In questa guida spieghiamo come coltivare le patate nell’orto.
La patata (Solanum tuberosum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee (come il peperone e il pomodoro), originaria dell’America. Il tubero, ampiamente utilizzato in cucina è ricco di amido e povero di grassi. E’ inoltre ricca di vitamina A, B1, B2, D e PP. L’apporto calorico è di circa 80 Kcal per 100 grammi di prodotto. Nella tradizione italiana sono innumerevoli le ricette contenenti patate.
Se si dispone di un piccolo orto, la coltivazione della patata è facile e ricca di soddisfazioni.
ESIGENZE AMBIENTALI
La patata si adatta bene a diverse condizioni ambientali: può essere coltivata in montagna, in collina e in pianura.
Nonostante la patata provenga dagli altopiani delle Ande, la sua resistenza alle basse temperature è abbastanza limitata. Infatti, se nelle prime fasi di coltiva zione le temperature scendono sotto i -1 o -2 °C, le colture vengono compromesse; a 0 gradi, se ben protette dal terreno, i danni che subiscono sono invece minori. Per questo motivo è necessario rinviare gli impianti se si verificano periodi freddi. La patata non vuole nemmeno temperature troppo elevate, ma preferisce un clima temperato-umido. In sintesi, a seconda delle fasi vegetative, le sue esigenze mini-me di temperatura sono le seguenti:
almeno 5 gradi nella fase del germogliamento
– da 14 a 18 gradi nella fase della produzione e della maturazione dei tuberi
– da 18 a 21 gradi nella fase della fioritura.
Sopra i 25 gradi l’attività vegetativa della pianta diminuisce notevolmente.
Per la fioritura e la maturazione dei frutti (quando le piante li producono) è necessario che la pianta abbia a disposizione un periodo di luce giornaliero non inferiore a 12 ore. Per ottenere produzioni elevate e di buona qualità è necessario disporre di acqua per irrigare le colture. Tuttavia vengono attuate coltivazioni anche in suoli ove non si esegue, o non è possibile, tale pratica. Ad esempio nelle colture precoci del meridione nel periodo in cui si attua la coltura (inverno-prima parte della primavera) non si eseguono irrigazioni, o queste sono ridotte al minimo.
Il terreno ideale per la coltivazione della patata non deve essere troppo compatto o ricco di sassi, in quanto ciò ostacolerebbe la formazione dei tuberi. E’ importante un buon contenuto di sostanza organica (che può essere aumentata con l’apporto di letame o compost) e una buona dotazione di elementi nutritivi. La reazione (pH) del terreno più idonea per la coltivazione della patata va da 5 (suoli molto acidi) a 6,5 (suoli poco acidi). Se il terreno presenta una reazione su-periore a 7,3 (suoli leggermente alcalini), aumenta il rischio che i tuberi subiscano alterazioni e siano interessati da malattie.
Quali Varietà Coltivare nell’Orto
A seconda della precocità, le varietà di patata si suddividono in precoci (con ciclo di coltivazione pari a circa 90 giorni), medioprecoci (con ciclo di coltivazione pari a circa 110 giorni) e tardive (con ciclo di coltivazione pari a 130 giorni e più).
Per quanto riguarda la forma, la patata può essere tonda, tondaovale, ovale, ovale-lunga, lunga.
Della buccia bisogna considerare l’aspetto, in base al quale le patate possono presentare buccia liscia, rugosa o liscio-rugosa, e il colore che varia tra il giallo e il rosso fulvo.
Anche la pasta va considerata dal punto di vista del colore, che va dal bianco al giallo intenso, e dal punto di vista della struttura (come si presenta la pasta), aspetto dal quale dipende l’utilizzo che si fa del tubero.
-Agata. Precoce. Forma ovale. Buccia liscia, di colore giallo chiaro. Pasta gialla, piuttosto soda (da soda ad abbastanza soda). Vie- ne apprezzata per la pezzatura omogenea e la conservabilità. Adatta un po’ a
tutti gli usi.
-Bintje. Semiprecoce/semitardiva. Forma ovale. Buccia giallo chiaro. Pasta giallo chiaro-gialla. Segnalata come discretamente resistente alla siccità. Sensibile alla peronospora sul cespo
e sui tuberi. Adatta un po’ a tutti gli usi.
-Desiree (o Desirè o Desirée). Semitardiva. Forma ovale. Buccia rossa. Pasta giallo chiaro. Discreta resistenza alla siccità. Moderatamente sensibile alla peronospora sul cespo e poco sui tuberi. Adatta specialmente per preparare patate fritte.
-Imola. Medio-tardiva/tardiva. Forma ovale. Buccia gialla. Pasta bianca, da abbastanza soda a piuttosto farinosa. Adatta specialmente per la produzione di purè e gnocchi.
-Jaerla. Precoce. Forma tondo ovale/ovale. Buccia giallo chiaro. Pasta giallo chiaro. Discreta resistenza al- la siccità. Sensibile alla peronospora sul cespo e poco sui tuberi. Resistente alla cottura.
