In questa guida spieghiamo come coltivare il girasole.
Il girasole (Helianthus annuus) è una pianta della famiglia delle Asteracee, come la lattuga, la camomilla, il topinambur e moltissime erbe spontanee. E’ originario della parte ovest degli attuali Stati Uniti, dove veniva utilizzato dalle popolazioni locali già nel 3000 a.C. In Europa ha raggiunto una elevata importanza dopo la prima guerra mondiale per una serie di vantaggi dati dalla sua coltivazione: resiste alla siccità, è molto produttivo e produce un olio di ottima qualità.
Per una coltivazione del girasole da reddito servono macchinari ed attrezzature nonché grandi superfici; è però possibile coltivarlo anche in un giardino o in un orto familiare per passione e per la bellezza e maestosità del suo fiore. I semi prodotti inoltre possono essere usati in cucina o per l’alimentazione degli animali (scoiattoli, criceti, galline). L’utilizzo più comune dei semi è però l’estrazione dell’olio, molto usato in cucina.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il girasole è una pianta annuale che può raggiungere notevoli dimensioni, potendo raggiungere un’altezza di più di 2 metri. Quando è fiorito, il fusto tende a piegarsi verso il basso nella parte apicale, dato il grande peso del fiore. Le foglie sono grandi e ricoperte da una lieve peluria su entrambi i lati. Il fiore (detto calatide) può raggiungere un diametro di 40 cm, anche se in alcune varietà non supera i 10 cm. La caratteristica peculiare di questo fiore è quella di seguire i movimenti del sole, in modo da formare sempre un angolo retto con i suoi raggi.
Il frutto viene chiamato dai botanici achenio ed è volgarmente conosciuto come seme di girasole. Le radici hanno una grande capacità di ricerca di acqua e di sostanze nutritive.
Il girasole compie il suo ciclo di sviluppo in 110-145 giorni.
Il ciclo di sviluppo della pianta può essere suddiviso nelle seguenti fasi
-dalla semina all’emergenza, in condizioni ottimali l’emergenza può verificarsi in 5-7 giorni
-dall’emergenza alle 6 foglie vere, in media dura 30 giorni con un rapido sviluppo dell’apparato radicale
-dalle 6 foglie vere al bottone fiorale di 15 mm di diametro, periodo durante il quale si completa la differenziazione del numero dei fiori, che dipende dalla lunghezza del foto periodo, dalla densità delle piante e dal loro vigore
-dal bottone fiorale di 15 mm di diametro alla fioritura, periodo che può durare dai 25 ai30 giorni ed è caratterizzato da una crescita esponenziale della pianta
-dalla fine della fioritura alla maturazione fisiologica, la durata di questo periodo dipende molto dai fattori ambientali. Si riscontra un calo dell’accumulo di sostanza secca e un aumento della respirazione dei tessuti. In questa fase inizia e si completa il trasferimento degli assimilati verso gli acheni.
ESIGENZE AMBIENTALI
Il girasole è una pianta con una buona capacità di adattamento ambientale. La temperatura ideale per la germinazione è di 18 °C, ma le piantine appena nate resistono bene alle gelate tardive. I terreni ideali sono quelli di medio impasto, ma si adatta a tutte le tipologie di terreno purchè non siano eccessivamente sabbiosi o troppo compatti e soggetti a ristagni idrici. Non ha particolari esigenze neanche per quanto riguarda il pH del terreno, anche se preferisce i terreni sub-acidi.
COLTIVAZIONE
Il girasole è una pianta da rinnovo, cioè dopo il suo ciclo colturale lascia il terreno in una ottima condizione di fertilità per la coltura successiva, sfrutta l’effetto residuo di una preparatrice come il mais e prepara il terreno per la barbabietola. Per evitare problemi legati alle malattie è bene che il girasole non torni sullo stesso terreno prima che siano trascorsi 4 – 5 anni.
Preparazione del terreno
Per una coltivazione su grandi superfici è consigliata un’aratura a 25 – 30 cm di profondità o più profonda se il terreno è pesante e compatto. In un orto familiare è sufficiente una zappatura o vangatura. In questa fase viene eseguita anche la concimazione, incorporando al terreno letame o compost alla dose di 4 – 5 kg per metro quadrato. Il girasole è una pianta che trae grande grande vantaggio dalla fertilizzazione organica e questa contribuisce a rendere il terreno fertile per la coltura successiva.
