In questa guida spieghiamo come coltivare il lupino nell’orto.
Il lupino (Lupinus albus) è una pianta della famiglia delle Fabacee, coltivata già al tempo dei Greci e dei Romani per l’alimentazione umana e animale. I semi di lupino hanno un elevato contenuto in proteine (30 – 35%) e in grassi di ottima qualità (8 – 10%).
La coltivazione del lupino, anche se non molto diffusa, può essere fatta anche in un orto familiare, seguendo pochi e semplici accorgimenti.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il lupino è una pianta annuale o perenne a seconda della specie, originaria del Nord America. Le varietà, oggi molto apprezzate e note come ibridi Russel, furono ottenute da un orticoltore Inglese di nome Russel, per incrocio dal Lupinus Polyphillus.
Vi sono 200 specie, tra erbacee, arbustive e rustiche. L’altezza può variare da 50 cm ad 1m, per la specie erbacea, fino a 2-3 metri. Risulta essere una pianta vigorosa con fogliepalmate, formate da numerose foglioline. Produce racemi allungati con fiori di diversi colori, che, nelle varietà coltivate, vanno dal blu al violetto, dal bianco, al giallo ed al rosso.
ESIGENZE AMBIENTALI
Cresce bene su terreni lievemente acidi e poveri di calcare, con una buona dotazione di limo. Non tollera i ristagni idrici e sopporta abbastanza bene il gelo, prediligendo ambienti fresca e senza eccessi di temperatura. E’ comunque una pianta rustica e adattabile.
COLTIVAZIONE
Tradizionalmente, il lupino coltivato sull’Etna era consociato al vigneto, mentre in nord Europa era consociato con avena o altri cereali o leguminose impiegate come foraggio. E’ considerata una coltura miglioratrice e viene spesso posta in rotazione con patata, segale, orzo e avena.
Preparazione del terreno
In un orto familiare è sufficiente una zappatura o vangatura, incorporando al terreno 3 – 4 kg di letame mature oppure compost.
Semina
La semina viene effettuata in autunno nelle zone più calde e in primavera in quelle più fredde. Viene seminato a file distanti circa 50 cm, impiegando 1 kg di seme per 100 metri quadrati di superficie.
Cure colturali
In genere non sono necessarie particolari attenzioni. In un orto familiare le infestanti vengono rimosse manualmente e l’irrigazione è utile nei periodi più secchi, ma senza creare ristagni idrici.
RACCOLTA
Se seminato in autunno viene in genere raccolto verso giugno – luglio. I baccelli maturano scalarmente e tendono ad aprirsi e a far cadere i semi. E’ quindi importante effettuare più passaggi per evitare perdita di prodotto. Le rese sono di 10 – 20 kg di semi ogni 100 metri quadrati di superficie.
I semi contengono degli alcaloidi che possono essere tossici per l’uomo, ma essendo solubili in acqua, possono essere eliminati facilmente con abbondanti lavaggi in acqua corrente o tramite bollitura, eliminando poi l’acqua.
AVVERSITA’ E DIFESA
Data la rusticità della coltura, in un orto familiare non sono di norma prevista trattamenti di difesa con prodotti antiparassitari.