In questa guida spieghiamo come coltivare il grano saraceno.
Il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) è una pianta appartenente alla famiglia delle poligonacee. Non è quindi un cereale, anche se viene spesso inserita in questo gruppo per la tipologia di prodotto ottenuta e per la tecnica di coltivazione.
Originaria della Siberia, soprattutto in passato era coltivata come pianta alimentare e medicinale, ma attualmente sta riscoprendo un certo successo, grazie alla sua rusticità.
La coltivazione del grano saraceno è facile e adatta ad un orto familiare o ad una piccola superficie e con poco sforzo si può ottenere una buona produzione.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il grano saraceno è una pianta erbacea annuale, con un ciclo vegetativo molto breve, che varia da 60 a 100 giorni. Raggiunge un’altezza di circa 1 metro ed ha una radice fittonante e poco sviluppata. Il fusto è privo di peli e molto ramificato; i fiori hanno colore variabile dal bianco – rosa al verdastro. Il frutto, di colore brunastro, contiene un unico seme.
ESIGENZE AMBIENTALI
E’ una pianta sensibile alle condizioni climatiche, in particolare dopo la fioritura, quando richiede temperature di circa 20 °C. E’ sensibile alle gelate, alle temperature elevate e alla siccità. I terreni ideali sono quelli sciolti, acidi, meglio se poveri, poiché in quelli molto ricchi di elementi nutritivi tende a vegetare troppo e coricarsi. Perfetti sono i terreni e gli ambienti di montagna.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
E’ sufficiente una lavorazione superficiale, in un orto familiare va bene una zappatura o vangatura, rompendo bene le zolle.
Semina
Il periodo ottimale per la semina è compreso tra il 15 giugno e il 15 luglio.
I semi vanno interrati ad una profondità di circa 2 cm, seminando a file distanti 40 – 50 cm. Per la coltura da foraggio, destinata all’alimentazione animale, può essere seminata a spaglio, impiegando circa 1 – 1,5 kg di seme ogni 100 metri quadrati di superficie.
Cure colturali
Il grano saraceno, grazie alla sua crescita rapida, è molto competitiva nei confronti delle piante infestanti e non sono pertanto richieste operazioni a questo riguardo. Inoltre produce delle sostanze che limitano lo sviluppo di malerbe.
Irrigazione: dato l’apparato radicale piuttosto superficiale, soffre la siccità. E’ quindi necessario mantenere il terreno umido, ma senza causare ristagno idrico.
Concimazione: il grano saraceno non si avvantaggia della concimazione, anzi un eccesso di elementi nutritivi può essere dannoso. In un orto familiare si consiglia quindi di non apportare fertilizzanti, ma di inserirlo in rotazione con altre colture che vengono concimate con letame o compost.
RACCOLTA
La raccolta si effettua quando i semi sono maturi e le foglie stanno ingiallendo e seccando. Le rese si attestano in genere sui 20 kg di semi per 100 metri quadrati di superficie.
La granella contiene proteine di elevato valore biologico e la farina può essere usata per cucinare polenta, frittelle e focacce.
Dalle piante giovani (35 – 40 giorni di età) si ricava il rutosside, una sostanza impiegata in medicina.
I fiori sono inoltre molto attrattivi nei confronti delle api e di altri insetti utili.
AVVERSITA’ E DIFESA
Data la rusticità della pianta, in un orto familiare non sono di norma previsti interventi con agrofarmaci.