-Kennebec. In genere semitardiva. Forma ovale/tondo-ovale. Buccia giallo chiaro. Pasta bianca. Viene segnalata la sua buona resistenza alla siccità. Viene consigliata specialmente per tutte le zone di collina e di montagna. Poco sensibile alla peronospora sul cespo e sui tuberi. Resistente alla cottura.
-Kipfler o patata cornetta. Forma allungata, a volte un po’ falcata e bitorzoluta. Buccia giallognola. Pasta di tonalità gialle talora piuttosto chiare, soda. È una varietà ricercata dagli appassionati che si adatta discretamente alle zone di pianura e di collina del nord Italia. La produzione è limitata, ma considerata di ottime qualità gustative. Si adatta a diversi usi.
-Kuroda. Tardiva. Buccia di colore rosso vivace. Pasta da medio-farinosa a farinosa, di sapore apprezzabile. Rustica (anche per collina, montagna ecolture non irrigate), di elevata e regolare produzione.
-Majestic. Semitardiva-tardiva. Forma ovale-allungata, un po’ falcata. Buccia giallo chiaro. Pasta bianca, di consistenza farinosa. Discreta-buona la resistenza alla siccità. Viene consigliata specialmente per zone di collina e soprattutto di montagna di tutte le regioni. Piuttosto sensibile alla peronospora sul cespo e poco sui tuberi
-Monalisa. Piuttosto precoce. Forma ovale-allungata. Buccia gialla. Pasta giallo chiaro. Sensibile alla peronospora sul cespo e moderatamente sui tuberi. Resistente alla cottura.
-Primura. Molto precoce-precoce. Forma ovale regolare. Buccia gialla. Pasta giallo chiaro. Consigliabile specialmente nel nord Italia. Sensibile alla peronospora sul cespo e sui tuberi. Resistente alla cottura, si adatta a tutti gli usi.
-Sirtema. Molto precoce-precoce. Forma tondo-ovale. Buccia di colore giallo chiaro. Pasta giallo chiaro, non farinosa, di limitata conservazione. Adatta in particolare alle aree centro-meridionali. Sensibile alla peronospora sul cespo e moderatamente sui tuberi.
-Spunta. Precocità media/mediotardiva. Forma lunga, leggermente falcata. Buccia di colore giallo chiaro. Pasta giallo chiaro. Non si conserva a lungo. Adatta in modo particolare per colture precoci nel sud Italia. Moderatamente sensibile alla peronospora sul cespo e piuttosto sensibile sui tuberi. Piuttosto resistente alla cottura.
-Vivaldi. Precocità media. Buccia gialla. Pasta gialla, da abbastanza soda ad abbastanza farinosa. Considerata valida per la regolarità della produzione e della pezzatura.
Il suggerimento è comunque quello di coltivare non una sola varietà, ma due o tre. Per questo, non trovando confezioni piccole di tuberi-seme, è sempre possibile che più coltivatori si uniscano nell’acquisto per disporre così di più varietà da coltivare.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Nella coltivazione a scopo produttivo da reddito, la preparazione del terreno richiede un’aratura profonda con eventuale interramento di letame. Per la coltivazione famigliare è sufficiente una fresatura o anche solo una zappatura, la più profonda possibile. Questo per garantire un terreno soffice nel quale il tubero può svilupparsi senza impedimenti. In questa fase viene effettuato l’apporto di concime organico, letame o compost (circa 2 kg per metro quadrato). Vengono quindi tracciati i solchi nei quali andranno depositati i tuberi seme.
Semina
Il periodo migliore per la semina è la primavera, indicativamente nel mese di marzo. Nelle regioni più calde può essere seminata anche in dicembre – gennaio e raccolta a maggio.
La semina della patata viene effettuata tramite i tuberi seme, opportunamente tagliati e piantati nel terreno. E’ importante che i tuberi seme acquistati siano di qualità, non presentino deformazioni o marciumi e siano certificati da un’etichetta che ne indichi la provenienza.
Da ciascun tubero si ottengono generalmente 2 piante in quanto lo stesso viene tagliato in senso longitudinale. E’ importante effettuare il taglio in modo da lasciare sulle due porzioni lo stesso numero di gemme, visibili sulla superficie. In genere la semina avviene 1 – 2 giorni dopo il taglio, in modo da lasciar cicatrizzare le ferite e limitare i problemi di infezioni.
I tuberi vengono quindi posti nel solco, ad una distanza di 30 centimetri gli uni dagli altri, ad una profondità di 5 – 10 centimetri. Distanziando le file di 70 centimetri circa, la pianta avrà tutto lo spazio necessario per svilupparsi e produrre.
Cure colturali
La patata necessità di alcune semplici operazioni per crescere bene e fornire una buona produzione in tuberi.
Molto importante è l’eliminazione delle piante infestanti: esse competono con la patata sottraendo acqua ed elementi nutritivi. Per la loro eliminazione, nella coltivazione famigliare, è sufficiente sradicarle manualmente o con una zappa.
