In questa guida spieghiamo come coltivare i ravanelli nell’orto.
Il ravanello (Raphanus sativus var. radicula) è una pianta della famiglia delle brassicacee come i cavoli, la rucola e il cavolfiore. Molto comune e assai diffuso, la coltivazione del ravanello è facile e perfetta per un orto familiare, anche di piccole dimensioni.
Grazie al basso contenuto di calorie (solo 11 per 100 grammi) e alla presenza di vitamine e sali minerali è un alimento salutare e adatto per le diete dimagranti. Ottimo in insalata, piace anche ai bambini per il colore rosso acceso della buccia, che contrasta con il bianco candido della parte interna.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il ravanello o rapanello ( Rapha-nus sativus ) è una pianta erbacea annuale coltivata per le sue radici ingrossate commestibili, le quali affiorano talora dal terreno e possono avere forma tondeggiante, affusolata o cilindrica
Le diverse varietà di R. sativus hanno la polpa bianca o rossa, mentre il colore della buccia va dal rosso acceso al bianco. Alcune varietà hanno la buccia rossa nella parte superiore della radice e bianca nella parte inferiore. Oltre che dal colore, le varietà si distinguono anche per la forma e la lunghezza e sono state perciò suddivise in tre gruppi. Al primo gruppo appartengono le varietà a radice tondeggiante, come la “Cherry bell”, la “Colibrì” la “Saxa”, la “Jolly” ecc.; il gruppo a radice mezzalunga
comprende invece varietà lunghe fino a10 cm come la “Lanquette”, la“Polka”, la “Rossa mezza lunga a piccola punta bianca” e la “Rossa mezza lunga a grande punta bianca”; al terzo gruppo appartengono, infine, le varietà a
radice lunga, lunghe10-12 cm, come la rossa “Candela di fuoco”, la bianca “Candela di ghiaccio” e la “Vodka” (bianca).
Risulta essere precisare che quella che è chiamata radice è in realtà l’ipocotile, ossia la parte del fusto compresa tra le foglie e il colletto della radice propriamente detta che è costituita da un lungo filamento. Le foglie, disposte a rosetta sopra la radice, sono pelose, picciolate, generalmente ovali e raggruppate in numero variabile da 4 a 6.
Se i ravanelli non vengono raccolti, si sviluppa un fusto, alto da 70 cm ad oltre un metro, che porta fiori di color bianco-rosato, giallastro o rosa violaceo, riuniti in racemi terminali.
ESIGENZE AMBIENTALI
La coltivazione del ravanello può avvenire in qualsiasi tipo di terreno, ma per ottenere un buon prodotto si devono preferire i terreni sciolti, dove l’ipocotile può crescere adeguatamente. Nei terreni molto compatti si osservano spesso deformazioni e strozzature.
I migliori risultati si hanno in terreni soleggiati, ricchi di sostanza organica e con una buona disponibilità di acqua, che non deve però creare dei ristagni idrici.
Il ravanello predilige un clima temperato – fresco, mentre se le temperature superano i 24 °C con assenza di umidità si può avere una prefioritura, con svuotamento della parte edule, che diventa piccante. Sopporta abbastanza bene le basse temperature, potendo germinare anche con temperature del terreno di 3 °C. Le temperature ottimali sono di 15 – 20 °C, mentre il minimo per vegetare è 5 °C.
COLTIVAZIONE
La coltivazione del ravanello a livello professionale avviene quasi esclusivamente in serra, mentre la coltivazione all’aperto è limitata agli orti familiari. Spesso viene consociato con lattuga, spinacio e cavoli.
Preparazione del terreno
Anche in un orto familiare la coltivazione del ravanello si avvantaggia di una buona preparazione del terreno: se è ben amminutato, si svilupperà meglio e senza deformazione nella radice. Se possibile è consigliata una fresatura, altrimenti ci si può limitare a zappare o vangare con cura il terreno. In questa fase è possibile apportare 3 – 4 chili a metro quadrato di letame oppure compost.
Semina
Il ravanello viene generalmente seminato e in commercio esistono numerose cultivar che si differenziano per il colore, la forma e la dimensione. Può essere seminato da gennaio fino a maggio, e di nuovo a settembre, considerando anche le temperature dell’areale geografico in cui viene effettuata la coltivazione.
La semina può essere eseguita a spaglio, oppure a file distanti 15 cm, con una distanza di 3 – 5 cm tra un seme e l’altro. I semi vanno ricoperti leggermente e il terreno inumidito, ma senza esagerare.
Cure colturali
L’irrigazione è molto importante, in quanto una carenza di acqua può causare un’indurimento della parte che viene consumata, che diventa anche molto piccante. L’acqua è fondamentale specialmente per la germinazione del seme, ma non bisogna creare ristagni idrici. E’ consigliabile irrigare al mattino, quando la temperatura del terreno è più bassa e ridurre le bagnature in prossimità della maturazione, per limitare i rischi di spaccatura dell’ipocotile.
Le infestanti vanno rimosse manualmente cercando di sradicarle. La coltivazione del ravanello non richiede altre operazioni particolari.
RACCOLTA
Del ravanello possono essere consumati sia la radice che le foglie, ottime in insalata. La raccolta si esegue estirpando le piante intere e togliendo poi tutte le foglie e i residui di radice. Questo ortaggio non va lasciato troppo tempo nel terreno, altrimenti la sua radice diventa “spugnosa” e al suo interno possono formarsi delle cavità. . Indicativamente, la raccolta avviene 30 – 40 giorni dopo la semina.
AVVERSITA’ E DIFESA
In un orto familiare è consigliabile non impiegare prodotti chimici che potrebbero essere dannosi per la salute, ma agire in via preventiva per limitare l’insorgere dei problemi. Vediamo quindi le principali avversità del ravanello:
Fisiopatie: includono una serie di alterazioni non causate da parassiti: spaccature, decolorazioni, indurimenti è spugnosità della radice. Sono in genere causate da carenze idriche, sbalzi di temperatura o alternanza di periodi siccitosi ad altri molto umidi.
Malattie fungine: possono verificarsi attacchi di peronospora, ruggine e alternaria. Per prevenirli è opportuno evitare i ristagni idrici e non seminare troppo fitto.
Parassiti animali: in un orto familiare possono avvenire attacchi da parte di grillotalpa, lumache, limacce e larve di farfalla cavolaia, che si nutrono delle foglie.
UTILIZZO E CONSERVAZIONE DEL RAVANELLO
Le radici di ravanello hanno un piacevole sapore pungente dovuto alla presenza di oli volatili, concentrati soprattutto nel rivestimento esterno, che vengono liberati dall’azione di un enzima quando le cellule sono danneggiate. Quasi privi di valore nutritivo, i ravanelli sono abbastanza indigesti e quindi sconsigliati ai dispeptici; risultano però benefici per i sofferenti di fegato, se somministrati come succo fresco. Tuttavia, grazie al loro sapore fresco e stimolante, risultano graditi in tutte le stagioni anche come antipasto perché stuzzicano l’appetito. Si utilizzano in insalata, da soli, o assieme ad altri ortaggi. Inoltre, essendo vivacemente colorati, si adoperano anche per ornare piatti di portata e specialità culinarie. I ravanelli si possono conservare per vari giorni in frigorifero dentro sacchetti di polietilene (plastica) per alimenti.