In questa guida spieghiamo come coltivare la lattuga Gentilina.
La lattuga (Lactuca sativa) è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee molto coltivata e molto usata nella cucina italiana. Tra le numerose varietà di lattuga presenti sul mercato, una delle più importanti è la Gentilina, che si è affermata grazie alle sue qualità gustative.
La coltivazione della lattuga Gentilina può essere fatta con successo in un piccolo orto, sia in piena aria che sotto protezione. Ha una discreta resistenza al freddo e non richiede trattamenti antiparassitari. le indicazioni qui fornite valgono anche per le altre tipologie di lattuga.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La Gentilina deriva dalla tipologia Batavia e una volta sviluppata forma un cespo voluminoso, con foglie addossate ma non compatto. Le foglie sono ampie, bollose, poco frastagliate e con margine dentellato. Il colore delle foglie è verde, ma esistono anche varietà rosse. Le radici presentano un fittone centrale che si sviluppa in profondità e numerose radici laterali.
ESIGENZE AMBIENTALI
La lattuga Gentilina resiste abbastanza bene al freddo; le temperature ideali per la vegetazione sono comprese tra 15 e 18 °C, come per tutte le lattughe. Al contrario temperature superiori ai 28 °C inducono una rapida salita a seme, degradando le caratteristiche qualitative del prodotto.
Il fabbisogno idrico è limitato, mentre un eccesso di acqua può favorire la comparsa di muffe e marciumi che ucciderebbero la pianta. Sopporta male la siccità, quindi è opportuno prestare attenzioni nei periodi caldi e secchi.
Si adatta bene a diversi tipi di terreno, anche se predilige i terreni sciolti (cioè con una buona percentuale di sabbia fine).
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Per la coltivazione industriale viene in genere fatta una lavorazione profonda con aratro, mentre per una coltivazione familiare è sufficiente una fresatura o una zappatura o vangatura manuale. In seguito il terreno deve essere sminuzzato e appianato con un rastrello in modo da renderlo soffice ed uniforme.
Semina
Nel nord Italia la lattuga Gentilina si semina in campo dalla seconda metà di febbraio fino a metà maggio. Le semine riprendono poi a fine agosto fino a fine ottobre. Nelle zone più fredde è però opportuno, in ottobre, coltivare sotto protezioni, anche di piccole dimensioni, con le quali ricoprire la lattuga per tutta la stagione fredda.
Nelle zone miti del meridione si può seminare all’aperto da settembre a novembre, senza temere danni da freddo.
La semina può essere fatta a file oppure a spaglio. Il seme va ricoperto con uno strato leggero di terra, appena 2 – 3 millimetri, per evitare difficoltà nella germinazione. E’ consigliato effettuare semine scalari (distanziate di circa 15 giorni), in modo da avere prodotto fresco per un periodo il più lungo possibile.
Nella tabella seguente sono riassunte le epoche di semina e raccolta, valide per il Nord Italia. Per il centro si può considerare un anticipo di 10 – 20 giorni, per il sud anche di un mese. In un orto familiare, per coltura protetta si intende un piccolo tunnel alto 1 metro e largo 1 metro, costituito da archetti (chiamati centine da serra) ricoperte da un nylon. Le centine da serra si possono acquistare nei negozio di giardinaggio e di agricoltura.
Luogo | Semina | Raccolta |
---|---|---|
In campo | Da metà febbraio a metà maggio
Da fine agosto a fine ottobre |
Da metà aprile a giugno
Da fine settembre a metà novembre |
In coltura protetta | Da ottobre a metà febbraio | Da inizio novembre a dicembre |
Cure colturali
Le cure colturali si limitano alla rimozione manuale delle piante infestanti. Questa operazione è importante specialmente nelle prime fasi di crescita della lattuga e dopo le piogge, che favoriscono la rapida germinazione delle malerbe.
Irrigazione
Le aiuole appena seminate devono essere irrigate in modo da mantenere il terreno umido (il seme per poter germinare deve assorbire acqua) ma senza creare ristagni idrici. Grazie all’apparato radicale sviluppato, la lattuga Gentilina ha una discreta resistenza alla siccità, ma per ottenere un prodotto abbondante e di qualità non bisogna far mancare acqua alla coltura.
Risulta essere consigliabile, durante l’irrigazione, non bagnare le foglie per evitare l’insorgenza di marciumi. La semina a file consente la creazione di piccoli solchi tra una fila e l’altra nei quali far scorrere l’acqua.
Concimazione
In un orto familiare è consigliabile coltivare la lattuga dopo una coltura che viene concimata in abbondanza con letame o compost (per esempio pomodoro, melanzana, zucchino). In questo modo si sfrutterà la fertilità residua del terreno e non sarà necessario apportare nuovamente concime organico. Nel caso di terreni poveri si può apportare letame o compost prima della semina, alla dose di 1 – 2 kg per metro quadrato. Il fertilizzante organico va incorporato al terreno. Risulta essere importante non esagerare con la concimazione, per evitare un eccesso di azoto che causerebbe l’accumulo di nitrati nelle foglie.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
La lattuga Gentilina può essere tagliata quando le foglie sono alte 5 – 6 centimetri. Possono essere fatti 2 – 3 tagli in quanto la lattuga tende a ricrescere una volta tagliata. In alternativa potete tagliare l’intero cespo alla base quando le piante sono completamente formate, senza lasciarle invecchiare per evitare che perdano in qualità.
La quantità di prodotto che si può ottenere è piuttosto variabile (in base al tipo di terreno, al numero dei tagli, alla varietà, all’andamento climatico). Indicativamente, in 10 metri quadrati si possono raccogliere 10 kg di lattuga.
La lattuga Gentilina viene consumata cruda, come contorno di vari piatti o con pomodoro, ravanelli, cipolla in insalata. E’ consigliabile raccogliere piccole quantità alla volta in modo da disporre sempre di prodotto fresco e limitare il più possibile la conservazione in frigorifero.
AVVERSITA’ E DIFESA
In un orto familiare non sono necessari interventi antiparassitari. E’ opportuno prestare attenzione a non eccedere con l’irrigazione per evitare marciumi delle foglie e delle radici. Alcune larve di insetti possono danneggiare le foglie della lattuga: se ne trovate procedete a rimuoverle manualmente. Attenzione anche alle lumache e alle chiocciole che, specialmente nei periodi successivi alle piogge, possono fare piazza pulita delle vostre lattughe. Esistono in commercio prodotti ammessi anche in agricoltura biologica (ortofosfato di ferro) che, disposti attorno alla coltura, impediscono che le lumache arrechino danni. Tali prodotti sono tossici solo per le lumache e le chiocciole, ma vanno comunque usati con cautela.