In questa guida spieghiamo come coltivare il bosso.
Il bosso (Buxus sempervirens) è un albero della famiglia delle Buxacee. All’interno di questa famiglia vi sono circa 60 specie di alberi, arbusti e piante erbacee. Il bosso è molto comune nei giardini in quanto sopporta molto bene le potature e può essere modellato in forme diverse e molto artistiche. Più semplicemente può essere sfruttato per fare siepi ornamentali o per essere coltivato in vaso. La coltivazione del bosso è molto semplice e darà molte soddisfazioni anche ai meno esperti di giardinaggio. L’unica accortezza è prestare attenzione ai bambini, perché è una pianta velenosa che può provocare problemi gastrointestinali e vomito se ingerita.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il bosso è un arbusto sempreverde che può raggiungere un’altezza di 6 metri se non viene potato. Ha una crescita lenta e questo lo rende perfetto per l’arte topiaria o per fare una siepe perché mantiene a lungo la forma che gli viene data. Il fogliame è di colore verde scuro, lucido sulla pagina superiore e pallido in quella inferiore. I fiori, assai profumati, sono piccoli e verdi e sono presenti fiori maschili e fiori femminili. Fiorisce verso marzo – aprile, mentre i frutti (delle capsule legnose) si aprono in autunno, liberando i semi. Il legno è molto resistente, con corteccia rugosa di colore bruno grigiastro.
ESIGENZE AMBIENTALI
Si adatta bene a zone siccitose ed aride, prediligendo i terreni basici. In natura si trova spontaneo sulle Alpi e sugli Appennini. Molto rustico, sopporta bene il freddo e il gelo (resiste fino a -15 °C). Cresce bene in mezz’ombra o al sole, ma si adatta anche se viene coltivato in piena ombra. I terreni ideali sono quelli ben drenati e gessosi, ma anche in questo caso si dimostra molto rustico e resistente.
COLTIVAZIONE
Impianto
Le piante da trapiantare sono in genere reperibili nella maggior parte dei vivai, essendo un albero molto comune. Il trapianto non è quasi mai problematico anche se si tratta di alberi di grandi dimensioni (che vengono trapiantati con il pane di terra). Questo grazie alla capacità del bosso di formare rapidamente una fitta rete di radici, che gli consente di assorbire acqua ed elementi nutritivi.
Il periodo migliore per l’impianto è l’autunno. Una volta acquistate le piante in un vivaio è sufficiente scavare una buca grande il doppio rispetto al pane di terra. Quindi sul fondo della buca si deposita uno strato di ghiaia (per favorire il drenaggio) e uno strato con letame maturo o compost, come fertilizzante. Quindi uno strato di terreno e poi possiamo mettere a dimora la pianta, ricoprendo con il terreno rimasto e compattando bene. Se la pianta è piccola sarà in genere venduta a radice nuda, se è più grande con il pane di terra.
Le distanze ideali sono di 60 cm tra una pianta e l’altra per creare una siepe, e di 20 cm per creare rapidamente delle bordure, potando le piante per farle rimanere molto basse.
Il bosso può essere propagato anche per seme, prelevandoli in autunno quando espulsi dai frutti. Questa tecnica è però molto lenta e si preferisce in genere ricorrere alla talea semilegnosa prelevandola in primavera. Le talee vanno però tenute in vaso per 3 anni prima di poterle trapiantare a dimora ed essere modellate con la potatura.
Cure colturali
La coltivazione del bosso, grazie alla sua rusticità, è molto semplice e richiede poco impegno.
Non necessita di irrigazione, tranne che nei periodi molto siccitosi. In genere però, la pioggia è sufficiente per soddisfare il fabbisogno idrico per la coltivazione del bosso.
In autunno e alla fine dell’inverno, si consiglia di apportare letame maturo o compost, interrandolo ai piedi della pianta.
Potatura
Sopporta molto bene le potature, ed è la pianta più usata nell’arte topiaria per creare siepi e forme anche molto fantasiose. In genere si interviene in primavera e in autunno; se è stato trascurato si può intervenire verso maggio con una potatura energica per rinvigorire la pianta. Nel caso di pochi esemplari sono sufficienti delle cesoie, se invece abbiamo delle lunghe siepi è consigliabile intervenire con un tagliasiepi elettrico per velocizzare l’operazione.
AVVERSITA’ E DIFESA
Il bosso può essere attaccato da afidi e dalla cocciniglia, ma negli ultimi anni si è diffuso un nuovo e pericoloso parassita: la piralide del bosso (Cydalima perspectalis), giunta dalla Cina. Le larve si nutrono delle foglie, della corteccia e dei rami causandone il disseccamento in breve tempo. E’ necessario intervenire ai primi segni di presenza di questo pericolo parassita, impiegando prodotti a base di Bacillus thuringiensis, ammesso anche in agricoltura biologica e non tossico per l’uomo.