Altra operazione importante è la rincalzatura: consiste nel ricoprire con del terreno la fila dove il tubero è stato piantato. Il terreno viene prelevato dallo spazio tra le file. In questo modo viene a crearsi un solco e una “collinetta” nella quale cresceranno le piante. In questo modo l’acqua della pioggia tende a sgrondare nel solco e non si creano condizioni di umidità eccessiva che farebbero marcire o ammalare le piante.
Irrigazione
La patata ha un elevato fabbisogno di acqua. Il periodo nel quale la richiesta di acqua è maggiore va da 20 giorni prima a 20 giorni dopo la fioritura. In questo periodo infatti si ha l’ingrossamento dei tuberi, ed è quindi importante fornire alla pianta tutta l’acqua di cui ha bisogno. Il terreno non dovrebbe mai essere secco, ma mantenere sempre un certo grado di umidità. E’ bene però non esagerare con i quantitativi apportati: è preferibile irrigare frequentemente, ma con quantitativi modesti per evitare pericolosi ristagni idrici.
Pacciamatura
Negli orti familiari si possono anche attuare coltivazioni precoci, differenziando così il periodo di raccolta. Un sistema per attuare tali colture consiste nel ricorrere alla pacciamatura delle aiole con teli plastici scuri, tecnica molto interessante ma poco attuata. Questa tecnica è particolarmente consigliata in presenza di suoli pesanti e tendenti al compatto, nei quali è conveniente formare subito aiole sopraelevate (chiamate porche, prose, prosone, o con altri nomi) ed eseguire l’impianto sul loro colmo.
Dopo avere preparato aiole larghe circa un metro, in modo che in ognuna possano trovare posto due file distanti circa 65 centimetri, stendete dei teli pacciamanti larghi 1,2 metri, dello spessore di 0,07 millimetri, e fissateli accostando un po’ di terra ai loro bordi. Si pos-sono formare aiole anche più strette (60 o 70 centimetri) per una sola fila di piante. In questo caso adoperate teli larghi un metro quando si copre una sola aiola, oppure più larghi (oltre i tre metri) se si coprono contemporaneamente più aiole. Una volta stesa la pacciamatura forate i teli alla distanza di 30 centimetri sulla fila, possibilmente con un piantabulbi, ma senza togliere terra, oppure eseguite un taglio a croce. A questo punto affondate leggermente nel terreno, appena sotto la pacciamatura, in prossimità del foro stesso, il tubero-seme (o un pezzo di tubero se questo viene tagliato, avendo l’accortezza di posizionarlo con le gemme rivolte verso l’alto) di regola pregermogliato. I germogli già presenti sul tubero vedendo la luce si svilupperanno attraverso i fori praticati nei teli.
Raccolta e conservazione
Con la semina primaverile la raccolta avviene nel mese di agosto. Risulta essere sufficiente una vanga per sollevare una porzione di terreno e raccogliere i tuberi. In alternativa possono essere utilizzati appositi forconi, reperibili nei negozi di giardinaggio. Fate attenzione a non danneggiare i tuberi durante la raccolta. La produzione di 100 m2 può superare anche i 200 – 300 kg di patate.
Per poterle consumare nei mesi successivi è fondamentale una buona conservazione. I tuberi appena raccolti vanno ripuliti dalla terra e quelli lesionati vanno scartati. Per conservarli è importante che siano ben asciutti. Il locale di conservazione deve essere buio, umido, ma senza eccedere. L’umidità relativa ideale per la conservazione dovrebbe essere dell’ 85% – 90%. La temperatura ideale è compresa tra i 3 e i 7 gradi. Valori che si discostano da quelli ideali non pregiudicano necessariamente la conservazione, ma inevitabilmente la accorciano. E’ comunque fondamentale l’oscurità per evitare la formazione di germogli e l’inverdimento dei tuberi. In condizioni perfette i tuberi possono conservarsi anche per 10 mesi.
AVVERSITA’ E DIFESA
La patata può andare incontro ad alcuni problemi causati da insetti e funghi patogeni. Vediamo i principali.
-Peronospora della patata (Phytophthora infestans): questo patogeno è la principale avversità della patata. Provoca ingiallimenti e morte dell’apparato fogliare e lesioni sui tuberi. E’ favorito da umidità elevata. Può essere utile intervenire con prodotti a base di rame, alle dosi di etichetta, dopo le piogge.
-Dorifora (Leptinotarsa decemlineata): è un insetto coleottero molto comune sulla patata che si nutre delle foglie della pianta provocando anche gravi danni. Nella coltivazione famigliare della patata è sufficiente raccogliere manualmente gli adulti e le larve presenti sulle foglie. Si possono anche asportare le foglie che rivelano, nella pagina inferiore, le uova giallastre dell’insetto.
Molto importante al fine di limitare le malattie della patata è non coltivare la patata per due volte di seguito sullo stesso terreno, ma aspettare almeno 4 – 5 anni.