In questa guida spieghiamo come coltivare l’achillea nell’roto
L’achillea (Achillea millefolium) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Asteracee come la camomilla e la lattuga, molto usata in erboristeria per la preparazione di tisane. Il suo bel fiore le conferisce anche un interesse dal punto di vista ornamentale e può inoltre essere coltivata con facilità in un orto familiare o in un piccolo giardino.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
L’achillea è una pianta erbacea perenne rizomatosa e cespitosa con un caratteristico odore di canfora che le foglie emanano se vengono stropicciate. L’achillea presenta dei lungi steli erbacei che raggiungono un’altezza di 70 cm e presentano delle infiorescenze biancastre (ma possono essere anche di colore rosa intenso) alla sommità. Le foglie sono finemente suddivise e da questo deriva il nome della pianta.
ESIGENZE AMBIENTALI
L’achillea è una pianta molto tollerante, tipica dei climi temperati e temperati – freddi; vive spontanea nei prati e nei pascoli fino a 2000 metri di quota. Risulta essere diffusa soprattutto nell’Italia settentrionale e predilige i pascoli montani. Non teme né la siccità né il freddo (può resistere a – 15 °C) ma soffre l’eccesso di umidità e i terreni soggetti a ristagno idrico. Spontanea in tutto l’emisfero boreale, in agricoltura può diventare un’infestante.
COLTIVAZIONE
L’achillea può essere coltivata con facilità in un orto familiare, in un giardino o in un’aiuola. Se ben curata può durare anche 10 anni.
Preparazione del terreno
La preparazione del terreno comincia in autunno con un’aratura alla profondità di 30 cm o una semplice zappatura o vangatura. In questa fase si può interrare letame maturo oppure compost alla dose di 3 – 4 kg per metro quadrato. In primavera, dopo l’azione del gelo e disgelo, si attua una rottura delle zolle con un frangizolle in modo da avere un terreno soffice e perfettamente preparato.
Impianto
La semina diretta non viene mai effettuata perché avrebbe poco successo; è invece consigliabile seminare a marzo in vaschette o vasi in serra o in un luogo riscaldato e trapiantare nell’orto circa due mesi dopo. Si consigliano distanze di impianto di 60 – 70 cm tra le file e 25 – 30 cm sulla fila, in modo da avere circa 6 piante per metro quadrato.
In alternativa si può optare per la divisione dei cespi. Partendo da una coltura già ben sviluppata, in primavera o in autunno vengono prelevati dei cespi o dei rizomi e trapiantati direttamente a dimora.
Cure colturali
La coltivazione dell’achillea non richiede particolari attenzioni e non presenta difficoltà. E’ consigliabile rimuovere manualmente o con una zappetta le infestanti che dovessero svilupparsi. L’irrigazione è necessaria solo nel caso di prolungati periodi di siccità ma attenzione a non esagerare perché teme i ristagni idrici e l’eccesso di umidità.
RACCOLTA E IMPIEGO
La coltivazione dell’achillea in un orto familiare o in un giardino ha in genere uno scopo unicamente ornamentale, poiché per l’impiego farmaceutico sono richieste conoscenze specifiche, in quanto tutte le piante curative possono essere dannose se assunte nel modo errato.
In erboristeria vengono usate le foglie e i fiori, freschi oppure essiccati. Il momento migliore per la raccolta è la fioritura, quando è maggiore il contenuto di sostanze attive nella pianta. In farmacia l’achillea viene utilizzata per le sue proprietà antipiretiche, ipotensive ed emostatiche. I suoi estratti vengono impiegati per la produzione di shampoo e creme lenitive per la pelle. Può inoltre essere usata per preparare liquori ed amari.
AVVERSITA’ E DIFESA
Essendo una pianta molto rustica e resistente non sono necessari interventi di difesa dai parassiti.