Semina
Il seme di girasole può germinare già a 7 gradi, ma in un orto familiare il periodo più indicato per la semina è il mese di aprile nelle zone settentrionali, mentre al Centro e al Sud può essere anticipata fino ad inizio marzo. Per ogni metro quadrato di terreno è consigliabile porre 8 – 9 semi, in modo da ottenere 6 – 7 piante, considerando che alcuni semi potrebbero non germinare.
In un orto familiare la semina viene eseguita a mano semplicemente ponendo i semi sul terreno ben affinato e livellato e ricoprendoli poi con uno strato sottile (circa 1 cm) di altra terra fine. A questo punto è sufficiente mantenere umido il terreno, senza esagerare con le irrigazioni.
La semente è facilmente reperibile in molti negozi di agricoltura, disponibile in piccole bustine, perfette per una coltivazione su piccole superfici.
Cure colturali
Un’operazione importante è la rimozione delle malerbe, in quanto è sensibile alla competizione da parte delle infestanti. In un orto familiare questa operazione può essere eseguita in modo agevole tramite estirpatore manuale, non appena le infestanti dovessero svilupparsi.
Concimazione
Tra gli elementi nutritivi l’azoto svolge un ruolo predominante. L’assorbimento di questo elemento da parte della pianta avviene precocemente ed è necessario per lo sviluppo fogliare e per la formazione di un numero adeguato di acheni. Per gli investimenti tradizionalmente adottati (5-6 piante a mq) sono consigliabili 80-100 kg ha con una distribuzione anticipata.
Per quanto riguarda il fosforo si va dai 60-80 kg ha per i terreni ben dotati con pH neutro, a circa 100 kg ha per quelli scarsamente dotati.
Per il potassio le dosi possono andare da zero a 150 unità in relazione alla dotazione del terreno. Sia per il fosforo che per il potassio, data la loro scarsa mobilità, è consigliabile anticipare la somministrazione al momento della preparazione del letto di semina. Tra i microelementi è importante ricordare il boro, di cui la pianta è molto esigente. La fase critica cade tra le 5 paia di foglie e la formazione del bottone fiorale, in questo momento assorbe l’80% del suo fabbisogno totale pari a 400 g ha.
Irrigazione
Il girasole è in grado di vegetare e fornire una buona produzione anche in condizioni di scarsità di acqua, in quanto è in grado di sfruttare molto bene la poca acqua del terreno. In un orto familiare è quindi consigliabile irrigare solo in presenza di lunghi periodi di siccità con terreno asciutto, in particolare nelle prime fasi di sviluppo della pianta.
RACCOLTA
Il periodo ideale per la raccolta è tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, quando le foglie basali sono secche. In un orto familiare, il girasole ha in genere uno scopo ornamentale, ma i semi possono comunque essere raccolti, semplicemente staccandoli dal fiore e utilizzati per l’alimentazione degli animali. Dato il basso contenuto di acqua, i semi possono essere conservati con facilità in un luogo asciutto. I semi possono anche essere tostati e salati e consumati come snack.
AVVERSITA’ E DIFESA
Data la coltivazione quasi esclusivamente hobbistica, in un orto familiare non sono in genere previsti trattamenti chimici per fronteggiare le malattie e i parassiti che possono colpire il girasole.
Tra le principali malattie citiamo la peronopora e la sclerotinia, mentre per quanto riguarda gli animali, il girasole attrae molti uccelli che sono ghiotti dei suoi semi, molto nutrienti. Questo rappresenta un grave problema per le coltivazioni professionali da reddito, ma in una casa in campagna sarà piacevole vedere molti volatili nutrirsi e rallegrare il nostro giardino.
UTILIZZO
I semi di girasole vengono venduti come snack se tostati, specialmente in Cina, Stati Unitied Europa. Sono impiegati inoltre come mangime per uccelli e roditori.
In cucina, possono essere utilizzati per insalate o se ne può estrarre un olio. A tutt’oggi sono disponibili varietà ad alto tenore di acido oleico che non si discostano troppo dalla composizione dell’olio di oliva.
Se ne può estrarre anche olio per motori, usato per produrre biodiesel, più economico di dell’olio di oliva.
I residui della spremitura sono impiegati come mangime per il bestiame.
Recentemente sono state selezionate alcune varietà di girasole con il capolino rivolto verso il basso. Queste varietà sono meno ricercate dai giardinieri come piante ornamentali, ma preferite dai coltivatori in quanto riducono il danno provocato da uccelli e da alcune malattie delle piante. Esistono anche varietà transgeniche di girasole, più resistenti ad alcune malattie. I girasoli producono del lattice, oggetto di esperimenti volti a utilizzarli come fonti alternative di gomma ipoallergenica.