In questa guida spieghiamo come coltivare la melissa nell’orto.
La melissa (Melissa officinalis) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Lamiacee, come la menta, il rosmarino e il basilico. Usata in cucina e in erboristeria è una pianta aromatica molto famosa e diffusa in tutta Italia. La coltivazione della melissa è molto facile, necessità di poco spazio e può avvenire anche in un vaso sul balcone. Il nome melissa, dipende dal fatto che è molto ricercata dalle api, quindi utile anche per la produzione di un ottimo miele. E’ molto profumata e le foglie sanno di limone.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Pianta perenne, è caratterizzata da una radice rizomatosa lignificata che sopravvive nel terreno resistendo ai rigori invernali. Le foglie sono opposte, rugose e con margine dentato. I fiori, di colore bianco, sbocciano verso aprile ma rimangono sulla pianta anche una volta secchi. Il fusto dalla caratteristica forma quadrangolare (tipico della famiglia delle Lamiacee) è verde e ricoperto da una fine peluria. Può raggiungere un’altezza di 90 cm.
ESIGENZE AMBIENTALI
Essendo una pianta molto rustica riesce a crescere bene un po’ ovunque, dalla fascia mediterranea fino alle zone montane, in particolare in ambienti ombreggiati e freschi. Può essere coltivata su terreni marginali e spesso si trova come spontanea lungo i muri di case diroccate. Il terreno ideale è leggero e profondo, umido ma senza ristagni idrici. Può essere danneggiata dai freddi molto intensi, quindi è meglio porla in un luogo riparato.
COLTIVAZIONE
Preparazione del terreno
Per la coltivazione della melissa in un orto familiare si procede con una zappatura o vangatura per affinare il terreno, rompendo bene le zolle. In alternativa è possibile utilizzare un frangizolle. In questa fase si può apportare letame maturo oppure compost alla dose di 4 – 5 kg per metro quadrato. La lavorazione può essere eseguita in autunno, affinandola in primavera con una fresatura per preparare un perfetto letto di semina.
Impianto
Il metodo più usato è la semina. Si può seminare direttamente a dimora, in primavera, su terreno precedentemente preparato come indicato sopra. In alternativa, per limitare le fallanze di semina, si può seminare ad aprile in vasi o cassette con terriccio universale e trapiantare le piantine a giugno.
II fabbisogno di seme è di 2 g/m di semenzaio e con questa quantità si otterranno circa 500 piantine, sufficienti per un 100 m2
L’emergenza delle piantine è piuttosto lenta. Quando sono alte circa 3 cm, vanno ripicchettate e quindi trapiantate in pieno campo. II trapianto si esegue alla fine di maggio-primi di giugno, circa 2 mesi dopo la semina. Risulta essere anche possibile seminare in cassette all’aperto. In questo caso è consigliabile posticipare l’epoca di semina a fine aprile – primi di maggio e le piantine saranno trapiantate in autunno. II trapianto si esegue in file distanti 60-70 cm, adottando distanze di 25-30 cm sulla fila.
La semina diretta, anche se possibile, non è consigliabile a causa del costo elevato della semente e delle difficoltà di emergenza ed anche perché le giovani plantule hanno scarse possibilità di riuscita nella competizione con le malerbe.
In alternativa si può moltiplicare per talea, prelevando dei rametti da piante madri e ponendoli a radicare in acqua o in un vaso con del terriccio soffice.
Cure colturali
L’irrigazione è importante alla semina e durante la germinazione delle piantine. Bisogna mantenere il terreno umido ma non creare dei ristagni d’acqua che farebbero marcire i semi e le giovani piantine. In seguito si deve irrigare solo in caso di clima secco, bagnando preferibilmente di sera. In un orto familiare le infestanti vanno eliminate manualmente.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Si raccolgono le cimette prima della fioritura e comunque prima che diventino troppo alte e legnose. L’altezza di taglio deve essere 10-15 cm da terra.
Occorre avere la massima attenzione nel manipolare il prodotto fresco perché la pressione esercitata sulle foglie e la luce del sole tendono ad annerire le foglie rendendole commercialmente inutilizzabili.
Nel primo anno si effettua una sola raccolta verso metà luglio ed il prodotto fresco, ottenibile oscilla da 30 a 40 kg/100 m2.
Nel secondo anno e nei successivi invece si possono effettuare 2 o 3 tagli (1°: giugno; 2°: fine luglio -agosto; 3°: metà settembre). Con il 2° anno la produzione complessiva passa a 240-300 kg di prodotto fresco, pari a 45-60 kg di piante secche. L’essiccamento dunque fa perdere al prodotto circa il 75-80% del suo peso. Le rese naturalmente saranno ancora inferiori (solo circa il 45% del secco) se si vogliono ottenere foglie invece che cimette secche.
La melissa contiene numerosi oli essenziali con proprietà sedative, toniche e digestive. Risulta essere utile anche per i trattamenti estetici: impacchi di infuso di melissa possono essere usati per tonificare e decongestionare la pelle irritata.
AVVERSITA’ E DIFESA
In un orto familiare la coltivazione della melissa non desta particolare preoccupazione per quanto riguarda gli attacchi di parassiti o le malattie. Sarà sufficiente rimuovere gli eventuali rami colpiti per avere una coltivazione che durerà molti anni.