In questa guida spieghiamo come coltivare la carota nell’orto.
La carota (Daucus carota) è una pianta della famiglia delle Apiacee (anche chiamate Ombrellifere), molto coltivata in Italia e molto importante in un’alimentazione equilibrata in quanto ricca di betacarotene. Il betacarotene, precursore della vitamina A, svolge un ruolo fondamentale nella salute di occhi e pelle. La sua coltivazione può avvenire tranquillamente in un orto famigliare. Alla stessa famiglia della carota troviamo il finocchio e il prezzemolo, anch’essi molto comuni negli orti famigliari.
ESIGENZE AMBIENTALI
I terreni migliori per la coltivazione della carota non devono essere troppo duri e compatti, per evitare problemi nella formazione del fittone, che è la parte che viene consumata. Nei terreni pietrosi le radici tendono a biforcarsi e a diventare pallide; la qualità diventa scarsa. Risulta essere importante ricordare che tra un ciclo di coltivazione e un altro sullo stesso terreno devono intercorrere almeno due anni, in questo modo si evitano problemi di parassiti e di “stanchezza del terreno”, fenomeno che porta ad una riduzione della produzione e della qualità.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
La preparazione ottimale consiste in un’aratura di 30-40 cm, preferibilmente nel periodo autunnale nei terreni argillosi, a cui segue una seconda aratura primaverile. Negli orti famigliari è sufficiente una fresatura o una zappatura o vangatura eseguite con cura, in primavera, prima della semina.
L’apporto di letame, specialmente se non molto maturo è sconsigliabile in quanto i processi di decomposizione del materiale organico durante l’accrescimento della radice provocano deformazioni e imbrunimenti della stessa. La letamazione viene quindi somministrata alla coltura precedente in modo che la carota possa sfruttare la fertilità residua. Nel periodo autunnale che precede la coltivazione della carota può essere utile la somministrazione di letame o compost alla dose di 2 – 3 kg per metro quadro, cercando di incorporarlo bene al terreno.
Semina
Può essere effettuata da fine inverno fino a metà estate. In questo modo si può avere un raccolto scalare. Sotto tunnel le semine possono essere effettuate da ottobre a febbraio. Per 10 metri quadrati di terreno si utilizzano 2 – 3 grammi di seme, disposto in file distanti circa 30 centimetri. Quando le piantine hanno hanno raggiunto un’altezza di 2-3 cm si procede al diradamento lasciando 50-100 piante per metro quadrato. In questo modo le piante avranno lo spazio necessario per svilupparsi.
Cure colturali
La germinazione della carota è molto lenta, quindi l’eliminazione delle piante infestanti è fondamentale nelle prime fasi di coltivazione. In questo modo si evita che le infestanti, a rapido sviluppo, soffochino le carote impedendogli di crescere. L’eliminazione delle piante infestanti viene eseguita manualmente o con una zappetta.
Una volta cresciute, può essere utile ricoprire leggermente di terra la parte di radice più superficiale. In caso contrario, se esposta alla luce del sole tenderà ad assumere una colorazione verdastra.
Irrigazione
Va programmata con attenzione in quanto eccessi di acqua provocano spaccature della radice e fenomeni di marcescenza, mentre carenze provocano scarsa produzione e danni alla radice. E’ preferibile irrigare nelle ore serali o al mattino presto per evitare fenomeni di choc termico e ustioni.
Raccolta e conservazione
Inizia dal mese di giugno e si protrae fino all’autunno. Viene effettuata manualmente, estirpando la radice e ripulendola dalla terra. L’operazione di raccolta inizia quando la carota ha raggiunto le caratteristiche fisiche e qualitative idonee al consumo.
Va preferibilmente consumata subito, per godere appieno delle vitamine presenti. Possono inoltre essere conservate in frigo per circa una settimana o in congelatore.
AVVERSITA’ E DIFESA
Anche la carota può andare incontro a malattie che possono rovinare irrimediabilmente il prodotto. Vediamo quali sono e come prevenirle.
Marciumi della radice: sono causati da funghi quali Sclerotina e Rhizoctonia. Per contrastarne l’insorgenza effettuate una rotazione lunga delle colture (non reimpiantate la carota sullo stesso terreno prima che siano trascorsi 3 – 4 anni); evitate ristagni idrici nel terreno; non esagerate con il letame e le concimazioni organiche; asportate con cura i residui delle colture.
Spaccature della radice: non eccedete con le irrigazioni nel periodo in cui le radici sono ingrossate e manca poco alla raccolta.
Alternaria: può causare annerimenti alle foglie e alle radici. Non eccedete con le concimazioni; adottate un sistema di irrigazione che non bagni le foglie; non tenete le piante troppo fitte; eseguite eventualmente dei trattamenti a base di ossicloruro di rame.
Macaone: è una bella farfalla, le cui larve si nutrono delle foglie della carota. In genere è sufficiente raccogliere le larve presenti; se possibile eliminate le Ombrellifere spontanee (carota e pastinaca selvatiche) attorno alle colture.
Afidi: sono piccoli insetti che possono accumularsi sulle vostre piante succhiando la linfa. Effettuate una lotta assidua alle piante infestanti in modo da impedire che gli afidi passino da queste alle carote; se necessario intervenite con piretrine naturali.