In questa guida spieghiamo come coltivare la dalia nell’orto.
La dalia (chiamata anche giorgina) è una pianta appartenente alla famiglia delle composite, come la calendula. Il nome deriva da Andreas Dahl, botanico allievo di Linneo. Fu anche denominata Georgina dal nome del botanico russo Georgi. Ancora oggi in alcune parti del nord Europa e in Russia questi fiori sono chiamati Giorgine.
Viene coltivata come pianta ornamentale per il suo fiore, colorato e di grandi dimensioni.
Questo magnifico fiore è adatto a terrazzi, giardini ed aiuole, mentre non può essere coltivato in casa, in quanto non è una pianta da appartamento.
In questa guida scopriremo molti aspetti sulle dalie: coltivazione e cura e come proteggerle dalle principali avversità alle quali possono andare incontro.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
La parte più bella della dalia è sicuramente il fiore, molto ornamentale e vistoso. Fiorisce da luglio all’autunno; il fiore può essere di forma diversa con colore generalmente rosso e giallo, anche se essistono innumerevoli varietà con diverse sfumature.
Esistono molte varietà che si differenziano anche per le dimensioni: le dalie nane, alte non più di 25 – 30 cm, perfette per essere coltivate in vaso ed altre che superano il metro di altezza.
In base ad alcuni parametri, sono convenzionalmente suddivise in gruppi omogenei
-Varietà a grande sviluppo
Comprendono varietà molto vigorose, con steli alti fino ai 2 m e con fiori molto grandi. Si prestano soprattutto per la coltivazione in giardino o per formare grandi macchie di colore o nell’orto destinate al taglio.
-Varietà a medio sviluppo
Comprendono varietà con steli alti da 90 cm a 120 cm; vengono coltivate per fiori recisi, per ornare aiuole e prode miste.
-Varietà semi nane
Comprendono numerose varietà diverse a fiori semplici, semidoppi o doppi, assai ramificati, con steli alti tra i 45 e gli 80 cm. Ottime per formare aiuole, bordure e per essere coltivate in vaso e cassette.
-Varietà nanissime
Sono varietà di altezza tra i 20 e i 40 cm, assai ramificate fin da terra, si ottengono facilmente da seme e vengono trattate come annuali.
Le principali varietà di dalia sono le seguenti
-White star: chiamata anche dalia a fiore di cactus ha un fiore a forma di stella di colore bianco. Raggiunge un altezza di oltre un metro e fioriace da giugno ad ottobre.
-Seattle: rustica, produce fiori bicolori gialli e bianchi e raggiunge un’altezza di 80 cm.
-Gallery Pablo: alta solo 35 cm, è particolarmente adatta per coltivare dalie in vaso. Fiorisce da fine estate fino all’autunno.
-Alabama: anch’essa perfetta per essere coltivata in vaso, fiorisce dalla primavera all’estate.
Esigenze ambientali
La dalia è originaria del Messico, anche se poi si è diffusa in tutta Europa. E’ comunque una pianta abituata al sole ed alle alte temperature (anche oltre i 30 °C). Non sopporta invece il freddo, quindi va posta al riparo in inverno.
Il terreno ideale deve avere un buon contenuto di sostanza organica ed essere ben drenato, senza pericolo di ristagni idrici.
Risulta essere buona regola preparare il terreno già prima dell’inverno, come si fa per l’orto, lavorandolo a una buona profondità e somministrando un’abbondante concimazione di tipo organico (letame ben maturo o letame confezionato). Non bisogna eccedere nella concimazione con prodotti azotati, cioè a base di stallatico, perché l’azoto provoca un grande sviluppo vegetativo a scapito di un’abbondante fioritura. Integrare quindi con concimi fosfopotassici.
COLTIVAZIONE
Le dalie possono essere coltivate partendo dal bulbo (anche se in realtà si tratta di un tubero). Vediamo quindi alcune informazioni essenziali per sapere come piantare le dalie.
