In questa guida spieghiamo come coltivare la camomilla.
La camomilla (Matricharia chamomilla) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle asteraceae, come la lattuga, il girasole, il topinambur e moltissime altre specie anche molto diverse tra di loro. Risulta essere una pianta conosciuta da tutti che si può trovare facilmente allo stato spontaneo nei campi coltivati (dove può diventare un’infestante) o negli incolti. Originaria del Sud – Est asiatico è ora diffusa in tutto il mondo. Molto utilizzata in erboristeria è perfetta per essere coltivata in un orto familiare, in un giardino, o in un vaso sul balcone.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La camomilla è una pianta erbacea annuale alta circa 50 cm. Il fusto è eretto e molto ramificato, di colore verde con i classici fiori bianchi e gialli. Rispetto alla camomilla selvatica, le varietà coltivate presentano fiori più grandi, percentuale maggiore di oli essenziali e scapo fiorale più compatto.
ESIGENZE AMBIENTALI
Questa utilissima pianta è molto sensibile alla lunghezza del giorno: se coltivata a latitudini più elevate, dove le giornate estive sono più lunghe, aumenta la produzione di fiori e la resa in oli essenziali. Per quanto riguarda il terreno, invece, non ha particolari esigenze, crescendo bene anche in suoli con elevato contenuto di sali. Un limite alla sua crescita sono soltanto i terreni molto acidi, mentre non ha nessun problema nei terreni anche fortemente basici. Il pH ideale è comunque situato tra 7 e 8.
COLTIVAZIONE
La coltura è annuale, ma a causa della diffusione naturale del seme può durare anche 2 o 3 anni.
Varietà
Le camomille coltivate in Italia sono spesso delle popolazioni più o meno selezionate oppure cultivar diploidi o tetraploidi.
Le cultivar diploidi sono caratterizzate da capolini più piccoli e da produttività inferiore rispetto alle tetraploidi, ma di norma i capolini resistono di più alle manipolazioni durante le operazioni di raccolta e di condizionamento e quindi, alla fine, si ottiene una percentuale maggiore di fiori interi di prima categoria. Quanto all’olio essenziale, in via approssimativa, le popolazioni coltivate nell’Europa centro settentrionale sono caratterizzate da un alto contenuto in camazulene, che può essere assente in quelle allevate nell’Europa meridionale.
Le cultivar tetraploidi invece si differenziano dalle diploidi per i fiori più grandi e più fragili, per gli alti contenuti in camazulene o in bisabololo nell’olio essenziale oppure per una percentuale equilibrata dei due componenti.
In genere in Italia si coltivano popolazioni locali oppure cv. estere in quanto, allo stato attuale, non si dispone di cultivar italiane.
Preparazione del terreno
Per la semina il terreno deve essere ben livellato e amminutato; in un orto familiare è sufficiente una zappatura o vangatura con rottura delle zolle e spianamento per formare un perfetto letto di semina.
Semina
La semina viene effettuata a fine inverno a spaglio, cercando di distribuire il seme in modo uniforme. La semina può anche essere effettuata a file, distanti 30 – 35 cm. Il suolo deve essere mantenuto umido per favorire la germinazione dei semi ma senza creare dei ristagni di acqua.
Il seme non va interrato, ma soltanto depositato sul terreno ben preparato e, in caso di necessità, preparato con una leggera rullatura. Dopo la semina deve seguire una rullatura e quindi un’irrigazione per favorire la germinazione del seme
Cure colturali
La camomilla ha bisogno di poche cure, è sufficiente eliminare manualmente le piante infestanti che dovessero svilupparsi con un estirpatore per erbacce. Per quanto riguarda l’irrigazione, sopporta bene la siccità ma un intervento irriguo in prossimità dellla fioritura ne migliora la quantità. Non sono necessarie altre operazioni colturali.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La fioritura comincia verso aprile ma la raccolta inizia a maggio, in modo che vi sia un numero maggiore di fiori. Dopo circa una decina di giorni dalla prima raccolta è in genere possibile farne una seconda con rese paragonabili alla prima. I fiori non si formano tutti insieme, quindi saranno necessari ulteriori passaggi per poterli raccogliere tutti.
Una volta raccolti, i fiori vengono fatti essiccare in un luogo ventilato ma non esposti direttamente al sole per evitare di degradare la qualità del prodotto. Dai fiori essiccati l’industria erboristica ricava oli essenziali, oppure possono essere usati in casa per la preparazione di tisane con effetto rilassante e calmante.
AVVVERSITA’ E DIFESA
Essendo una pianta molto rustica non sono necessari interventi con fitofarmaci in quanto non è suscettibile a malattie o attacchi parassitari degni di nota. Questo è un altro punto a vantaggio per la sua coltivazione in un orto familiare.