In questa guida spieghiamo come coltivare il cumino.
Il cumino (Cuminum cyminum) detto anche cumino romano è una pianta erbacea della famiglia delle Apiacee (anche dette ombrellifere), come la carota e l’aneto. E’ una spezia caratterizzata da un odore forte e dolciastro e sapore amaro. Assai diffusa nella cucina indiana, viene impiegata anche in Spagna, Messico e in Nordafrica.
La coltivazione del cumino è adatta anche ad un orto familiare, nella zona destinata alle erbe aromatiche.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il cumino è una pianta erbacea annuale, con fusto sottile e ramificato che può raggiungere un’altezza di circa 30 cm. I fiori, piccoli e bianchi o rosati, formano le caratteristiche ombrelle che danno il nome alla famiglia. I frutti sono lunghi 4 – 5 mm, vengono chiamati acheni e contengono un solo seme. Sono simili ai semi del finocchio e dell’anice, anche se più piccoli e più scuri. Possono essere confusi con il carvi che ha però un aroma molto diverso.
ESIGENZE AMBIENTALI
E’ una pianta originaria dell’Egitto e della’Asia centrale, da dove si è diffuso nel Mediterraneo. Cresce bene in posizioni calde e soleggiate, preferibilmente su terreni sabbiosi – calcarei e aridi. Non tollera l’umidità eccessiva e i ristagni idrici.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Il terreno va preparato come per qualsiasi altra coltura, con una zappatura o vangatura ed accurata rottura delle zolle con un frangizolle in modo da rendere la terra fine e adatta per ospitare il seme.
Semina
Il periodo migliore per la semina è la primavera, verso il mese di maggio. I semi vanno ricoperti con uno strato sottile di terra che va poi inumidito leggermente. La germinazione avviene in 10 – 15 giorni. Lo sviluppo della pianta è inizialmente lento, ma accelera in prossimità della fioritura estiva.
Cure colturali
La coltivazione del cumino non richiede particolari attenzioni. E’ una pianta adatta ai climi siccitosi quindi si raccomanda di non eccedere con l’irrigazione.
RACCOLTA E IMPIEGO
Il periodo ottimale per la raccolta è quando le ombrelle cominciano ad imbrunire (in genere verso luglio – settembre), senza attendere troppo per evitare che i semi cadano naturalmente. Si consiglia di recidere le ombrelle intere e di lasciarle essiccare in un luogo asciutto, ma non alla luce solare diretta. I semi potranno quindi essere raccolti battendo le ombrelle o sfregandole con le mani. I semi possono quindi essere conservati in un contenitore di vetro in un luogo fresco e asciutto e usati in cucina per insaporire i piatti.
I semi masticati combattono l’alitosi, mentre si possono ricavare prodotti erboristici con proprietà digestive e antispasmodiche.