Come spiegato in precedenza, il terreno va lavorato in autunno, procedendo con una zappatura o vangatura. In questo momento si consiglia di incorporare al terreno letame o compost alla dose di 3 – 4 kg per metro quadro.
In primavera il terreno va spianato con un rastrello e si può procedere con l’interramento dei bulbi da fine marzo a meta maggio.
Semina
La distanza tra una pianta e l’altra varia in relazione alla diversa vigoria delle varietà in coltivazione
− per le nane o nanissime da 30 a 40 cm;
− per quelle a portamento medio da 50 a 70 cm;
− per quelle più alte e vigorose da 100 a 150 cm.I tuberi delle dalie si piantano a dimora all’aperto tra fine marzo e fine maggio a seconda della zona climatica, in ogni caso quando sia cessato il pericolo di gelate. Le piantine ottenute per seme o per talea, vanno interrate solo quando il pericolo di basse temperature, che potrebbero danneggiarle, sia scagionato. Se il terreno è già stato lavorato in precedenza, scavare una piccola fossa e interrare il tubero in modo che l’apice risulti coperto da 4 o 5 cm di terra. Se ha già iniziato a vegetare, i germogli più lunghi vanno lasciati affiorare.
Se il terreno non è stato preparato preventivamente, scavare una buca profonda 40 o 50 cm, per poterr interrare il concime alla giusta profondità e ricoprirlo con terra soffice, perché le radici non posino direttamente sul primo. Pressare il terriccio attorno al tubero o alla piantina e annaffiare copiosamente. Nello stesso momento dell’impianto interrare un tutore di canna, di altezza e forza adeguata al futuro sviluppo della pianta, facendo attenzione di stare a una certa distanza dalle radici per non lesionarle.
Cure colturali
-Irrigazione: durante la stagione estiva è importante fornire abbondante acqua alla dalia. Ovviamente non bisogna creare ristagni che causerebbero marciumi del bulbo e delle radici.
In autunno, in concomitanza con le piogge, le irrigazioni possono essere ridotte. Bisognerà però intervenire più frequentemente in caso di siccità prolungata.
-Concimazione della dalia: un apporto di concime può essere molto utile per migliorare la fioritura della dalia.
Si consiglia di usare un concime per piante da fiore a lenta cessione, acquistabile nei garden center, concimando ogni 15 – 20 giorni distribuendo il fertilizzante con l’acqua di irrigazione.
-Potatura: Dalle radici avranno origine numerosi germogli assai vigorosi, altri più esili. Per rinforzare il cespuglio lasciate solo due o tre dei germogli più robusti. Quando i singoli steli avranno raggiunto un’altezza di 20 o 30 cm e avranno emesso 6 o 8 foglie, cimare asportando l’apice dei germogli al di sopra dell’ultima coppia di foglie, dalle gemme, alla base delle foglie rimaste, si formeranno nuovi germogli robusti e vigorosi che formeranno lo scheletro della futura pianta. Questa cimatura, utilissima, è consigliabile per tutte le varietà di dalie, nane o giganti che siano, per favorire la formazione di cespi ben formati e ramificati dal basso. La sbocciolatura è un’altra operazione utile per ottenere fiori più grandi e di bella forma, portati susteli alti e dritti. Le dalie fioriscono sugli steli terminali, dove si forma una grossa gemma principale (bottone floreale), situata in centro e accompagnata ai 2 lati da una piccola gemma. Più in basso, all’ascella delle foglie, spuntano delle gemme secondarie che dovrebbero originare altri bottoni floreali. La sbocciolatura si effettua a mano, staccando i bottoni laterali a quello centrale, quando questo sia ben formato per non danneggiarlo, e tutti quelli ascellari formatisi più in basso. Si conserverà così solo il bocciolo terminale di ogni stelo e due germogli situati alla base del gambo che serviranno a rinnovare la vegetazione dopo che lo stelo verrà reciso. La sbocciolatura non è necessaria per le varietà nane, non destinate al fiore da recidere
-Tutoraggio: le varietà più alte, che superano il metro di altezza, avranno bisogno di essere tutorate, per evitare che cadano. Si possono usare dei comuni tutori in legno.
