mezzo fiore”)
Nella coltivazione in piena aria le raccolte hanno inizio generalmente ai primi di maggio e proseguono poi per tutto il periodo estivo fino alle prime piogge. Nella coltivazione invernale in serra le raccolte iniziano nel mese di ottobre, per i trapianti di giugno, e proseguono poi fino a maggio dell’anno successivo.