In questa guida spieghiamo come coltivare l’aneto nell’orto.
L’aneto (Anethum graveolens) chiamato anche aneto puzzolente o aneto odoroso è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Apiacee come la carota e l’angelica. E’ usato in cucina come erba aromatica, ma anche in erboristeria per preparare infusi e tinture con proprietà antiinfiammatorie e stomachiche. Ha un aroma forte e pungente, che ricorda il cumino. Essendo facile da coltivare è molto indicato per un orto familiare, dove può crescere con poche cure e con poco spazio a disposizione.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
L’aneto è una pianta erbacea annuale, anche se allo stato selvatico può comportarsi sia da annuale che da biennale, alta 40-100 cm, appartenente alla famiglia delle Apiaceae (Umbelliferae).
La radice è fittonante, lunga 10-30 cm. I fusti sono sottili, ramificati all’apice, cavi, striati e glabri di colore verde chiaro.
Le foglie, di colore verde-glauco, sono alterne, con guaine che avvolgono il fusto, 3-4 pennatosette con segmenti filiformi. I fiori, piccoli e con 5 petali gialli, sono riuniti in ombrelle del diametro di 15-20 cm, ognuna costituita di 20-40 raggi diseguali. La fioritura si ha in giugno-luglio. Il frutto, un diachenio di colore marrone scuro e di forma ellittico ovale, con un’ala laterale chiara, è liscio, con coste dorsali poco prominenti, lungo 5-6 mm, largo 3-4 mm e spesso 0.5-1.0 mm.
Quelli che sono chiamati semi sono in realtà dei mezzi frutti secchi. Il peso di 1000 semi è di 1-2 g. La capacità germinativa si conserva per 2-3 anni.
ESIGENZE AMBIENTALI
Originario del Medio Oriente, in Italia si trova negli incolti fino a 1000 metri di altitudine, anche se è raro trovarlo come spontaneo tranne che in alcune zone dell’Abruzzo e lungo il litorale Veneto e Ligure. Richiede un clima soleggiato e caldo (preferibilmente tra i 6 e i 26 °C) e riparato dai venti forti. Il terreno ideale è fertile, con pH neutro o sub-acido e di tessitura sabbioso-limosa.
COLTIVAZIONE
La coltivazione dell’aneto non deve essere ripetuta sullo stesso terreno prima che siano trascorsi 4 – 5 anni. Non va inoltre seminato vicino al finocchio poiché le due specie possono ibridarsi.
Preparazione del terreno
In autunno si comincia con una aratura oppure, in un orto familiare, una zappatura o vangatura cercando di amminutare bene il terreno. In questa fase è possibile incorporare 3 – 4 kg per metro quadro di letame maturo o di compost. Prima e dopo la semina è consigliabile compattare la terra con un rullo.
Semina
Si esegue la semina diretta, ponendo il seme a 1.5-3 cm di profondità. Se il prodotto è costituito dal seme la semina si esegue, in marzo-aprile per dare alle piante il tempo di svilupparsi; a file distanti 30-40 cm, impiegando circa 8-12 kg/ha di semente. La densità ottimale si aggira sulle 15 piante/m2.
Se il prodotto è costituito dalla pianta intera, si possono eseguire più semine scalari dalla primavera all’estate, in modo da ottenere un regolare approvvigionamento di foglie fresche; a file distanti 12-15 cm, impiegando circa 18-20 kg/ha di semente. In questo caso la densità ottimale si aggira sulle 30 piante/m2.
La coltura di aneto o di altre ombrellifere non dovrebbero ritornare sullo stesso appezzamento se non dopo parecchi anni. Inoltre, se viene coltivato per il seme, non deve essere seminato vicino al finocchio perché le due specie sono interfertili e si possono ibridare.
Concimazione
Se il prodotto è costituito dalla pianta intera: 80 – 90 kg/ha di N; 50 – 70 kg/ha di P2O5; 50 – 70 kg/ha di K2O. Dopo la prima raccolta è bene aggiungere altri 40 kg/ha di N per favorire il ricaccio e poter eseguire un altro sfalcio.
Se il prodotto è costituito dal seme: 60 – 70 kg/ha di N; 100 – 120 kg/ha di P2O5; 90 – 100 kg/ha di K2O.
Per la coltivazione dell’aneto non sono necessarie particolari attenzioni. L’irrigazione è consigliata solo in periodi particolarmente secchi. Per le erbe infestanti, in un orto familiare, è sufficiente la rimozione manuale.
RACCOLTA E UTILIZZAZIONE
La coltivazione dell’aneto in un orto familiare avviene prevalentemente come hobby, ma da questa pianta si possono ricavare diversi prodotti.
-Seme: vengono raccolti quando le piante iniziano ad ingiallire, in genere tra settembre ed ottobre. A livello professionale si usano delle mietitrebbie che permettono si separare i semi dal resto della pianta. In cucina i semi sono impiegati per aromatizzare pane, salse, zuppe, pasta e cetrioli sotto aceto. I semi essiccati possono essere conservati in un contenitore chiuso ermeticamente.
-Pianta intera: il periodo migliore è appena prima della fioritura (luglio – agosto). Può essere fatto un secondo taglio tra settembre ed ottobre. La pianta fresca o secca, opportunamente tritata, viene impiegata in cucina per insaporire insalate, zuppe, carne e pesce. Le foglie fresche si conservano nel congelatore, quelle secche in recipienti chiusi.
-Olio essenziale: in questo caso le piante vanno falciate poco prima che i semi si colorino di rosso, in modo da avere una maggior quantità di sostanze utili negli oli essenziali che verranno estratti. Anche l’olio essenziale può essere usato come aromatizzante alimentare per condimenti, salse, patatine fritte e addirittura caramelle e chewing gum. Dai semi maturi si ricava invece un olio usato per saponi e profumi.
AVVERSITA’ E DIFESA
Occasionalmente l’aneto può essere attaccato da afidi e da lumache, ma per la coltivazione dell’aneto in un orto familiare non sono consigliati interventi con antiparassitari.
RESA
La produzione di frutti è fortemente condizionata dal fatto che essi tendono a staccarsi dal peduncolo appena raggiungono la completa maturazione. La resa in frutti oscilla tra 0.6 e 1.8 t/ha. La resa in foglie fresche si aggira sulle 5 t/ha e con l’essiccazione si riduce a circa il 1 t. La resa di piante intere fresche oscilla da 9 a 15 t/ha nella fase di maturazione lattea dei frutti. La resa in olio essenziale del frutto è pari a 20 – 40 Kg/ha.