La dalia non è adatta a sopportare il freddo invernale, quindi bisogna attuare alcuni accorgimenti per proteggerla durante la brutta stagione.
Nelle zone dell’Italia meridionale, i tuberi possono essere lasciati nel terreno, in quanto gli inverni non sono particolarmente rigidi e non li danneggeranno; a primavera la pianta tornerà a vegetare.
Nelle zone più fredde, verso fine ottobre, i bulbi vanno estirpati dal terreno e posti in un luogo buio, fresco e asciutto. Si consiglia di conservarli stratificati in cassette dopo averli puliti accuratamente e averli fatti asciugare bene per qualche giorno.
Avversità
Anche la dalia si può ammalare ed essere colpita da parassiti che possono rovinarla o causarne la morte. Vediamo quindi quali sono le principali malattie della dalia e come combatterle.
Tra le malattie di origine fungina, analizziamo quelle che rivestono maggiore importanza.
-Marciumi radicali: numerosi funghi del terreno, trai quali Rhizoctonia solani e Pythium ultimum, possono provocare marciumi della radice in particolare nelle prime fasi di crescita della pianta. La miglior prevenzione è evitare il ristagno di acqua nel terreno.
-Sclerotinia sclerotiorum causa invece un marciume del fusto che, in caso di umidità elevata, si ricopre di una meffetta biancastra, costituita dal micelio del fungo. In caso di attacco bisogna intervenire con fungicidi specifici.
-Muffa grigia: la muffa grigia o botrite si sviluppa in caso di umidità elevata e colpisce in particolare i germogli e le gemme fiorali causando danni anche molto gravi all’intera pianta.
La corretta distanza d’impianto tra le pianta migliora l’arieggiamento e diminuisce l’umidità, riducendo quindi il rischio di sviluppo di muffa grigia su dalia. In alternativa si possono usare fungicidi chimici.
Tra le avversità di origine parassitaria pericolose per questo fiore, ricordiamo le principali.
-Afidi: i comuni pidocchi delle piante, possono colpire anche questo bellissimo fiore. Possono essere combattuti con insetticidi chimici o con prodotti naturali attivi contro gli afidi, come il macerato d’ortica. Le coccinelle possono essere molto utili perchè sono attive predatrici di afidi.
-Ragnetto rosso: è un acaro che infesta anche le piante da fiore. Osservando con attenzione si possono notare le sottili ragnatele che produce e il ragnetto può essere visto con l’ausilio di una lente. Causa decolorazioni sulla pianta. E’ favorito da clima caldo – secco e può essere combattuto con prodotti specifici.
Moltiplicazione e conservazione
La moltiplicazione avviene con la semina, la divisione delle ceppaie o per mezzo di talea. Si moltiplicano agamicamente per divisione delle ceppaie, tolte dal terreno prima del gelo invernale e conservate in luogo asciutto e riparato, su uno strato di sabbia o segatura, lasciando almeno una gemma del colletto per ogni porzione di tubero; la moltiplicazione in Febbraio-Marzo, per mezzo di talee erbacee fornite di talloncino, ottenute facendo germogliare i tuberi in serra, è destinata alla produzione del fiore reciso. Verso novembre, quando sia cessata l’attività vegetativa, in una bella giornata di sole, si estirpano le radici con attenzione a non lesionarle, dopo aver reciso gli steli all’altezza di 10-15 cm da terra. Scuotere i ceppi per fare cadere la maggior parte della terra. Esporli per qualche giorno all’aperto o in un locale chiuso ben areato per farli asciugare. Quindi, dopo averli ben ripuliti e aver eliminato le radici rotte o danneggiate, si ricoverano in un locale dove la temperatura invernale si mantenga sopra lo zero (tra i 2° e i 7°) riposti in cassette frammisti a sabbia asciutta o torba.
Risulta essere importante evitare che l’atmosfera troppo secca causi un rapido avvizzimento dei tuberi che perderebbero così la loro vitalità.